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BENI ITALIANI IN LIBIA UNA MERA ELEMOSINA

Gentilissimo Direttore,

per una Sua attenta valutazione trasmetto la richiesta di indennizzo inoltrata al Ministero dell’Economia e delle Finanze per i beni confiscati alla mia famiglia da Gheddafi ed allego la lettera da me inviata alle autorità istituzionali nella quale chiedo la riapertura del fascicolo per il rifacimento della stima in quanto “maldestra” perché effettuata in assenza totale di dati adeguati con errori materiali effettuati dal funzionario incaricato dall’UTE nell’interpretare planimetrie, piantine e nei conteggi.

Nelcontempo unisco una risposta della Presidenza del Consiglio e come potrà notare siamo stati doppiamente beffati una prima volta da Gheddafi ed una seconda volta dall’amministrazione italiana ed il valore dei nostri beni è stato ridotto ad una mera elemosina. ( chi è stato veramente indennizzato dallo Stato italiano è solo Gheddafi).

Con stima e simpatia, invio distinti saluti.

Cav:Uff: Navarra Giuseppe

AL MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Dipartimento del Tesoro

Direzione VI – Ufficio XI

BENI PERDUTI all’ ESTERO

Via XX Settembre, 97

00187 R O M A

OGGETTO : Beni italiani in Libia – Posizione numero 840 ;

Ditta: NAVARRA GIUSEPPE ( eredi ) ;

Leggi : 1066 / 1971; 16 / 1980; 135 / 1985; 98 / 1994;

applicazione legge 6 febbraio 2009, n. 7 – G.U. n. 40

del 18 febbraio 2009 ;

I sottoscritti :

– NAVARRA Romualdo, nato a Tripoli ( Libia ) il 7 febbraio 1929, residente in Varesec.a.p. 21100 – via Sangallo, 29/10 – erede del genitore NAVARRA Giuseppe deceduto a

Tripoli il 6 gennaio 1968 e del fratello germano NAVARRA Vincenzo deceduto a Palermo il

15 agosto 1999 ( già erede di NAVARRA Giuseppe deceduto a Tripoli il 6 gennaio 1968 ) ;

– NAVARRA Giuseppe, nato a Tripoli ( Libia ) il 3 gennaio 1951, residente in Varesec.a.p. 21100 – via Severo Piatti, 9 – erede del genitore NAVARRA Antonio deceduto a

Varese il 16 giugno 1993, erede dello zio NAVARRA Vincenzo deceduto a Palermo il 15

agosto 1999 ( entrambi i defunti già eredi di NAVARRA Giuseppe deceduto a Tripoli il 6

gennaio 1968 ) ed erede della madre FEDERICONI Silvia deceduta a Varese il 10

dicembre 2007 ;

– NAVARRA Anna Maria, nata a Tripoli ( Libia ) il 28 ottobre 1955, residente in Varesec.a.p. 21100 – via Giordani, 176 – erede del genitore NAVARRA Antonio deceduto a

Varese il 16 giugno 1993, erede dello zio NAVARRA Vincenzo deceduto a Palermo il 15

agosto 1999 ( entrambi i defunti già eredi di NAVARRA Giuseppe deceduto a Tripoli il 6

gennaio 1968 ) ed erede della madre FEDERICONI Silvia deceduta a Varese il 10

dicembre 2007 ;

P R E M E S S O :

– che, la legge n.ro 98 del 1994 ha definitivamente sancito che l’indennizzo per i beni

perduti all’estero costituisce per i danneggiati un diritto soggettivo perfetto ;-

che, in forza di questa precisazione e nella giustificata presunzione di avere diritto, per i

beni perduti in Libia, ad una valutazione congrua ed equa, hanno inoltrato, al MINISTERO

del TESORO in data 19 novembre 1990 ( all. 1 ) ed in data 9 marzo 1994 ( all. 2 ) due richieste motivate, supportate dalla relazione tecnico-estimativa ( con note per

chiarimento ) redatta dai dottori SERMONTI Enrico ( Agronomo ) e BESSIO Giacomo

( Architetto ), per ottenere il riesame generale del fascicolo e la revisione delle

