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Testamento biologico e laicità  delle istituzioni

“Secondo i senatori Gasparri e Quagliarello, capogruppo e vice del Popolo della Libertà, la norma sul testamento biologico approvata lo scorso marzo dal Senato e ora in discussione alla Camera, esprime il libero convincimento dei senatori e non può esser tacciata di clericalismo. La loro è una frase senza senso. Anche i clericali hanno dei liberi convincimenti. Che restano convincimenti clericali.

Nel caso, come si dovrebbe definire, se non clericale, una norma che ha denomina testamento biologico un atto che il cittadino può fare ma di cui, ai sensi dell'art. 4 comma 6 e dell'art.7 comma 1 , il medico può tranquillamente non tener conto ? Una norma che oltretutto all'art.3 comma 5, esclude alimentazione e idratazione dal testamento biologico perché non sarebbero trattamenti medici invasivi, come viceversa ha stabilito la quasi totalità degli scienziati? Mutare alla Camera questa norma è un'esigenza di laicità valida per tutti i cittadini, credenti o non credenti.

L'uscita dei sen. Gasparri e Quagliarello è l'ennesimo episodio che deve spingere a imperniare una politica per la civile convivenza sulla difesa diffusa della laicità delle istituzioni modellata sul principio della separazione tra Stato e Chiesa. C'è un primo passo da fare. Capire che l'avversario della laicità non sono la religione e le gerarchie religiose, cosa questa non chiarita bene neppure nelle parole del Presidente della Camera. L'avversario sono i teo-con, vale a dire i politici e i cittadini ordinari, che cercano di soffocare le libere determinazioni di ciascuno, credente o non credente, assoggettandole al conformismo dei modi di vita di qualcuno, fosse anche la maggioranza E che spesso lo fanno neanche per convincimento ma per convenienza di potere.”

Questo il commento di Raffaello Morelli, Presidente della Federazione dei Liberali , alla dichiarazione dei sen. Gasparri e Quagliarello.

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