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ALLARME CLIMA

di Michele Zarrella

L’allarme suona evidente, forte e drammatico, ma dopo la conta dei morti e dei danni ce ne dimentichiamo e ricominciamo come prima.

I grafici della concentrazione di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera e quello della temperatura del pianeta sono praticamente uniti da migliaia e migliaia di anni. Oggi la concentrazione di gas serra è la maggior che si ha da 650.000 anni. Ma la cosa preoccupante è che in questi ultimi tre secoli entrambi i grafici hanno avuto un forte incremento con una forte impennata, nel secolo scorso. Nei prossimi cinquanta anni è previsto un andamento di tipo esponenziale, con conseguenze drammatiche sul cambiamento climatico se non prendiamo provvedimenti subito.

Da alcuni decenni si verificano fenomeni atmosferici violenti ed estremi (cicloni, tifoni, inondazioni, siccità, ondate di calore, ecc.). Inoltre la riduzione del 40% dello spessore dei ghiacciai dell’Artico e lo sfaldamento di alcuni dell’Antartide, la diminuzione dei ghiacciai sulle montagne con conseguenti perdite di grandi riserve di acqua dolce, l’aumento della temperatura e del livello degli oceani, la scomparsa di alcune specie animali e vegetali e il corrispondente aumento di altre, costituiscono un segnale di allarme preoccupante che impone all’uomo di fermarsi a riflettere e fare tutto ciò che è nelle sue possibilità per risolvere il problema del cambiamento climatico.

L’allarme sta suonando evidente, forte e drammatico e la risoluzione del problema si fa sempre più viva e pressante nell'attuale momento storico. Abbiamo bisogno di contare altri morti e altri danni per prenderne coscienza? L'attenzione all’uso sobrio e senza sprechi dell'energia è uno dei punti fondamentali per ridurre gli effetti negativi dell'inquinamento e del conseguente cambiamento climatico a cui l'uomo, con le sue attività poco sapienti, anzi, molte volte irrazionali, contribuisce. L’attenzione si rende doverosa verso ognuno di noi e nel rispetto per le generazioni che verranno. Dobbiamo convincerci che

SPRECARE = INQUINARE

con tutte le conseguenze gravi suddette che ne derivano. L’allarme sta suonando evidente, forte e diventa sempre più drammatico, con andamento esponenziale, ma non c’è peggior sordo di chi non voler sentire.

Il problema è prima di tutto morale, poi culturale e solo infine economico. Ogni uomo è chiamato a dare il suo contributo nelle proprie azioni quotidiane. L’imperativo morale è: combattere lo spreco dell’energia nel rispetto dell’ambiente e attuare tutte le misure atte a ridurre le emissioni di gas serra. Le principali consistono nel produrre energia da fonti rinnovabili, comprare apparecchiature elettriche ad alto rendimento (classe A), utilizzare auto meno inquinanti, riutilizzare l’usato, eseguire la raccolta differenziata, assorbire parte della CO2 già immessa nell’atmosfera, premere sulle scelte politiche. Se mettiamo in essere tutte queste azioni riusciremo a ridurre l’effetto serra e il cambiamento climatico. Otterremo così un processo virtuoso che ci riporterebbe alle condizioni di emissioni di gas serra di qualche anno prima del 1990 scelto come anno base dal Protocollo di Kyoto. Se vogliamo vivere senza drammi dobbiamo rispettare l’equilibrio dinamico di Gaia, il pianeta che vive.

Gesualdo, 11 ottobre 2009
Michele Zarrella
zarmic@gmail.com
il mio sito: http://digilander.libero.it/prolocogesualdo/indice.html

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