Caro direttore,
durante la trasmissione Exit (La7 – 13 ottobre) L'ex ministro della giustizia Roberto Castelli ha fatto un madornale errore che stranamente nessuno tra i numerosi presenti gli ha fatto notare, neppure il maggiore interessato al problema, Scalfarotto, né Dario Franceschini, né la brava conduttrice Ilaria D'Amico. Col solito sorriso di chi la sa lunga, Roberto Castelli ha affermato che la “legge Concia” sull'omofobia andava contro l'articolo 3 della Costituzione, giacché gli omosessuali sono persone uguali alle altre. Ma l'applicazione della legge (uguale per tutti) non riguarda le vittime innocenti, bensì coloro che la trasgrediscono. Se fosse altrimenti, troppe leggi sarebbero incostituzionali, e lo sarebbe la stessa “legge Mancino” che già punisce le violenze commesse per odio razziale e religioso. La legge fa distinzione, ad esempio, tra l'oltraggio ad un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, e l'oltraggio ad un semplice cittadino, ma non per questo è anticostituzionale.
Elisa Merlo