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Sintesi della relazione del Ministro per i Beni e le Attività  Culturali, Sandro Bondi, al Consiglio dei Ministri riguardo le celebrazioni del 150. Unità  d’Italia

La discussione di alto valore istituzionale e morale che si è svolta nel corso dell’ultimo Consiglio dei Ministri ha dimostrato che l’anniversario dell’Unità d’Italia non si può ridurre ad questione culturale o semplicemente burocratica, ma sollecita una domanda di fondo: che cosa è l'Italia per noi?
Credo che il nostro Governo abbia sempre pensato alle molte Italie, perché la caratteristica principale del nostro Paese, dell’Italia, è di avere storie diverse. E sono queste storie che hanno prodotto il patrimonio culturale di cui l'Italia è oggi orgogliosa.
È su questa base che ho lavorato alle mie proposte.
Ha ragione chi ha ricordato in questi giorni che, rispetto ad altri, il nostro Paese ha realizzato tardi l’unità politica, ma ciò non ha cancellato la tradizione culturale, religiosa e civile che per secoli ha formato e plasmato la nostra identità nazionale.
Valorizzare l'Italia delle città e delle regioni, dare valore alle differenze in chiave federale, e questo nel rigoroso rispetto dell'unità e dell'autorità dello Stato nazionale, che solo può dare al nostro Paese un ruolo in Europa e nel mondo e garantire l'eguale tutela dei cittadini e la valorizzazione della cittadinanza.
Questo può essere perciò il modo in cui noi ricordiamo l’anniversario dell’Unità d’Italia.
Una storia di molte storie.
La valorizzazione delle diversità in una rinnovata responsabilità nazionale.
Sulla base di questa idea di fondo ho cercato di stilare le linee fondamentali di un programma più aderente allo spirito delle celebrazioni e comunque coerente con le disponibilità finanziarie.
Dunque un programma di carattere culturale, che coinvolga innanzitutto la scuola, che svolge un ruolo fondamentale nella formazione della Nazione; un programma che non ignori questioni ancora aperte dell’Unità d’Italia, come ad esempio la questione Meridionale.
Abbiamo previsto inoltre per il 2011 alcune cerimonie conclusive di carattere simbolico.
Poiché la televisione svolge da tempo una funzione essenziale per quanto riguarda la formazione di una identità nazionale, un capitolo a parte è dedicato ai programmi televisivi. Naturalmente un ruolo centrale svolgeranno anche gli altri mezzi di comunicazione.
Infine, sulla questione delle opere pubbliche previste nel programma predisposto inizialmente, che ha suscitato da più parti legittime perplessità e fondate obiezioni, per quella che era stata ironicamente definita la “celebrazione edilizia” dell’evento,ed è dunque opportuno procedere ad una verifica del loro stato di attuazione, privilegiando il programma culturale e storico dell’anniversario.
Tengo a precisare che tutte le iniziative saranno sottoposte al Comitato dei Garanti affinché possa esprimere la propria valutazione.

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