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Da Patria a Patria

Vorrei rifarmi alle parole di Dino Suppa emerito cittadino italiano all’estero: “E’ trascorso poco più di un anno dalla nascita del P.I.E. Ne ho percepito i primi vagiti, i primi balbettii, le prime frasi, i grandi discorsi. In questo periodo siamo stati affiancati da italiani di tutti i 5 Continenti, tutti carichi di grossi bagagli culturali e grande amore per l’Italia.”
L’amor patrio e’ stato il vagito fondante e trainante che ci ha spinto non piu’ a pensare come sudditi dei partiti, patronati ed eletti all’estero, ma da cittadini liberi e scienti dei proprii diritti costituzionali. Il progetto PIE ha messo in discussione cio’ che altri in passato hanno dato per scontato (1) La leggge elettorale truffaldina all’estero (2) Un progetto politico alternativo all’insegna dell’etica e la trasparenza. (3) Il ripistino del culto della costituzione. Non e’ cosa che succede tutti i giorni. Il dato di fatto caro Dino e amici sostenitori del PIE non e’ tanto quello di formare un grosso partito, questo e’ relativo, ma quello di aver lanciato all’estero un.neo-ideologia, rivolta anche alle nuove generazioni di migranti, anche se il PIE dovesse rimanere virtuale o teoretico. Una volta legavamo il ciuccio dove lo imponeva il padrone, adesso se uniti e coesi potremo legarlo o scioglierlo come vogliamo. Evvero caro Dino, che alcuni membri stotici del PIE ci hanno abbandonato, meglio per noi, da una rassegna stampa italiana all’estero (la faccio ogni mattina) mio malgrado ho notato che e’ nato un nuovo gruppo che da una parte dichiara di voler abolire i CGIE e dall’altra sostengono che tra i loro iscritti figurano molti di loro. Da una parte affermano che i 18 parlametari non rappresentano gli italiani all’estero e dall’altra, ancora una volta sostengono che molti di questi sono iscritti al loro gruppo. E’ come se io affermassi che il mio amico Gugliemo si e’ iscritto al PIE dopo aver tentato piu’ volte di “ammazzarlo”, un gruppo che e' una copia del PIE riuscita male, incosciamente questi stanno facendo il gioco dei vecchi partiti e patronati, ghettizzando ancora di piu’ il cittadino italiano all’estero La tematica migratoria non dovrebbe essere una prerogativa esclusiva di noi all’estero ma di tutti i cittadini italiani, ogni confratello in Madre Patria ha avuto in eredita’ un emigrato, chi il cugino, chi un fratello e chi un nonno, l’anomalia italiana e’ quella di dimenticare la storia dell’ emigrazione e immigrazione. Casi anomali, uno e’ quello dei leghisti, per decenni si vantano di essere razza superiore e ricchi, ma senza la manodopera dei meridionali, i famosi terrun oggi farebbero un altro discorso. Il secondo e’ in mancato apprezzamento del sacrificio degli emigrati che ogni anno con le loro rimesse bilanciano le finanziarie, senza, anche i governi presenti e passati in un pprossimo futuro potranno pronunciare un altro discorso.Provate ad immaginare ragionando per assurdo, cosa potrebbe succedere se tutti i meridionali trapiantati al nord, decidessero di raccogliersi le loro risorse e ritornare al sud, oppure che milioni d’italiano dall’estero decidessero di vendere tutti i loro beni in patria e ripulire i conti correnti e decidere di pasare le loro vacanze in altre localita’Il valore umano e l’intelletto da qualsiasi parte deriva vanno sempre appprezzato e non denigrato e offeso. Quello che voglio realmente dire carissimo Dino, e' che il progetto PIE grazie a Salvatore andra’ avanti nei decenni avvenire.

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