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Alla Camera, durante la discussione sullo "scudo fiscale" sono intervenuto più volte. Riporto qui alcune delle considerazione svolte

Signor Presidente, nel luglio del 2006, in quest'Aula, venne discusso con grande passione e anche con grande scontro un provvedimento di indulto che trovò qui una maggioranza trasversale, ma vi erano alcuni partiti, sempre trasversali, che fecero qui dentro una battaglia contro quel provvedimento, ritenendolo antieducativo, sbagliato, un provvedimento che favoriva gli atti illeciti e il compimento di atti penalmente rilevanti.

Quella battaglia fu condotta anche da due allora partiti – uno si chiamava Alleanza Nazionale, uno si chiamava Lega Nord – che oggi in Aula sono pronti a votare un provvedimento di amnistia.

Oggi qui, in quest'Aula, tali partiti vanno a votare un provvedimento che è ben peggio di qualunque indulto, è un provvedimento di amnistia a danno di milioni di italiani, di italiani onesti, quelli che pagano le tasse, quelli che lavorano dodici ore al giorno: operai, impiegati, lavoratori, piccoli imprenditori e artigiani, quelli che faticano ogni giorno per mandare avanti la loro impresa e lo fanno con onestà, pagando le tasse allo Stato (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori – Commenti dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania)…
Oggi voi schiaffeggiate quegli italiani, li umiliate, li prendete a pugni con un provvedimento come questo che favorisce i grandi evasori fiscali, perché gli altri all'estero ci sono andati forse qualche volta in vacanza quando le cose andavano bene e quando non c'era la crisi. Ora, invece, questo provvedimento favorisce non solo gli evasori fiscali, ma anche quelli che hanno portato i soldi all'estero per causa di corruzione, per corrompere: 60 miliardi, dice la Corte dei conti, reati di corruzione che passano tutti attraverso quei paradisi fiscali.

Allora io accuso politicamente questo Governo, per le azioni che ha compiuto in questo anno e mezzo, di essere un Governo a servizio degli evasori fiscali e a servizio dei corruttori; sono stati adottati provvedimenti che vanno in quella direzione: dalla cancellazione della tracciabilità dei pagamenti, alla possibilità, addirittura, per un evasore totale di potersi mettere in regola con il fisco pagando una sanzione piccolissima. Questo è l'insegnamento che il Governo dà ai contribuenti italiani, molti dei quali oggi, di fronte a un provvedimento come questo, penseranno davvero se in futuro valga la pena di comportarsi onestamente nei confronti dello Stato.

Riguardo alla credibilità internazionale del nostro Paese, quando un Presidente del Consiglio che in questi anni ha documentatamente usato i paradisi fiscali per corruzione, dal conto All Iberian in avanti, va all'ONU a dire: “cancelliamo i paradisi fiscali”, ma quale credibilità può avere un Paese il cui Presidente del Consiglio si comporta in questo modo?
Il nostro Ministro Robin Tremonti, che non vedo più, definito dal Presidente il genio della lampada di Aladino, parla di Alì Babà, di caverne piene di tesori… ma quale tesoro? Voi avete fatto fuggire i buoi e poi avete detto agli italiani: abbiamo chiuso la porta agli evasori fiscali. Ministro Tremonti, è ridicolo l'intervento sull'arbitraggio internazionale attraverso i paradisi fiscali fatto oggi: lei lo doveva fare il giorno successivo a quello in cui era diventato Ministro per essere credibile!
Questo è un provvedimento che non serve più perché il tesoro è stato totalmente portato via dalla caverna di Alì Babà e avete passato l'estate facendo dire al direttore dell'Agenzia delle entrate che ci sono 180 mila italiani indagati. Risponda alla mia interrogazione, Ministro, mi dica quanti di quei 180 mila hanno ricevuto un atto formale? Avete persino detto che l'eredità Agnelli non potrà utilizzare lo scudo fiscale, invece si è scoperto che l'atto formale è del 7 agosto, cinque giorni dopo che questo decreto-legge era in vigore! Vergogna, non prendete in giro gli italiani come state facendo! Non voglio dimenticare che in passato, caro Ministro Tremonti che non c'è più, è stato sistemato anche chi l'ha fatto in ritardo: ricordo il caso Consorte , il numero uno di Unipol e il suo vice, Sacchetti. Costoro riportavano in patria nel 2002 dieci milioni di euro incassati a Montecarlo, fuori tempo massimo, rispetto alla scadenza che aveva a quel tempo lo scudo Tremonti, la fine di luglio del 2001. …..a pianificare questa operazione di rientro illegale fu un certo Claudio Zulli. Chi è Claudio Zulli? Un commercialista bresciano che ha collaborato a lungo con l'ex studio Tremonti: pensate un po'!
…un Ministro che in pieno conflitto di interessi fino all'altro ieri insegnava come non pagare le tasse alla gente, alle grandi imprese, alle grandi banche, alle grandi organizzazioni, ed oggi le favorisce! È un conflitto di interessi enorme pari soltanto a quello del nostro Presidente del Consiglio.

