Tutta la mia solidarietà all’on. Bindi. L’affronto senza ritegno di Silvio Berlusconi alla signora Bindi durante la trasmissione Porta a Porta di qualche giorno fa, mette nudo l’esatta fattura di un uomo senza creanza e poco elegante. E’ chiaro a tutti ormai che il ruolo femminile per lui è inteso non solo come subalterno al maschio, ma inferiore per capacità intellettive e per funzioni.
Mi sento offesa come donna se penso alle ministre che mi rappresentano al governo ed al loro stato di prostrazione psicofisica nei riguardi di un primo ministro del genere. Per questi motivi mi sento solidale anche con loro perché costrette a lavorare senza la considerazione e la serenità necessarie.
Mi chiedo, e come me moltissime altre donne con un minimo di dignità, se sia possibile sopportare oltre questo stato di cose e sino a quando ma soprattutto sino a che punto.
Il Presidente Berlusconi ha una idea della politica singolare: se sei di sinistra farai cose di sinistra e sceglierai cose di sinistra. Ma che significa? Che chi è di destra farà allora cose di destra? Ciò denota l’assoluta riluttanza a credere a posizioni super partes. Penso al Presidente della Repubblica, oppure ai Presidenti delle due Camere ed ai giudici della Corte Costituzionale. Egli non può avere senso dello Stato se ragiona in questo modo. Non riesce proprio a digerire il fatto che vogliano fargli credere che al cospetto delle istituzioni uno statista non deve essere né di sinistra né di destra, ma uno che rappresenti il Paese e ne sia una garanzia. Egli ha detto in altre parole che dato che è un uomo di destra, farà cose di destra e conseguentemente non aspettiamoci atteggiamenti da statista al di sopra delle parti. Mi dispiace ma non ci sto. Nessun liberale come me, proprio perché liberale, può starci. Essere liberali significa soprattutto rispetto, massima partecipazione, accettazione delle regole. Siamo usciti fuori dal seminato e ritengo di non poterlo seguire oltre verso il precipizio e una fine ingloriosa che sta per raggiungerlo irrimediabilmente.
