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LE VERIFICHE

L’autunno è iniziato da poco. Oltre ai problemi atmosferici, anche la situazione politica è in progressivo inasprimento. Sia la Maggioranza che l’Opposizione dovranno affrontare questi ultimi mesi che ci separano da fine anno con gran cautela ed attenzione. Il Governo, nonostante le bordate tirate addirittura in seno alla sua “squadra”, tira avanti con impegno. Forse, anche per merito di Berlusconi, inossidabile ottimista. Gli altri lo seguono. Meno in sintonia, come sempre, la Lega. Siamo sicuri però, nonostante i problemi vecchi e nuovi, che il Cavaliere porterà a termine il suo programma.

Anche se non sono pochi i politici che gradirebbero un ritorno alle urne; magari anche nella prossima primavera. La Legge Finanziaria 2010, ancora tutta da verificare, avrà un suo peso finanche sotto questo profilo. Del resto, pure la crisi economica si è ridimensionata ed il Prodotto Interno Lordo (PIL), almeno dal prossimo anno, segnerà un valore positivo. Sempre troppo piccolo, se paragonato a quello di tanti altri Paesi UE, ma sempre meglio che in negativo. Di più, Giove Pluvio permettendo, non osiamo ipotizzare. L’ottimismo, a questo punto, non avrebbe molto senso. Intanto, oltre il 20% delle famiglie italiane non riescono a sbarcare il lunario. Lo stato di “povertà” è sempre più reale e trovare un’occupazione, degna del suo nome, è difficile. Insomma, la fiducia imprenditoriale è ancora lontana e la situazione nazionale, pur se superata la fase peggiore, resta in attenta considerazione. Le ricadute potrebbero essere possibili e, soprattutto, disastrose. Mentre la recessione rallenta, restano le polemiche. I dubbi. Le prese di posizione che non ci sentiamo di condividere. I nostri politici, presi singolarmente, sono sempre meno credibili. L'autunno, ma già lo abbiamo scritto, sarà sindacalmente “caldo” e non è detto che le Forze Sociali riescano a garantire una “pax” sul fronte occupazionale che sia accettata anche dai datori di lavoro. Solo i signori della politica, apparentemente inamovibili, continuano a portare avanti le loro tesi. Convinti che siano le migliori. Sicuri d’ottenere il plauso della base. Pure su quest’aspetto, è meglio evitare illusioni. Gli elettori restano scettici e gli eventi, purtroppo, non fanno che consolidare le loro ragioni. Secondo noi, dopo il varo della Legge Finanziaria, sarebbe opportuno, meglio necessario, iniziare una verifica politica sul futuro del Paese. E’ preferibile affrontare la realtà, qualunque essa sia, con le forze effettive più che con quelle ipotizzate. Bisogna andare oltre le alleanze di comodo. In Seconda Repubblica, non possiamo permetterci d’essere agnostici e fatalisti ad ogni costo. I nodi da districare sono ancora parecchi. Sottovalutarli sarebbe un errore inconcepibile. Lo ripetiamo, con la speranza d’essere stati chiari.

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