Il Governo garantisce l'anonimato: ecco la collusione, ecco la correità di questo Governo rispetto a quegli atti illegali……È un'amnistia vera e propria che il provvedimento che ci arriva dal Senato ha allargato in modo inaccettabile, perché permette di coprire anni e anni di corruzione: infatti i falsi in bilancio si fanno per creare depositi all'estero a scopo di evasione o di corruzione, così stanno le cose.
Come l'indulto ha riportato nel giro di un anno le persone in carcere, voi pensate che da dopo la scadenza dello scudo fiscale evasori fiscali, corruttori e criminalità organizzata smetteranno di fare queste operazioni? No: il giorno dopo riprenderanno esattamente come prima, anzi più di prima, perché vi sarà un esempio macroscopico di uno Stato che umilia i deboli e favorisce i forti, i poteri economici, quelli grandi. Infatti, gli artigiani non portano capitali all'estero, i piccoli commercianti non portano capitali all'estero, i lavoratori dipendenti non portano capitali all'estero, i piccoli professionisti non portano capitali all'estero.
Come dicevo, la vergogna ancor più grande si prova quando si cerca di considerare che questo è un dato richiesto dall'Unione europea. Prendo tre Paesi a caso – Italia, Regno Unito e Stati Uniti – che hanno stabilito le misure per il rientro di capitali illegalmente esportati e faccio un confronto: l'Italia, compresa la sanzione, richiede un costo del 5 per cento; il Regno Unito chiede la restituzione di tutte le tasse non pagate più una sanzione del 10 per cento, il che fa il 44 per cento; gli Stati Uniti chiedono anch'essi il pagamento delle tasse più una sanzione del 14 per cento, il che fa il 49 per cento. Su 100 euro illegalmente esportati e rimpatriati un cittadino britannico ne paga 44, un cittadino americano ne paga 49, un evasore italiano ne paga 5: in ciò sta la vergogna del provvedimento in esame, la vergogna che nasce anche dalla constatazione che, come dicevo prima, si è cercato di accreditare l'idea che lo Stato stia colpendo e punendo chi ha capitali all'estero.

Questo è un atto sporco e grave, con cui chi in passato si è sempre detto contrario a condoni ed indulti – mi riferisco ad Alleanza nazionale, anche se oggi non esiste più, e alla Lega – sta schiaffeggiando i cittadini del nord che la Lega vuole difendere, quelli che lavorano dalla mattina alla sera, quelli che pagano le tasse, quegli artigiani che, anzi, spesso, pagano le tasse anche per le grandi imprese che vi sfuggono. Tutti questi cittadini, questi piccoli imprenditori si vedono oggi umiliati. Voi, ex di Alleanza nazionale che ora fate parte del Popolo della Libertà, e voi rappresentanti della Lega state commettendo un atto gravissimo verso soggetti che, in passato, difendevate, e lo fate per una questione di potere. Noi andremo nelle piazze a denunciare questo comportamento, a denunciare che chi dichiarava di voler assumere comportamenti morali anche nell'attività politica …… oggi ha venduto la dignità dei cittadini che rappresenta con un provvedimento che, dopo che verrà approvato, li renderà conniventi con gli evasori fiscali, con i corruttori e con la criminalità organizzata.

Signor Presidente – e con questo mi avvio alla conclusione – credo che si tratti di un atto sporco, grave e criminogeno perché favorisce quelli che i crimini gli hanno commessi e invita chi non li ha fatti a farne in futuro. Mi dovete dire quanti italiani, che in questi anni hanno pagato con onestà le tasse, non saranno tentati in futuro di compiere questi atti visto che un condono c'è sempre e, in qualche modo, vi è sempre la possibilità di non pagare nulla.
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Per concludere, signor Presidente, ci rivolgiamo, ancora una volta, e facciamo, ancora una volta, un ultimo appello al Presidente della Repubblica. Signor Presidente, ci rifletta perché in questa sede si sta approvando un'amnistia mascherata che avrebbe bisogno sia delle maggioranze previste dalla Costituzione sia di una legge ordinaria e non certo di un decreto-legge per essere approvata. Ci rifletta perché anche lei, signor Presidente, rappresenta tutti gli italiani e rappresenta, in particolare, gli italiani onesti che pagano le tasse, che lavorano e che oggi sono presi in giro da questo Governo e da questa maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori – Congratulazioni).

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