Navarra Giuseppe (eredi):beni italiani in Libia Posizione n.ro 840 1

procedure tecniche di valutazione della stima effettuata dall’ UTE con relazione

n.ro 13556 / VB del 6 maggio 1981 nella quale si legge l’indicazione “ ACCETTARECON RISERVA ”

espressamente annotata sul frontespizio della relazione allegata alla stima ( all. 7 ) predisposta dal Presidente Caruso prima di sottoporre la relazione stessa e

la stima al parere della Commissione Interministeriale nella seduta del 5 giugno 1981 ;

che, la nota “ accettare con riserva ” conferma il carattere provvisorio della stima U.T.E. 1981 effettuata in assenza totale di dati adeguati e avalla, legittima egiustifica la richiesta di nuova revisione per riconsiderare con criteri diversi

le consistenze quantitative e qualitative nonché i parametri valutativi adottati ;

– che, la Commissione Interministeriale istituita ai sensi della legge 29 ottobre

1954 n. 1050, nella seduta del 5 giugno 1981, avrebbe dovuto rimettere ilfascicolo all’UTE

come è avvenuto in numerosi altri casi perché,

l’Organo Tecnico, giustificasse l’adozione di valori di gran lunga inferiori a quelli

risultati dalla copiosa documentazione fornita a sostegno della domanda di

risarcimento senza neanche prendere in considerazione le valutazioni stimate in lire

libiche 217.680 effettuate in precedenza sui nostri beni dall’Ingegnere SIMI edall’Ingegnere SUDANO, tecnici del Ministero del Tesoro, che dopo la

confisca effettuata dal governo libico sono stati inviati in Libia in missione tecnica

dallo stesso Ministero del Tesoro ed a prezzo di encomiabili sforzi e tra mille

difficoltà frapposte dalle autorità locali hanno redatto una relazione di stima

( definita dallo UTE prudenziale ) di tutti i beni mobili ed immobili distinti per

zone e caratteristiche ;

– che, lo studio SERMONTI-BESSIO nell’anno 1981 per incarico della

“ Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia ” ha redatto, utilizzando le procedure

informatiche di elaborazione dati, una relazione di stima di tutti i beni confiscati giungendo

a determinare i parametri di valutazione correnti in Libia all’epoca delle misure limitative

delle proprietà. E’ stata presa in esame una vasta documentazione del mercato fondiario

di Tripoli – atti di compravendita, affitti, divisioni, perizie, espropri, ecc… e, riportata

alla data della confisca, è stata elaborata statisticamente attraverso il “ computer ”

criterio fondamentale che ha permesso di individuare i valori medi più probabili dei

suoli delle diverse aree della città di Tripoli, dell’area periurbana e della campagna ;

– che, prendendo a base i valori medi risultati dal dettagliato studio redatto dalla

“Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia” si è giunti a determinare che il valore del

patrimonio confiscato ammonta a lire libiche 282.300 mentre il valore complessivoattribuito dall’

U.T.E. in lire libiche 52.619 equivale ad 1 / 5 ( unquinto ) del valore

scaturito dalla applicazione dei probabili valori di mercato individuati attraverso

l’elaborazione “computerizzata “ degli atti di compravendita, il confronto tra le due

stime rileva che la stima UTE 1981 pecca gravemente per difetto ;

che, attraverso l’elaborazione “computerizzata” sono state messe a confronto

le altre stime che l’U.T.E. ha effettuato su beni circostanti ed aventi

uguali caratteristiche a quelli perdut i ed applicando i valori medi scaturiti dal

rigoroso calcolo “ computerizzato ” delle stime UTE di beni analoghi e limitrofi, il

compendio immobiliare confiscato è stato valutato esattamente in lire libiche

146.145 mentre il valore attribuito dallo stesso Organo Tecnico di lire

Navarra Giuseppe (eredi):beni italiani in Libia Posizione n.ro 840 2

libiche 52.619 risulta essere poco più di 1 / 3 ( un terzo ) CIO’ E ’

