ROMA – Quella del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “è una posizione figlia di una cultura tipicamente di sinistra, che a me però pare miope. Rinunciare alle grandi opere significa affossare il Paese”.
Roberto Castelli apprezza poco la critica del capo dello Stato contro le grandi opere dopo la tragedia nel Messinese: “Esportiamo tecnologia in tutto il mondo – ribatte il vice ministro alle Infrastrutture, intervistato da Libero – e Napolitano dice no alle grandi opere? Se rinunciamo a questo crolliamo”.
“La mia priorità va al traforo del Brennero e al Corridoio 24 -prosegue Castelli -; da lì passa l'economia del Paese”. Ma poi “c'è l'alta velocità che è già in fase avanzata” e il Mose che “è in costruzione e deve essere finito”.
Quanto al ponte sullo Stretto, per Castelli non è indispensabile, ma “io – aggiunge – sono federalista: se i politici del sud vogliono spendere i soldi che gli spettano per il ponte sullo Stretto, facciano pure”.
Rosario Cambiano
(fonte:Sw)