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NORIMBERGA NON SI ARRENDE: IL CONSOLATO DEVE RIMANERE!

Dopo la riuscita manifestazione di protesta a Norimberga del 19.09.2009 contro la chiusura del Consolato d’Italia in Norimberga, ritengo di potermi permettere un momento di riflessione che desidero condividere con la collettività italiana all’estero, con i rappresentanti per la circoscrizione estera nel Parlamento della Repubblica ed anche con la stampa. Prima di cominciare, non posso fare a meno di rivolgere un commosso omaggio ai soldati italiani vittime dell’attentato a Kabul, ai quali è andato anche il pensiero di tutti i partecipanti alla manifestazione di sabato.

La straordinaria reazione delle associazioni e degli italiani della Franconia che, dopo l’annuncio ufficiale del Sottosegretario Mantica di chiusura del Consolato di Norimberga a breve o medio termine, hanno trovato, in brevissimo tempo, una coesione straordinaria e stanno combattendo, in maniera compatta e decisa, per il mantenimento dell’unica istituzione ufficiale italiana nel nord della Baviera e contro una decisione palesemente ingiusta e superficiale.

Da sottolineare è inoltre – a mio modesto avviso – la maturità mostrata dalle organizzazioni italiane sul territorio (Com.It.Es., associazioni tutte, enti) e dai singoli cittadini che, da subito, si sono resi conto dei motivi della decisione, ne hanno capito la ragione ed hanno avanzato proposte alternative ad una chiusura. Proposte avanzate a tutti I livelli ed interlocutori che non hanno, fino ad oggi, suscitato alcuna reazione ufficiale.

Le uniche certezze sono le seguenti:

che il Consolato di Norimberga era ed è tra i Consolati che, secondo il piano del Sottosegretario Mantica, dovevano essere chiusi;

che il Consolato di Norimberga doveva essere chiuso già nell’autunno 2009;

che la Commissione Esteri ha approvato nel mese di luglio 2009 all’unanimità la risoluzione degli onorevoli Narducci-Di Biagio di rivedere le modalità di razionalizzazione della rete consolare all’estero;

che il Sottosegretario Mantica, accogliendo la proposta Narducci-Di Biagio ha rimandato le chiusure ed ufficialmente confermato che, entro il 31. dicembre 2009, non avverranno chiusura, ma solo declassamenti.

Quest’ultima affermazione non ci conforta per nulla. Se il Consolato di Norimberga dovesse essere chiuso il 1 di gennaio 2010, il Sottosegretario Mantica potrebbe comunque affermare , senza mentire, di avere mantenuto la parola. Attendiamo, di conseguenza, il più presto possibile , dal Governo italiano e dal Ministero degli Affari Esteri, decisioni ufficiali e definitive di accoglimento delle richieste della collettività italiana all’estero e di revisione del piano di chiusure con il mantenimento del Consolato di Norimberga.

La collettività italiana di Norimberga vuole mantenere il suo Consolato, pur essendo disposta a concordare con l’amministrazione italiana misure di ristrutturazione adeguate alle esigenze di risparmio. I servizi consolari sono un diritto dei cittadini italiani all’estero.

La maggioranza della collettività potrebbe accettare una trasformazione del Consolato in agenzia consolare, ma non l’ipotesi di uno sportello o un Consolato onorario. Queste due ultime possibilità sono superficiali e non garantiscono né l’efficienza dei servizi, né la continuità, né la rappresentatività ed I diritti democratici. Chiediamo il mantenimento in servizio a Norimberga del personale locale già in servizio e di una ristretta cerchia di personale di ruolo. Ed ecco che i risparmi sarebbero consistenti e reali, Onorevole Mantica!

La seconda parte della mia riflessione riguarda le dimostrazioni di solidarietà e simpatia giunte al Comitato di coordinamento per il mantenimento del Consolato d’Italia in Norimberga, che tanto ha fatto in questi mesi, ed al Com.It.Es. da rappresentanti di Enti, istituzioni, persone private, personalità della vita economica e politica della Franconia e della Baviera.

Allego una breve sintesi di queste comunicazioni e ci tengo a sottolineare che tali reazioni sono una dimostrazione dell’importanza della presenza italiana in Franconia e del suo ottimo inserimento nella società locale. Gli italiani in Franconia sono, in primo luogo, italiani, ma anche cittadini della Franconia, cittadini europei riconosciuti a pieno dalla società locale e qui altamente apprezzati. Il mio appello è che L’Italia non rinunci a tale prezioso patrimonio e costringa una parte molto grande di loro a voltare le spalle alla patria.

Mi permetto di citare alcuni importanti paladini del mantenimento del Consolato a Norimberga e, nello stesso tempo, di ringraziarli nuovamente: il gruppo consiliare della CSU e della SPD presso il Consiglio Comunale di Norimberga, il Deputato Regionale Jürgen W. Heike, il Ministro Bavarese per gli Affari Europei Onorevole Emilia Müller, il deputato Regionale nel Parlamento Bavarese Onorevole Markus Söder, il Sottosegretario Federale agli Esteri Onorevole Günter Gloser, il Sottosegretario per gli Affari Ecomonici Signora Dagmar Wöhrl che ci ha concesso l’onore di partecipare alla dimostrazione del 19 settembre. Un importante apporto alla manifestazione del 19 settembre è stato fornito dal punto di vista organizzativo, così come dei contenuti, dal DGB (Federazione dei Sindacati Tedeschi) rappresentata dal Segretario Regionale Stephan Doll.

Non da ultimo desidero ricordare, in tale contesto, il Sindaco di Norimberga Dr. Ulrich Maly, un grande conoscitore dell’Italia, della sua cultura e della sua lingua, che, quale rappresentante del Comune di Norimberga, ma anche dell’omonima Regione Europea Metropolitana. Egli, anche quale Commendatore della Repubblica, ha scritto, già all’inizio di giugno, al Ministro Frattini (lettera rimasta fino ad oggi senza risposta) ed all’Ambasciatore d’Italia a Berlino, Sua Eccellenza Valensise, esponendo le ragioni per il mantenimento del Consolato.

Per finire ribadisco che tutti noi, gli italiani della Franconia, non ci arrenderemo e continueremo a realizzare tutte le iniziative del caso e chiedo, per l’ennesima volta, un confronto serio, democratico e diretto con l’amministrazione italiana.

Segue la lista, non esaustiva, dei documenti di solidarietà, dei servizi stampa e delle espressioni di solidarietà sulla chiusura del Consolato di Norimberga.

Lucio Albanese

Presidente C.T.I.M. Germania

Coordinatore C.T.I.M. Franconia

Membro Com.It.Es. di Norimberga

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