L’AQUILA ORE 3,32
Ore 3,32. Magnitudo 6,3
Il dio degli Inferi visita L’Aquila
Sussultorio, ondulatorio, rotatorio
ed è tragedia
e la regina dei cieli
Immota manet
O Aquila, tu giaci
col cuore squarciato
sola, inerme, stupita
ti guardi intorno
cerchi di scorgere i cieli
quelli del tuo passato
tenti di volare,
ma non riesci
le tue ali sono spezzate
non sostengono il peso
macerie indurite
penetrano la carne
squartano il cuore
hai tante, troppe ferite.
Dalle devastazioni
emergono anime
è la fine
la fine di vite segnate
da un sisma, che ha rapito
cavalli a dondolo, bastoni
corone d’alloro
e alle braccia di madri
i frutti d’amore ha divelto
L’ululato assordante del mostro
risuona nei vicoli
è dentro il tuo corpo
contorce le viscere
e lacrime confondono
linfa con sangue,
ma tu testarda e forte
rincominci l’ascesa
rotei il capo
Nord, Sud, Est, Ovest e poi corri
corri dietro al sole
il dolore è immenso
e lacrime si confondono con pioggia,
ma guardi in alto
ancora più in alto
e senti: DIN-DON DIN-DON
segui la scia
sono i rintocchi
i NOVANTANOVE RINTOCCHI
ricordi Piazze, Fontane, Castelli e Cannelle
e con la TUA REGALITA’ torni a volare
e voli sopra i cieli del Mondo
lassù fino allo ZENIT
Iva Polcina
* IVA POLCINA, è nata a Capestrano (l’Aquila) nel 1944. Vive tra Bussi e Capestrano dopo lunghe parentesi trascorse in Lombardia, in Liguria e in Grecia. Per la sua attività letteraria ha conseguito premi e riconoscimenti, tra cui il Premio della Giuria del “Fiorino d'Oro”. Ha partecipato a lezioni di teatro dirette da Giorgio Albertazzi nella città di Volterra, nel 1996 e nel 1998. Ha ricevuto inoltre il Premio “Giorgio Albertazzi” per la poesia “L'Ombra della sera” e per la sua opera complessiva. Nel 2004 si è classificata al secondo posto per la Poesia edita al Premio Internazionale Emigrazione, con il volume “Terre di Guerrieri”. Primo posto nel Premio “Lettera d'Amore” di Torricella Peligna con la sua lettera d'amore diretta al “Guerriero di Capestrano”. Al suo attivo ha tre pubblicazioni di poesia: Signomi Ellas (Poggibonsi, 1988), Buonanotte Maestà (Empoli, 1996) e Terre di Guerrieri (Edizioni Noubs Chieti, 2002). E’ animatrice del Premio Internazionale “Guerriero di Capestrano” per la Letteratura e l’Archeologia.
* Nota biografica a cura di Goffredo Palmerini
(traduzione: Richard Dixon)
L’AQUILA 3.32 a.m.
3.32 a.m. Magnitude 6.3
The god of the Underworld visits Aquila
Shaking, undulating, rotating.
Tragedy falls
and the Queen of the skies
Immota manet
O Aquila, you lie there
heart wrenched
alone, helpless, dazed
you look around
trying to glimpse those skies
of your past
trying to fly,
but you cannot
your wings are torn
they cannot hold your weight
lumps of hard debris
penetrate the flesh
pierce the heart
your wounds are many, too many.
From the devastations
souls emerge:
it is the end
the end of lives sealed
by an earthquake, which has carried off
rocking horses, walking sticks
laurel crowns
and from the arms of mothers
has snatched away the fruit of their love
The deafening howl of the monster
echoes through the alleyways and within your body
contorting every inner recess
and tears confound
lymph with blood,
but stubborn and strong
you recommence your ascent
wheeling to face
North, South, East, West and then hurrying,
hurrying after the sun:
the pain is great
your tears are streaked with rain,
but you look upwards
and higher still
and hear: DING-DONG DING-DONG
and trace the sounds
they are the chimes
the NINETY NINE CHIMES
you remember Piazzas, Fountains, Castles, Channels
and you IN MAJESTY fly once again
and fly over the skies of the World
ever higher to the ZENITH