di Tanya Gold, The Guardian, 29 settembre, traduzione di Laura Franza
Salvaci, o Signore, salvaci tutti. Salvaci dal papa. Joseph Ratzinger viene in Gran Bretagna.
Gordon Brown è 'deliziato'. David Cameron è 'deliziato”. Io sono 'disgustata'.
Venga pure, viva la libertà di parola. Ma niente tappeti rossi, per favore. Niente tè e biscotti. Niente Regina.
Nei casi di violenze sui minori e l'Aids, i comportamenti di Joseph Ratzinger lo coinvolgono nella protezione dei pedofili e nella morte di milioni di africani. Come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (forte braccio operativo di papa Giovanni Paolo II), il compito di Ratzinger era indagare sugli scandali per pedofilia che affliggono la Chiesa cattolica da decenni. E come lo ha svolto? Nel maggio 2001 ha scritto una lettera riservata ai vescovi cattolici, ordinando loro di non avvisare la polizia – o chiunque altro – circa le accuse, pena la scomunica. Facendo riferimento ad un precedente (riservato) documento del Vaticano in cui si ordinava che le indagini fossero gestite “nel modo più segreto… protette da un silenzio perpetuo”. La scomunica è uno scherzo per me, e forse anche per voi, ma per un cattolico significa l'esclusione e forse il fuoco eterno – per tentare di proteggere un bambino. Beh, Dio è amore.
E sempre lui ha fatto piazza pulita dei richiami alla disciplina per Marcial Maciel Degollado, il messicano fondatore della congregazione dei Legionari di Cristo. Le accuse di abusi sui minori hanno perseguitato Maciel fin dagli anni Settanta. Le sue vittime rivolsero una petizione a Ratzinger, solo per sentirsi comunicare dal suo segretario che la questione era chiusa. “Non si può mettere sotto processo un amico intimo del Papa, come Marcial Maciel,” disse Ratzinger. Due vittime di abusi lo hanno citato in giudizio personalmente per ostruzione alla giustizia, ma lui ha rivendicato l'immunità diplomatica. Alla fine, quando le accuse non potevano più essere negate, Ratzinger si è scusato e ha relegato Maciel “a una vita di preghiera e di penitenza”. Perché non in prigione? Non l'ha spiegato. “E' una grande sofferenza per la Chiesa… e per me personalmente,” fu il commento di Ratzinger sul peggior scandalo per abusi sui minori. Grande sofferenza? Credevo che essere violentato da bambino fosse una grande sofferenza. Essere manifestamente complici di un insabbiamento è di certo semplicemente… imbarazzante?
Ratzinger aggiunse di credere che la Chiesa cattolica fosse vittima di una “pianificata” campagna mediatica. Pianificata da chi? Dai gay? Dagli ebrei? Dagli Jedi? Ha quindi insegnato che si può pregare in perpetuo per le vittime – grazie, mi sento meglio ora! – e contemporaneamente impegnarsi al fine di garantire che gli uomini “con profonde tendenze omosessuali” non entrino nel sacerdozio, trasformando così ogni responsabilità per lo scandalo in una storia di cattivi gay!
Ratzinger ha avuto un ruolo attivo anche nella soppressione della Teologia della Liberazione, un movimento latino-americano che pone son insistenza la giustizia sociale come obiettivo centrale del cristianesimo, e sostiene che i buoni cattolici dovrebbero essere anche degli attivisti politici che lottano per i diritti dei poveri delle baraccopoli. Ratzinger ne è stato disgustato, e ha respinto l'idea come “una minaccia fondamentale per la fede della Chiesa”.
E così per l'olocausto proprio della Chiesa – in Africa.
I preservativi possono proteggere gli Africani dall' Aids. Ma chi può proteggerli da Ratzinger? La Chiesa cattolica ha a lungo perseguito una politica contro l'uso dei preservativi. In El Salvador la Chiesa ha ottenuto l'approvazione di una legge, per cui i preservativi possono essere venduti soltanto con l'avvertenza che essi non proteggono dall'Aids. In Kenya, il cardinale Maurice Otunga ha organizzato roghi pubblici di preservativi. L'ex arcivescovo di Nairobi, Raphael Ndingi Mwana a'Nzeki ha detto al suo gregge che i preservativi, lungi dal proteggerli, contribuiscono alla diffusione della malattia. Beh, Dio è amore.
Alcuni sacerdoti locali in Africa consigliano la contraccezione, perché si prendono cura dei loro parrocchiani. Ma il Vaticano, dalla sua nuvola romana, non è d'accordo. L'Aids, ha detto Ratzinger, “non può essere sconfitto con la distribuzione di preservativi, che anzi aggravano il problema”. Questa è una bugia. Non è una fantasia, come la nascita da una vergine o tutti gli altri magici e mistici controsensi, ma una pericolosa bugia. Ci sono, Vostra Santità, più di 12 milioni di orfani dell'AIDS in Africa. Ventidue milioni di africani hanno l'Aids e secondo stime delle Nazioni Unite, 90 milioni di persone sono a rischio di morte.
Ratzinger presiede una Chiesa che definisce l'omosessualità “una deviazione, una irregolarità, una ferita”. I cattolici riformisti hanno cercato di modificare in senso liberale questo punto di vista, ma Ratzinger li ha messi a tacere. In una lettera del 1986 si lamentava che “anche all'interno della Chiesa, si stanno verificando enormi pressioni per portare… ad accettare la condizione omosessuale come se non fosse un disordine”. Egli ha aggiunto che l'omosessualità è “intrinsecamente un male morale”.
Le interessa conoscere le statistiche di suicidio per i gay adolescenti, Vostra Santità? Hanno quattro volte più probabilità di tentare il suicidio rispetto ai loro compagni eterosessuali. Nel 1998, un trentanovenne omosessuale di nome Alfredo Ormando si è dato fuoco in Piazza San Pietro, per protestare contro le vostre politiche. Morì.
Ratzinger non è migliore con le donne: si oppone al sacerdozio femminile, naturalmente, e chiede sia criminalizzato l'aborto anche per quelle che sono state violentate o sono molto malate; meglio il ferro da calza? Un suo amico, il teologo Wolfhart Pannenberg, ha detto che Ratzinger vede la richiesta di sacerdozio per le donne come qualcosa guidato da “portavoce di femministe radicali, soprattutto lesbiche”.
Quindi questo è l'uomo che viene da noi a darci lezioni di morale. Benvenuto, Benedetto XVI, Episcopus Romae, Vicario di Gesù Cristo, Successore del Principe degli Apostoli, Sommo Pontefice della Chiesa universale, Sovrano dello Stato della Città del Vaticano, Servo dei Servi di Dio. Non calpestare i cadaveri.