Bossi ha fatto nascere l’ AFFARE DIALETTO

L’italiano unisce e parifica gli italiani. Bossi propone questa linea per disunire e differire gli italiani.
Conservare il proprio dialetto è una virtù che si tramanda nel seno della famiglia, nel proprio circondario, nel proprio paese. Volerne fare una materia scolastica è ridicolo.
Tutti sanno che, parlando di dialetti, basta sconfinare da un paesino all’altro, da una città all’altra e già si hanno delle differenze enormi. Non esiste un dialetto lombardo, campano, pugliese, ecc. ma dialetti paesani. Il bergamasco non è milanese, il napoletano non è beneventano, ecc.
Promuovere il mantenimento dei dialetti è una necessità a livello comunale e non è pensabile farlo a livello regionale senza creare deformazioni del dialetto originale di ogni focolare. Il dialetto si tramanda da generazioni in generazioni e quali migliori maestri sono più idonei dei nostri genitori o nonni? Loro posseggono l’originalità di ogni vernacolo e sono i più idonei a tramandarla.
Questi sono i canali che vanno sensibilizzati e promossi.

(ASCA) – Napoli, 21 ago – ''Alla ripresa dei lavori sottoporro' la richiesta di esame della legge alla Conferenza dei capigruppo. Sono certa che l'intera Assemblea vorra' rispondere in maniera univoca ed approvare in tempi brevi la proposta di legge regionale per lo studio e la valorizzazione della lingua napoletana''. Cosi' la presidente del Consiglio regionale della Campania, Sandra Lonardo, risponde alla richiesta del presidente della Provincia di Napoli, Luigi Rispoli, primo firmatario di un progetto di legge approvato nel 2006 dall'assise provinciale di Napoli e gia' licenizato dalla Commissione cultura del Cosiglio regionale. Il progetto di legge prevede, fra le varie iniziative ed azioni di recupero e valorizzazione della lingua napoletana, l'insegnamento nelle scuole secondarie superiori e la formazione ad hoc di docenti.

Probabilmente, i governanti della regione Canpania, hanno fiutato una nuova fonte di affari, una nuova tettarella dello Stato da cui succhiare denaro che poi finirebbe chissà dove.

Unica amara realtà è che si vuole ancora una volta sfruttare iniziative in nome dello Stato per derubare fondi pubblici, rafforzare il favoritismo, ignorando i veri reali problemi di questa martoriata Regione.

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