OBIETTIVAMENTE INSPIEGABILE ;

– che, non si desume un motivo oggettivo qualsiasi per il quale la Commissione

Interministeriale competente ( sia quella istituita dalla legge 135 / 85 che quella istituitadalla legge 98 / 94

) non abbia mai voluto sottoporre all’attenzione dell’UTE la

relazione tecnico-estimativa ( con note per chiarimento ) redatta dai dottori

SERMONTI Enrico ( Agronomo ) e BESSIO Giacomo ( Architetto ) la quale supporta

appieno la validità di un riesame delle procedure tecniche di valutazione ,

ignorando le nostre reiterate sollecitazioni ( all. 1 e all. 2 ) finalizzate alla

comparazione tra il corrispettivo indennizzato e quello attribuito a beni simili ubicati

nelle stesse zone, né si comprende, nel silenzio totale del provvedimento,

in base a quali ragioni i beni, circostanti ed aventi uguali caratteristiche

a quelli espropriati, hanno ricevuto un indennizzo superiore di 1 / 3

( un terzo ) ;

– che, i parametri di valutazione applicati dall’UTE risultano inferiori sia a quelli fissati nella relazione tecnico-estimativa – definita dallo stesso UTE prudenziale effettuata,

per conto del Ministero del Tesoro, dall’Ingegnere SIMI e dall’Ingegnere SUDANO

che a quelli risultati dal dettagliato studio redatto dalla “Associazione Italiana

Rimpatriati dalla Libia” ed acquisito in atti e messo a disposizione dell’UTEe della Commissione Interministeriale

, i cui valori sono stati desunti dalla

elaborazione “ computerizzata ” di centinaia di atti di compravendita metodofondamentale per determinare

valori di mercato all’epoca delle misure limitative delle

proprietà ;

che, mentre le due stime sia quella effettuata per conto del Ministero del Tesoro

che quella redatta dalla “ Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia ” sono

poggiate su precisi dati e considerazioni analiticamente indicate nella stima UTE

1981 si evidenzia un numero scritto accanto alle singole voci senza che sia dato di

sapere con quali criteri determinato, rende, perciò, evidente la scarsa attenzione

prestata dall’Ufficio Tecnico Erariale agli elementi di valutazione ;

– che, il funzionario incaricato dall’UTE eludendo il criterio fissato dalla legge ha omesso

del tutto di tenere a base “ i pre zzi di comune commercio correnti su lmercato ove le perdite si sono verificate ”

ed utilizzando procedure tecniche non sufficientemente documentate, ha motivato e giustificato le valutazioni con formule

vaghe e generiche, tenute buone per ogni cespite :

“““ effettuati gli opportuni conteggi e riscontri – sulla base della documentazione

presa in esame ai fini estimativi e tenuto conto della consistenza del bene in esame

– in relazione alla ubicazione ed alle caratteristiche costruttive e di rifinitura

dell’immobile – si valuta complessivamente – al netto di degrado per vetustà e stato

d’uso, ecc…. ”””

– che, l’UTE è nell’impossibilità sia obiettiva che conoscitiva ad emettere

un giudizio equo per mancanza di mezzi tecnici e parametri valutativi ;

– che, nella pratica estimativa al fine di emettere un giudizio analitico di

un bene oggetto di valutazione è assolutamente indispensabile,

Navarra Giuseppe (eredi):beni italiani in Libia Posizione n.ro 840 3

conoscere il bene, i luoghi e tutta una serie di fattori e parametri che

contribuiscono a determinare il valore finale di mercato ;

