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Il Cristo del Baronio recuperato dal restauro deturpante. Analisi dello stato dell’opera prima e dopo il nuovo restauro

Il 29 settembre 2009 i funzionari della Soprintendenza BSAE del Lazio, diretta da Anna Imponente, hanno restituito alla chiesa di S. Bartolomeo di Sora (Frosinone) l’importante crocifisso conosciuto come “Cristo del Baronio”. Il titolo della pregevole opera d’arte, di scuola michelangiolesca, attribuita a Tiberio Calcagni, deriva dal nome del famoso cardinale Cesare Baronio, sorano, che l’aveva donata alla locale Congregazione della Carità nel 1564.

Il crocifisso presentava un avanzato stato di degrado a seguito dell’inopportuno, recente, intervento realizzato senza l'autorizzazione della Soprintendenza. L’inadeguato restauro, non solo non aveva posto rimedio ai naturali fenomeni di deterioramento, dovuti all’invecchiamento dei materiali costitutivi e alle condizioni microclimatiche della chiesa di S. Bartolomeo, ma aveva generato ulteriori danni irreversibili all’opera. L’originario aspetto estetico era alterato, infatti, da un denso spessore di materiale sovrapposto, al di sotto del quale erano presenti estese abrasioni, sia della pellicola pittorica che dello strato preparatorio, dovute a un evidente uso improprio di strumenti meccanici.

Un’accurata fase di indagini diagnostiche, finalizzate a individuare la natura chimica dei materiali sovrapposti e le tecniche di esecuzione originaria dell’opera, ha preceduto l’attuale restauro scientifico. Successivamente si è proceduto alle operazioni di pulitura del manufatto, realizzato in legno di tiglio, con la rimozione dei materiali e degli stucchi sintetici, impropriamente utilizzati nel precedente intervento, che deturpavano la superficie dell’opera.

Le stuccature delle lacune, sia del legno che della preparazione, sono state eseguite con materiali idonei che hanno permesso di ottenere una superficie omogenea sulla quale riproporre l’attuale presentazione estetica. Si è scelto, in particolare, di eseguire un risarcimento cromatico mimetico mediante velatura delle micro lacune e trattando quelle più estese con la tecnica del puntinato, per rendere l’intervento facilmente riconoscibile. Infine sono state eseguite le operazioni di consolidamento e di pulitura anche sul tessuto di lino ingessato del perizoma e sulla corda dipinta che compone la corona. Tali elementi, rimontati in maniera del tutto arbitraria e impropria in occasione del precedente intervento, sono stati ora fissati, nel caso del perizoma, facendo riferimento alla preesistente documentazione fotografica, e, nel caso della corda, attenendosi a similari modelli iconografici cinquecenteschi.

Il restauro, diretto dal dottor Paolo Castellani, è stato eseguito dalla ditta EOS art di Chiara e Paolo Munzi, con la consulenza della dott.ssa Rita Bassotti e dei laboratori di diagnostica dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro.

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IL CRISTO DEL BARONIO RECUPERATO DAL RESTAURO DETURPANTE
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Lazio
Soprintendente Anna Imponente
Direttore dei Lavori Paolo Castellani
R.U.P. Graziella Frezza
Direttore operativo restauratore Laura Di Vincenzo
Direttore tecnico contabile Angela Catalano
Ufficio Stampa: Antonella D’Ambrosio Tel. 0669674232 fax 0669674210

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