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FONDAZIONE FILIBERTO MENNA — CENTRO STUDI D’ARTE CONTEMPORANEA

A vent’anni dalla prematura scomparsa di Filiberto Menna, la Fondazione a lui dedicata, intende, con un Convegno – Filiberto Menna. Il progetto moderno dell’arte, a cura di Achille Bonito Oliva e di Angelo Trimarco – e una mostra –Filiberto Menna. La linea analitica dell’arte contemporanea, a cura di Stefania Zuliani – ricordarne il lavoro teorico e critico e, insieme, il magistero di docente di Storia dell’Arte Contemporanea nell’Ateneo salernitano.
Si tratta di un lavoro teorico complesso e di una decisa esperienza critica che il convegno e la mostra, promossi dalla Fondazione Filiberto Menna e dall’Università degli Studi di Salerno – Dipartimento di Beni culturali con il sostegno del Comune di Salerno, della Provincia di Salerno, della Regione Campania e della Fondazione Carisal, riattraverseranno grazie al contributo di importanti studiosi internazionali.
Sarà inoltre chiamata a misurarsi con il pensiero e la lezione di Menna una giovane generazione di artisti e curatori, protagonisti di una mostra che trae spunto dalle riflessioni raccolte nel saggio La linea analitica dell’arte moderna, fra i testi più significativi della produzione teorica del critico salernitano.

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Università degli Studi di Salerno, Dipartimento di Beni culturali
Fondazione Filiberto Menna. Centro Studi di Arte Contemporanea, Salerno
Filiberto Menna. Il progetto moderno dell’arte
22-23 ottobre 2009
Convegno internazionale a cura di Achille Bonito Oliva e Angelo Trimarco

interverranno: Renato Barilli, Massimo Carboni, Carlos Espartaco Renato De Fusco, Maria De Rosa, José Jiménez, Cettina Lenza, Lorenzo Mango, Maria Passaro, Franco Purini, Antonella Trotta, Stefania Zuliani

Il Convegno, che intende celebrare i vent’anni dalla scomparsa dello studioso, vuole analizzare non soltanto il significato e la ricchezza del contributo teorico offerto da Filiberto Menna sulla questione del Moderno ma, più complessivamente, nel fare il punto sulla situazione degli studi dedicati al critico salernitano, le cui opere continuano ad essere ristampate e discusse, si prefigge di verificare l’attualità della proposta critica di Menna attraverso un serrato confronto con le questioni più attuali e vitali del contemporaneo dibattito critico, estetico e filosofico.
Il Convegno, che si svolgerà in due giornate – il 22 presso l’Aula dei Consigli di Facoltà dell’Università di Salerno e il 23 nella Sala Conferenze della Fondazione Filiberto Menna di Salerno –, prevede la partecipazione di alcuni tra i più autorevoli studiosi della contemporaneità tra cui Achille Bonito Oliva, Renato Barilli, Renato De Fusco, Gillo Dorfles, Carlos Espartaco, José Jiménez, Cettina Lenza, Lorenzo Mango, Franco Purini, Angelo Trimarco. Numerosi docenti e dottorandi dell’Università di Salerno interverranno con contributi più specifici su aspetti e problemi della ricca produzione scientifica di Filiberto Menna.

In occasione del Convegno, verrà anche presentato dvd Per Filiberto Menna che contiene le opere multimediali con cui alcuni tra i più significativi videoartisti campani – Max Coppeta, Moio & Sivelli, Francesca Nicolais e Pasquale Napoletano – hanno interpretato la figura e il pensiero di Filiberto Menna. Il dvd, in cui sono raccolti anche materiali d’archivio e documenti sul critico salernitano e sull’attività della Fondazione, apre la collana Mediatica- Materiali dalla Mediateca della Fondazione, è stato realizzato con il contributo della Magaldi Power S.p.a. Design Doppiavù.

/////////////////////////////////////////////////////////////////MOSTRA///////////////////////////////////////////////////////////////

Filiberto Menna. La linea analitica dell’arte contemporanea
22 ottobre – 4 novembre 2009
Chiesa dell’Addolorata / Complesso Monumentale di S. Sofia, Largo Abate Conforti – Salerno
Mostra a cura di Stefania Zuliani
opere di Meris Angioletti, Filippo Centenari, Sabine Delafon, Luca Francesconi,
Mariangela Levita, Domenico Antonio Mancini, Luisa Rabbia, Ciro Vitale
Contributi curatoriali di Alessandro Demma, Maria Giovanna Mancini, Antonello Tolve, Eugenio Viola