– che, dalla perizia di stima di parte asseverata con giuramento redatta dal Geometra

FEDERICONI Luigi in data 5 luglio 1973, trasmessa il 9 novembre 1976 con allegate le

planimetrie dei beni immobili confiscati, si rilevano le quantità, la consistenza e lecaratteristiche costruttive dei predetti beni

con le considerazioni analitiche ed i valori

rilevati dal tecnico estimatore all’epoca del sopralluogo ( anno 1968 ) determinati in lirelibiche

561.178, quando, prima dell’avvento del governo rivoluzionario, il mercato

fondiario di Tripoli era in forte sviluppo;

– che, tali sono le valutazioni complessive dei beni perduti evidenziate

nella tabella unita al documento nella quale vengono messe a confronto

le varie stime :

a) – adottando i dettagliati criteri statistici di stima A.I.R.L. ( Associazione Italiani

Rimpatriati dalla Libia ) poggiata su precisi dati e considerazioni analiticamente

indicate si è giunti a stimare un valore pari a lire libiche

282.300 ( duecentottantaduetrecento ) ;

b) – adottando i dettagliati criteri prudenziali desunti dalla relazione di stima dei

tecnici del Ministero del Tesoro, Ingegnere SIMI ed

Ingegnere SUDANO p oggiata su precisi dati e considerazioni analiticamente

indicate – si è giunti a stimare un valore di lire libiche

217.680 ( duecentodiciassettemilaseicentottanta ) ;

c) – adottando i valori medi attribuiti dallo stesso Ufficio Tecnico Erariale per

manufatti e terreni situati nelle stesse zone ed aventi

uguali caratteristiche – media calcolata rigorosamente attraverso il “computer” –

si è giunti a determinare un valore di lire libiche

146.845 ( centoquarantaseimilaottocentoquarantacinque ) ;

d) – secondo le apodittiche ed arbitrarie valutazioni UTE poste a base del parere

della Commissione Interministeriale nella seduta del 5 giugno 1981,

acriticamente ed immotivatamente adottati, lire libiche

52.619 ( cinquantaduemilaseicentodiciannove ) ;

– che, il valore medio che scaturisce dalla somma matematica delle varie stime è di lirelibiche ( 561.178 + 282.300 + 217.680 + 146.845 + 52.619 ) : 5 = LL. 252.124 la cifra può

essere riferita al valore medio e più probabile di mercato del patrimonio alla data della

confisca ;

che, è stato disatteso lo spirito oltreché la lettera della legge sull’indennizzo la quale

indica che il riferimento debba essere preso nei valori medi e più probabili al fine di

ottenere valutazioni eque per tutti gli aventi diritto ;

che, è stato vanificato e violato l’art. 1 della legge 6 dicembre 1971 n. 1066 e l’art. 5 della

legge 26 gennaio 1980 n. 16 per l’inadeguatezza dei valori stimati dall’Organo Tecnicoper

non avere applicato, ai beni perduti, i prezzi di comune commercio correnti in

Libia alla data della confisca ed invocati dalle leggi citate ;

– che, è stato ulteriormente violato l’articolo 5 comma 3 – della legge 26 gennaio 1980

n. 16, nonché l’articolo 97 della Costituzione OBBLIGO D’IMPARZIALITA’ – per la

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DISPARITA’ DI TRATTAMENTO a cui sono stati sottoposti cittadini in identica

condizione ( il valore attribuito ai beni perduti risulta essere poco più di

1 / 3 un terzo di quello attribuito dallo stesso UTE a manufatti e terreni

situati nella stessa zona ed aventi uguali caratteristiche ) ;

– che, i trentanove anni trascorsi dal verificarsi delle perdite ( 21 luglio 1970 ) alla

valutazione commerciale dei beni fino al momento della liquidazione hanno trasformato ildebito di valore in debito di valuta

a causa dell’enorme perdita del potere di acquisto

della moneta intercorsa nello stesso periodo ;

che, il valore unitario attribuito dall’UTE di 50,00 LL. / mq. ( cinquantalirelibiche ) al

solo fabbricato ad uso abitazione, ad un piano, sito in Sciara Es Seidi ( ex via del Carso,21 ) di mq. 122,00 e mc. 488

inserito in zona residenziale Intensiva

volumetrica ad alta edificabilità – ( oggetto del titolo fondiario n. 12081 e delfascicolo degli accertamenti n.

