Per molti anni ho sostenuto la tesi che fosse utile creare un casinò sul Lago Maggiore gestito da privati ma controllato da una società costituita tra le diverse amministrazioni locali i cui profitti fossero distribuiti sul territorio. Sono stato criticato soprattutto perché era giudicato irresponsabile, amorale e scorretto puntare su una gestione pubblica del gioco d’azzardo. Pochi forse sanno che i casinò adesso non “tirano” più, soppiantati da una miriade di macchinette mangiasoldi più o meno controllate e più o meno in regola con le leggi. Solo a Verbania, giusto per dare un esempio, ci sono oltre 600 apparecchi. Ce ne sono ovunque e le “sale giochi” spuntano come i funghi. Sono giochi che sicuramente penalizzano il giocatore che spesso ci perde lo stipendio, la pensione o – peggio – si indebita visto il valore di ogni giocata. Apparecchi che anche ufficialmente pagano molto meno della probabilità matematica quando non sono volgarmente “taroccati” come puntualmente segnalato dalle (poche) ispezioni di Questura e Guardia di Finanza e non è vero che si vincono “premi in natura” ma si perdono soldi veri. Ma soprattutto – di fatto – tutti possono giocare e ben raramente vi è un fermo divieto ai minori o a persone visibilmente vittime da sindrome del gioco.
D'altronde lo Stato dà un pessimo esempio lucrando milionate di euro su chi gratta e (non) vince, senza parlare del lotto, delle lotterie o del superenalotto dove la quota destinata ai premi è sempre una misera fettina sul totale delle giocate. Incredibili sono i business sottostanti alla gestione di centinaia di migliaia di giochi elettronici nel nostro paese e pare strano che anche in questo campo non si allunghi l’ombra della malavita. Quanta ipocrisia e quanta poca volontà c’è nell’affrontare seriamente questo problema riducendo per esempio drasticamente le ore di gioco, il numero delle macchinette per ogni locale, il valore delle giocate e sanzionando pesantemente tutti gli esercenti che non rispettano fino in fondo le già troppo blande leggi in vigore. Credo che al di sopra di ogni diversità politica occorra una seria riflessione perché sono moltissime le persone finanziariamente rovinate nel disinteresse collettivo tante che anche questi tipi di gioco – come l’alcol e la droga – stanno diventando veramente una piaga sociale.