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Indagine Ru486: si apra un dibattito nel Pd

Intervento della senatrice Donatella Poretti, Radicali – Pd, segretaria commissione Igiene e Sanita'

Sarebbe un atto dovuto quello delle dimissioni di Dorina Bianchi da capogruppo Pd in commissione Sanita'. La gestione politicamente suicida della vicenda del testamento biologico avrebbe dovuto insegnare che stare sui giornali non equivale sempre ad ottenere risultati politici per il gruppo che si dice di rappresentare, e nemmeno per le idee che si dice di voler sostenere.
Oggi ci risiamo: la senatrice Bianchi si fa nominare relatrice di una indagine conoscitiva su cui i componenti della commissione e la presidenza del gruppo avevano manifestato forti perplessita' su modalita' e tempi, e in alcuni casi contrarieta', forse le dara' visibilita' mediatica, ma non giova al suo gruppo.
Nella migliore delle ipotesi l'indagine si chiudera' con la messa all'indice della donna che non puo' essere lasciata da sola ad affrontare l'aborto, e rafforzera' la tesi secondo la quale l'aborto farmacologico e' un metodo che per le donne italiane non va bene, come fossero una specie a parte rispetto al resto del mondo. Nella peggiore delle ipotesi l'indagine si chiudera' aprendo la strada ad una modifica alla legge 194 in senso restrittivo prostrandosi alle richieste della Chiesa. Di certo cerchera' di dare una copertura istituzionale alle posizioni oscurantiste del Governo in vista delle linee guida che verranno emanate a fine mese.
Questa e' la posizione del Partito Democratico o di Dorina Bianchi? La fase delle primarie del Pd potrebbe risultare utile proprio a dibattere i temi, anche quelli pi� scomodi.

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