19227 ) non si è mai riscontrato nella zona residenziale di Tripoli ( Menscia ) in epoca precedente le misure limitative delle proprietà, il costounitario al metro quadrato dell’area coperta e scoperta è di 100,00 LL. / mq. e non

di 50,00 LL. / mq. come indicato dall’UTE, il valore del fabbricato compresa l’area

scoperta è di lire libiche ( mq. 234,00 X L.L. 100,00 ) =

LL. 23.400 ( ventitremilaquattrocento ) ;

– che, all’area scoperta di mq. 112,00 circostante il fabbricato di cui sopra deve essere aggiunta la quota di terreno di mq. 32,00 utilizzata per il passaggio comune nella strada

privata Navarra e confinante con il relitto di terreno di mq. 27,00, l’area scoperta di mq.

144,00 = ( 112,00 + 32,00 ) doveva avere una valutazione propria mentre, l’UTE hacalcolato il valore del solo fabbricato ( mq. 122,00 X LL. 50,00 ), per l’alto indice di

edificabilità della zona il valore unitario del terreno è

di 100,00 ( cento ) LL. / mq. ;

– che, a conferma dell’esistenza della proprietà del terreno di mq. 32,00 utilizzato per il

passaggio della strada privata la cui quota faceva parte del giardino circostante, si unisce

un documento dell’epoca ( all. 3 ) con annessa planimetria in scala 1 : 200 nella quale è

indicato il fabbricato, il terreno espropriato ed il cortile indiviso ( all. 4 ) – Divisioneconvenzionale di immobili di proprietà comune in Sciara Es Seidi – nel quale,

per la parte

assegnata al defunto Navarra Giuseppe, si legge :“”” a) la casa di quattro camere, corridoio, ripostiglio, cucina, cesso e

il giardino attiguo eche si estende metri 22,00 nella strada comune Navarra, a confine : davanti via privata

dei fratelli Navarra, destra casa di Francesco e Giorgio e cortile, sinistra parte del giardino

che verrà appresso assegnata a Francesco, retro eredi Fezzani – con diritto ad un terzo

del cortile ””” ;

che, il fabbricato dal lato del corridoio confina, prende luce ed aria dal cortile indiviso a

forma rettangolare ( ml. 5,40 X ml. 4,50 – l’esistenza del cortile è indicata nel titolofondiario n. 12081, nel documento dell’epoca e nella planimetria sopracitata )

conuno sviluppo di mq. 24,30, il cortile è di proprietà dei tre fratelli Navarra ( Giuseppe –

Giorgio – Francesco ), è “ POZZO LUCE ” che, arieggia ed illumina le tre abitazioni

confinanti inglobate nel fabbricato, unterzo della superficie del “POZZO LUCE” pari a mq.8,10

= ( 24,30 : 3 ) è di proprietà del defunto Navarra Giuseppe, ritengono equo sia

riconosciuta ed indennizzata allo stesso valore unitario attribuito al fabbricato ;

– che, accanto all’area del fabbricato di cui sopra, sito in Tripoli ( Menscia ), Sciara Es

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Seidi ( ex via del Carso, 21 ), esiste un’area precedentemente espropriata di metri

quadrati 223,00 ( oggetto del titolo fondiario n. 12081 e fascicolo degli accertamenti n.

