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TAR e REGOLAMENTO sull’INSEGNAMENTO RELIGIOSO, NOTIZIE INFONDATE e SCHIENA DRITTA

L'altro giorno i mass-media hanno diffuso compatti la notizia che era stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Regolamento per la valutazione degli alunni emanato dalla Ministra Gelmini non tenendo conto della sentenza del TAR del Lazio, che aveva cassato i crediti per l'insegnamento religioso. Ebbene, la sola notizia esatta era quella della avvenuta pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 19 agosto. Per il resto niente di vero.

Non era vero che il Regolamento snobbava la sentenza del TAR, per la semplice ragione che era nella impossibilità di farlo, siccome il Regolamento per la valutazione degli alunni è il DPR n.122 datato 22 giugno, vale a dire ben 25 giorni prima della Sentenza del TAR ( che è del 17 luglio).

Non era vero che il Regolamento della Ministra Gelmini faccia influire la religione cattolica sulla valutazione finale. Infatti l'art. 4 stabilisce che “la valutazione della religione cattolica è comunque espressa senza attribuzione di voto” e l'art. 6, comma 1, che, nello stabilire il credito per l'ammissione agli esami di maturità, “le valutazioni non si riferiscono all’Insegnamento Religione Cattolica”. Il tutto esattamente come prevedevano le leggi già preesistenti.

Morale 1. Per i mass media, la notizia non erano i fatti reali verificabili ma mostrare che il conformismo conservator-religioso non poteva essere stato impunemente rotto da una sentenza del TAR del Lazio. Morale 2. Con questi mass-media restii a tenere la schiena dritta, la libera convivenza ha vita davvero difficile.

Federazione dei Liberali

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