In occasione del convegno, la Fondazione Filiberto Menna propone con il Patrocinio del Dottorato in Metodi e Metodologie della Ricerca Archeologica e Storico Artistica, una mostra che presenta attraverso l’opera di otto artisti internazionali di recente generazione – Meris Angioletti, Filippo Centenari, Sabine Delafon, Luca Francesconi, Mariangela Levita, Domenico Antonio Mancini, Luisa Rabbia e Ciro Vitale – l’attualità della linea analitica dell’arte moderna, di cui Menna è stato strenuo difensore, facendosi portavoce delle istanze più innovatrici che si esprimevano nell’arte del secondo Novecento. Scrive Stefania Zuliani, curatrice della mostra, nel testo di presentazione: «La mostra Filiberto Menna. La linea analitica dell’arte contemporanea prova a coinvolgere in una riflessione, per opere e parole, una giovane generazione di artisti e di curatori, chiamati a interrogarsi, a partire dal pensiero di Menna, sullo statuto dell’arte e della critica, a ragionare insieme, in una progettualità condivisa, su come l’arte ancora nel nuovo secolo non possa non lavorare sulla formalizzazione e, assieme, sull’altro da sé, su ciò che non appartiene immediatamente allo specifico dell’arte: la soggettività, il sociale, la politica».
Le opere, in mostra negli spazi dell’Addolorata dal 22 ottobre al 4 novembre, saranno accompagnate dai testi critici di Alessandro Demma, Maria Giovanna Mancini, Antonello Tolve ed Eugenio Viola, curatori e dottorandi dell’Università di Salerno e saranno oggetto di laboratori didattici rivolti agli alunni delle scuole salernitane.
Si tratta, dunque, di una mostra che vuole essere, innanzitutto, un momento di ricerca. Un’ipotesi, certo parziale, di una diversa, più consapevole e aperta cultura critica.

Filiberto Menna

Storico dell’arte, teorico, critico militante, docente universitario, curatore di mostre, operatore culturale politicamente impegnato, Filiberto Menna (Salerno 11 novembre 1926 – Roma 9 febbraio 1989) ha incrociato nelle sue scritture discorsi e saperi differenti, ragionando di pittura e design, architettura e città, estetica poesia, riconoscendo nel Moderno il nodo privilegiato della propria riflessione.
Giunto alla critica d’arte dopo studi in Medicina, Filiberto Menna si è formato alla scuola di Lionello Venturi e di Argan, che lo introducono alla esigenza di fare dello studio dell’arte una scienza. Nel 1962 pubblica la prima monografia dedicata a Mondrian (riedita nel 1999), cui segue, nel 1967, quella su Prampolini, volumi che privilegiano l’analisi di figure significative dell’Avanguardia storica, oggetto di riflessione nel saggio, edito per la prima volta nel 1968, Profezia di una società estetica. Risale agli anni fra il Sessanta e il Settanta l’interesse per il Surrealismo, che nel corso dell’anno accademico 1972-73 fu al centro delle attività dell’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Salerno diretto da Filiberto Menna, che nell’ateneo salernitano è stato titolare della cattedra (la prima in Italia) di storia dell’arte contemporanea e preside della Facoltà di Magistero fino al trasferimento, avvenuto nel 1980, alla facoltà di Architettura di Roma. Un passaggio, questo, che ha segnato la fine dell’intensa stagione salernitana dello studioso, caratterizzata oltre che da una dinamica attività accademica, da un coraggioso impegno politico e istituzionale documentato dai saggi raccolti nel volume Dentro e fuori. Intellettuali e istituzioni, pubblicato alla vigilia della conclusione del mandato al consiglio regionale campano, dove Menna era stato eletto come indipendente nelle liste del P.C.I..
È del 1975 il suo libro più noto, La linea analitica dell’arte moderna, costantemente riproposto per la lucidità e l’originalità del suo impianto teorico, cui segue, nel 1980 una riflessione sullo statuto della critica (Critica della critica) . Nel 1982 pubblica Quadro critico. Dalle avanguardie all’Arte Informale. Industrial Design (1962) e La regola e il caso. Architettura e società (1970) raccolgono, invece, i suoi interventi più direttamente rivolti al tema della progettazione architettonica.
L’impegno di ricerca si accompagna ad un’intensa attività di critica militante , che Filiberto Menna svolge ininterrottamente dal 1960, prima su Telesera, poi su Il Globo e Il Mattino, infine sul Corriere della Sera e Paese sera (1978-89) dove, caso abbastanza raro nei quotidiani italiani, curerà una pagina interamente dedicata all’arte. Nel 1982 fonda la rivista Figure, dedicata a studi di riflessione teorica sull’arte contemporanea e sull’estetica del Moderno
Curatore di moltissime mostre – è stato, tra l’altro commissario alla Biennale di Venezia, cura la sezione Gli anni Settanta della mostra Linee della ricerca artistica in Italia dal 1960 al 1980, edizione 1981 della Quadriennale di Roma –, Menna è legatissimo all’idea di un’arte che si fa esperienza viva e partecipata. Da questo modo d’essere nasce l’Astrazione povera, il progetto di ripensamento di una logica analitica della pittura, attorno a cui raccogliere un gruppo di artisti in una serie di iniziative comuni. La sua attività di studioso prosegue intensa anche negli ultimi anni. Nel 1988 pubblica, infatti, William Hogarth. L’analisi della bellezza ed Il progetto moderno dell’arte, ultimo, decisivo lascito della sua visione prospettica e appassionata dell’arte e del mondo.

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