19227 ) – non indennizzata dal governo libico ritengono equo che la

predetta area sia riconosciuta ed indennizzata allo stesso valore

unitario attribuito all’area vicina ;

– che, per il lotto di terreno edificabile di mq. 603,80, sito in Tripoli ( Menscia ), Sciara Es

Seidi – inserito in zona residenziale intensiva – ( ex cantiere Navarra – oggettodel titolo fondiario n.

22314 e fascicolo degli accertamenti n. 28804 – ), al quale è statoconfermato il valore di lire libiche 9.057 ( novemilacinquantasette ) si evidenzia che l’UTE

non tiene conto del fabbricato perché, avendo stimato il terreno come area

fabbricabile, il piccolo fabbricato dovrebbe, semmai essere demolito.

L’affermazione sarebbe giusta se al terreno fosse dato il valore di area

fabbricabile ma 15,00 LL. / mq. ( quindicilirelibiche ) non è il valore di

un’area fabbricabile in Sciara Es Seidi, il costo unitario al metro quadrato del

solo terreno è di 60,00 LL. / mq. e non di 15,00 LL. / mq. come indicato dall’UTE, il

valore del terreno è di lire libiche ( mq. 603,80 X L.L. 60,00 ) =

LL. 36.228 ( trentaseimiladuecentoventoto ) ;

– che, all’appezzamento di terreno, sito in Tripoli ( Menscia ), Bab Ben Gascir ( ex Porta Benito ) – inserito in zona residenziale intensiva – ( oggetto del fascicolo degli

accertamenti n. 35533 ), della superficie di mq. 11.150 è stato attribuito il valore di LL.

4,00 / mq. ( quattrolirelibiche ) sul 75% ( settantacinquepercento ) dell’area dalmomento che è stato dato il permesso di lottizzazione. Si può accettare il taglio di

1 / 4 ( un quarto ) del valore dell’area dato che è lottizzabile, ma

bisognerebbe partire dal valore di un lotto urbanizzato e non da 4,00

LL. / mq. ( quattrolirelibiche ) valore che non esiste nella cinta urbana di

Tripoli e che si può solo trovare ai margini dell’area periurbana, il costo

unitario al metro quadrato sull’intera superficie del terreno è di 19,00 LL. / mq. enon

4,00 LL. / mq. come indicato dall’UTE, il valore del terreno

è di lire libiche ( mq. 11.150 X LL. 19,00 ) =

LL. 211.850 ( duecentoundimilaottocentocinquanta) ;

– che, nella stima dell’Ufficio Tecnico Erariale effettuata in data 6 maggio 1981 sono

stati attribuiti 136,00 metri quadrati ai due appartamenti adiacenti tra loro e

confinanti con il terreno di cui sopra, mentre i metri quadrati sono 169,34, si allega la

copia originale del disegno del frazionamento del fabbricato situato in Tripoli ( Menscia ),

Bab Ben Gascir ( ex Porta Benito ) ( all. 5 ), documento nel quale si rileva la divisione

dell’immobile tra i quattro fratelli Navarra ( Giorgio, Francesco, Gesualdo e Giuseppe ), il

fabbricato ha uno sviluppo totale di mq. 676,00 ( la quota di fabbricato di mq.169,34

appartenente al defunto Navarra Giuseppe è di colore giallo ed è evidenziata, nel

predetto disegno, dalla lettera C ) ;

– che, a fianco al fabbricato di mq. 676,00 – inserito in zona residenziale

intensiva – come evidenziato nella planimetria in scala 1:1000 ( all. 6 ), dove nei due latiadiacenti –

per una lunghezza di ml. 26,10 ad OVEST, per una lunghezza di ml. 25,90 a

SUD e con larghezza di ml. 8,00 – esiste una strada privata di proprietà dei quattro fratelliNavarra ( Giuseppe – Giorgio – Francesco – Gesualdo ) –

il passaggio ed il relativo

fabbricato di mq. 676,00 sono indicati nella planimetria del terreno di mq. 11.150

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acquisita in atti -, unquarto della superficie della strada privata ( ml. 26,10 + ml. 25,90 )X ml. 8,00 : 4 = mq.

