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Omofobia: ” Un Parlamento che non conosce la Costituzione e’ come se non esistesse” ( …prendeli a scarpate)

Ha ragione da vendere il Cav. a non prenderlo in considerazione, e le parole della relatrice del provvedimento lo dimostano. Paola Concia attacca non solo il centrodestra ma anche il suo gruppo parlamentare: “Mi vergogno di far parte di questo Parlamento”. “Ricorrerò alla Corte di giustizia europea”, dice la parlamentare del Pd. “E' un Parlamento fatto di gente che non studia, ma questo gli italiani lo sanno. Hanno votato tutti contro un provvedimento piccolo contro chi commette violenza su un transessuale o un omosessuale. Siamo un Paese di poveracci, in cui non si possono fare cose di civiltà, bisogna che ci sia la guerra civile”.

I Parlamentari Italiani nel votare contro il provvedimento hanno violato gl’articoli 54 e il 3 della Costituzione “ Tutti i cittadini solo eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, adempiere con disciplina ed onore, rimuovendo gli ostacoli che limitano le liberta’ individuali sono compiti principali di chi copre incarichi parlamentari”. I parlamentari italiani ulrimamente stanno diventando istigatori alle violenze, con le leggi razziali in corso, lo scudo fiscale e ultimamrente con la bocciatura di quest’ennesimo e giusto provvedimento, istigando i cittadini all’omofobia. Gli ultimi attacchi agli omossessuali ne sono la netta dimostrazione. Fuori del parlamento chi non conosce la Costituzione, altro che guerra civile, a quella ci stanno pensando loro. Invece della guerra civile auspicata dalla Concia io proporrei al gruppo di Arcigay di andare davanti al parlamento e prendere a scarpate tutti coloro che hanno votato contro il provvedimento.

Riferimenti
Roma, 13 ott. (Adnkronos/Ign) – Stop alla proposta di legge sull'omofobia, l'Aula di Montecitorio ha bocciato la pdl di Paola Concia del Pd, Antonio di Pietro e Federico Palomba di Italia dei Valori. Con 285 voti a favore, 222 contrari e 13 astenuti la Camera ha, infatti, accolto la pregiudiziale di costituzionalità presentata dall'Udc. A questo punto perciò il provvedimento decade.
La proposta bocciata prevedeva la modifica dell'articolo 61 del codice penale, introducendo la circostanza aggravante relativa all'orientamento o alla discriminazione sessuale.
La pregiudiziale di costituzionalità è stata presentata dall'Udc dopo che l'Aula aveva bocciato la richiesta avanzata dalla maggioranza, e per quanto riguarda l'opposizione dai centristi, di riportare il provvedimento in Commissione.
Il voto è avvenuto a scrutinio palese. Su 188 deputati del Pd solo la teodem Paola Binetti ha votato a favore della pregiudiziale di costituzionalità. “Un problema, un signor problema”, commenta il segretario Pd Franceschini. “Per come era formulata la legge, le mie opinioni sull'omosessualità potevano essere individuate come un reato… le mie e quelle di tante altre persone”, replica l'esponente Pd che definisce il testo ''ambiguo''.
Nel Pdl 9 sono stati, invece, i voti contro la pregiudiziale: Italo Bocchino, Carmelo Briguglio, Giuseppe Calderisi, Benedetto Della Vedova, Chiara Moroni, Flavia Perina, Mario Pepe, Roberto Tortoli e Adolfo Urso. Gli astenuti nel Pdl sono stati 10 e tra questi i ministri Elio Vito e Gianfranco Rotondi e la presidente della commissione Giustizia Giulia Bongiorno.
La maggioranza attribuisce al Pd la responsabilità di aver affossato il provvedimento. “Mi farò garante, come ministro competente, di riparare all'errore commesso dal Partito democratico, proponendo al Consiglio dei ministri un disegno di legge che preveda aggravanti per tutti i fattori discriminanti previsti dal Trattato di Lisbona, compresi quelli dell'età, della disabilità, dell'omosessualità e della transessualità”, annuncia il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna. “Il Pd ha sbagliato a non sostenere il rinvio della legge in Commissione, che ci avrebbe consentito di risolvere alcuni piccoli problemi di costituzionalità emersi in Commissione Affari Costituzionali e, quindi, di far tornare il testo in Aula entro novembre per la sua definitiva approvazione'', spiega.
“C'era un accordo con il Pd per rinviare la pdl Concia sull'omofobia in commissione, rimediare ai profili di incostituzionalità e poi riportare rapidamente il ddl all'esame dell'Aula entro novembre – spiega Beatrice Lorenzin del Pdl -. Ma il Pd si è fatto prendere dalla schizofrenia, venuto da noi e ci ha detto: 'o rinviamo la discussione in Aula a Novembre o votiamo contro il rinvio in commissione'”.
Per il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri, “è molto positiva la decisione della Camera dei deputati di accantonare un testo per nulla equilibrato su un tema complesso e che necessita maggior riflessione e proponimenti”.
“E' una vergogna'', replica il segretario del Pd Dario Franceschini ''perché dopo aver sentito tanti esponenti della destra disponibili a sostenere una norma contro l'omofobia, tema che non dovrebbe avere colore politico, hanno votato contro per affossare la legge”. “Questa – rimarca – è la risposta che è stata data dalla maggioranza a quelle inqualificabili aggressioni a persone per il loro orientamento sessuale”.
Amareggiata la relatrice del provvedimento Paola Concia attacca non solo il centrodestra ma anche il suo gruppo parlamentare: “Mi vergogno di far parte di questo Parlamento”. “Ricorrerò alla Corte di giustizia europea”, dice la parlamentare del Pd. “E' un Parlamento fatto di gente che non studia, ma questo gli italiani lo sanno. Hanno votato tutti contro un provvedimento piccolo contro chi commette violenza su un transessuale o un omosessuale. Siamo un Paese di poveracci, in cui non si possono fare cose di civiltà, bisogna che ci sia la guerra civile”. La Concia ce l'ha con il Pdl (“io non faccio propaganda come Bocchino, che ha votato pensando a quello che aveva detto la Carfagna”), ma soprattutto con il Pd: “Il mio gruppo ha votato incautamente. Era meglio il rinvio in commissione. Io sto qui da un anno e l'ho capito prima di loro come funzionano le cose. Ma lo sapevano, la verità è che se ne volevano liberare tutti di questa legge. Erano tutti in cattiva fede, lo sapevano tutti che finiva così. Hanno fatto morire la legge perché tanto i froci sono quelli da buttare al macero in 30 secondi”.
Soddisfazione nell'Udc. ''Prendiamo atto con soddisfazione che la battaglia dell'Udc portata avanti coerentemente in commissione e all'inizio forse non compresa dalla Lega e del Popolo della Libertà ha invece trionfato nell'Aula parlamentare. Ringraziamo le forze politiche e i singoli parlamentari che l'hanno appoggiata”, dice il presidente dell'Udc e vicepresidente della Camera Rocco Buttiglione.

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