104,00, appartenente al defunto Navarra Giuseppe, deve essere

considerata nella valutazione dei due appartamenti di mq. 169,34 e mc. 677 ;

che, il valore di 29,50 LL. / mq. ( ventinove/cinquelirelibiche ) attribuito ai due

appartamenti di cui sopra di mq. 169,34 e mc. 677 inseriti in zona residenzialeintensiva

( oggetto del fascicolo degli accertamenti n. 35529 ), non si è mai

riscontato nella zona residenziale per casette locali di Tripoli ( Menscia ), Bab Ben

Gascir ( ex Porta Benito ) dietro il carcere civile, in epoca precedente la confisca dei

beni, il costo unitario al metro quadrato è di 100,00 LL. / mq. e non 29,50 LL. / mq.

come indicato dall’UTE, il valore dei due appartamenti è di lire libiche

( mq. 169,00 X LL. 100,00 ) =

LL. 16.900 ( sedicimilanovecento ) ;

– che, i valori di mercato realizzabili alla data della confisca, indicati per orientare

l’Ufficio Tecnico Erariale nel corso della revisione delle procedure tecniche della

stima, portano ad una valutazione realistica di lire libiche ( 23.400 + 36.228 + 211.850 +

16.900 ) = LL. 288.378 ;

che, la sola indicazione della consistenza del compendio immobiliare

confiscato :

1)- Fabbricato urbano ad uso abitazione di mq. 122,00 e di mc. 488 con area

coperta e scoperta di mq. 234,00 sito in Tripoli ( Menscia ) Sciara Es Seidi ( ex via

del Carso, 21 ), comprendente terreno adiacente di mq. 223,00 ( non è stata

percepita l’indennità di esproprio ), espropriato dal governo libico nel 1967 per la

costruzione di una nuova strada prevista dal piano regolatore della città ;

2)- Terreno di mq. 603,80 ( ex cantiere Navarra ) sito in Tripoli ( Menscia )

confinante con Sciara Es Seidi, Zawiet El Maazi ( ex via Pietro Verri ) e con la ex

sede ferroviaria, con sovrastanti costruzioni di 450 mc. ( le costruzioni non

indennizzate sono un tutto uno con il terreno ) ;

3)- Terreno di mq. 11.150 sito in Tripoli ( Menscia ) Bab ben Gascir ( ex Porta

Benito ), con permesso di lottizzazione ;

4)- Due appartamenti di mq. 169,34 ( in luogo di metri quadrati 136,00

erroneamente indicati nella stima UTE 1981 ) e di mc. 677 adiacenti tra loro e facenti

parte di un fabbricato di mq. 676,00 e mc. 2704 ad un solo piano siti in Tripoli

( Menscia ), Bab Ben Gascir ( ex Porta Benito ), dietro il carcere civile e confinanti

con il terreno di cui sopra ;

dia contezza dell’esiguità della somma stimata dall’UTE il 6 maggio 1981 con relazionen. 13556 / VB che ammonta a lire libiche 52.619 pari a lire italiane 92.609.440, ed

anche a voler ritenere che gli stessi fossero in pessimo stato di

manutenzione e di difficile commercializzazione la cifra assegnata

risulta essere eccessivamente bassa ;

– che, il valore attribuito non si è mai riscontrato sul mercato fondiario di Tripoli in epoca

precedente le misure limitative delle proprietà, nella scheda consegnata al Consolato

Generale d’Italia a Tripoli nel 1970 è stato indicato, per i suindicati beni immobili, il valore

minimo di realizzo di lire libiche 176.000 nel caso fossero stati svenduti prima della

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confisca ;

che, anche in questo caso, la comparazione evidenzia il rapporto di 1 / 3 ( un terzo ) ,risultando la cifra indennizzata poco meno di unterzo di quella dichiarata nella scheda

consolare, il raffronto supporta appieno le considerazioni analitiche indicate nella relazione

tecnico-estimativa SERMONTI-BESSIO la quale mette in evidenza documentando che,beni circostanti ed aventi uguali caratteristiche a quelli perduti

hanno ricevuto un

indennizzo 3 ( tre ) volte superiore ;

– che, rapportata a CENTO = 100 la cifra di lire libiche 282.300 corrispondente al

valore del patrimonio confiscato stimato alla data del 21 luglio 1970 in base

all’elaborazione “ computerizzata ” degli atti di compravendita, il raffronto con le

stime medie effettuate dall’Ufficio Tecnico Erariale su beni circostanti ed aventi

uguali caratteristiche a quelli espropriati determina un valore di CINQUANTADUE

( L.L. 146.145 x 100 : L.L. 282.300 ) = 52, mentre DICIOTTO ( LL. 52.619 x 100 : LL.282.300 ) = 18 è il rapporto del valore della stima del 6 maggio 1981

effettuata dallo stesso Organo Tecnico ( CIO’ VERAMENTE NON SI

SPIEGA ! ! ! ) ;

– che, i rapporti scaturiti dal confronto riportati nella tabella unita al documento

confermano l’inadeguatezza dei parametri di valutazione applicati dall’ UTE ( di granlunga lontani da quelli correnti in Libia alla data della confisca ), il quale ha adottato,

nella stima particolareggiata, una severità sicuramente maggiore di

quella adottata nella media di stime per beni analoghi, limitrofi ed aventi

uguali caratteristiche ;

C O N S I D E R A T O,

– che, la richiesta di risarcimento va nel senso che, stabilisce :

““ La revisione della stima dei beni perduti in Libia, effettuata provvisoriamente ai

sensi dell’art. 1 legge 6 dicembre 1971 n. 1066 va compiuta, ai sensi dell’art. 5 legge

26 gennaio 1980 n. 16, sulla base dei prezzi di comune commercio correnti sul

mercato nel momento in cui sono stati adottati dalle autorità libiche i provvedimenti

di confisca ”” ;

– che, la Commissione Interministeriale costituita ai sensi della legge 29 ottobre

1954 n. 1050 nella seduta del 5 giugno 1981 ha adottato valutazioni del tutto

apodittiche ed arbitrarie limitandosi a far proprie le valutazioni effettuate da un

funzionario incaricato dell’UTE senza respingere e rimettere il fascicolo perché

l’Organo Tecnico giustificasse l’adozione di valori così macroscopicamente inferiori

a quelli risultati dalla copiosa documentazione fornita e persino da quelli

determinati dai tecnici dello stesso Ministero del Tesoro ( Ingegnere SIMI ed

Ingegnere SUDANO ) ;-

che, la scarsa attenzione prestata dall’Ufficio Tecnico Erariale agli

elementi di stima e le discordanze rilevate sulla consistenza di alcuni

cespiti supportano appieno la richiesta del riesame generale della

Navarra Giuseppe (eredi):beni italiani in Libia Posizione n.ro 840 8

pratica per l’ottenimento di una congrua ed equa valutazione ;

– che, i mezzi documentali e gli elementi forniti sono idonei a suffragare la richiestadel riesame delle procedure tecniche di valutazione per riconsiderare con

criteri diversi e più attinenti le consistenze quantitative e qualitative delle perdite

denunciate, nonché i parametri valutativi adottati:

( richiami alla perizia dell’Ingegnere SIMI e dell’Ingegnere SUDANO; alla stima del

perito di parte Geometra FEDERICONI; alla relazione tecnico estimativa redatta dal

Dottore Agronomo SERMONTI e dal Dottore Architetto BESSIO ) ;

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