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AUTOSTRADE: AREE DI SERVIZIO DA BOLLINO ROSSO O NERO ?

Da: Carpini Claudio
Inviato: lunedì 17 agosto 2009 10.40
A: Coordinamento Camperisti
Oggetto: R: AUTOSTRADE: AREE DI SERVIZIO DA BOLLINO ROSSO O NERO ?

Torno oggi dalle ferie, trascorse in montagna e fresco utilizzatore di aree di servizio sia nel viaggio di andata, sia in quello di ritorno. Alle considerazioni del sig. Zingaropoli (e alla risposta, precisina e didascalica di società autostrade) vorrei aggiungere alcune considerazioni. 1) nel bilancio di autostrade per l’Italia, il secondo capitolo di bilancio risultano essere gli autogrill. Vogliamo fare la considerazione che avere un autogrill ogni 26 chilometri (anziché 100…) è una fonte di guadagno in più? Vogliamo pensare ad una ipotesi di abuso di posizione dominante, stante i costi dei generi di conforto (dal pacchetto di biscotti al pranzo, che costano almeno un 30% in più rispetto al normale, aumento del tutto immotivato… in fondo, non sono rifugi a tremilametri…). Quanti sono gli autogrill che fanno riferimento alla stessa proprietà di autostrade per l’Italia? Ho visto la cartina, nell’ultimo autogrill dove sono stato: un formicaio….2) Risulta, ma è una voce che è non è confermata, che le attività commerciali sulla rete autostradale siano esenti ICI: il motivo sarebbe che esse sono un “servizio” per l’utente. Posso sorvolare sul fatto che i distributori di carburante assolvano effettivamente a questa funzione; ma le attività commerciali? I ristoranti, il market con le palle di neve, i giochi per i bambini e i biscotti di cioccolata (ovviamente a prezzi maggiorati…) hanno la stessa funzione? Secondo me no: sono semplicemente attività commerciali. Proprio l’elevata densità abitativa citata nella risposta di Autostrade per l’Italia suggerisce questo aspetto: perché ogni ventisei chilometri, probabilmente, si può trovare un borgo, una cittadina o un luogo (magari da visitare) dove trovare tutti i generi di conforto necessari al viaggio. Invece, avere dei veri e propri grandi magazzini sull’autostrada altro non è che un modo per approfittare di una situazione, tra l’altro provocando un danno indiretto al tessuto economico locale e attuando una vera e propria concorrenza sleale, visto che il negozio di giocattoli che sta fuori dalla rete autostradale deve pagarci l’ICI…;3) Lo “sforzo” di società autostrade è una roba tutta da ridere… se il vero obiettivo fossero i frequentatori (sia pure con la collaborazione di società petrolifere e di ristorazione, entrambe legate a doppio filo con le proprietà di autostrade per l’italia, se non addirittura appartenenti allo stesso proprietario), nel periodo estivo avremmo più persone a lavorare negli autogrill e nelle pompe di benzina… invece, per testimonianza diretta, posso dire che dei tre autogrill frequentati in uno c’erano tre persone (due a servire e uno alla cassa), mentre negli altri, più piccoli, c’erano solo due persone, chiaramente insufficienti per i flussi di traffico dell’estate. Della qualità del cibo, preferisco non parlare…4) Idem per il prezioso presidio offerto dalle società petrolifere. L’area di servizio di Firenze Nord, domenica 16 agosto, aveva un solo addetto alle pompe in servizio…5) Infine, vogliamo parlare dei mezzi di segnalazione di traffico? Io mi sono trovato più volte, nella zona tra Firenze e Barberino di Mugello, a entrare in autostrada e fermarmi in coda senza che i display segnalassero alcunchè. Se mi dicessero le reali condizioni di traffico, potrei utilizzare percorsi alternativi (ma in questo caso, non pagherei pedaggio…). Il massimo è stato domenica 16 agosto: all’entrata della Firenze-Genova, proveniente dalla FIPILI, viene segnalata una percorrenza di 19 minuti sul tratto fino a Rosignano; arrivato a Rosignano, però, il cartello informativo dice che l’uscita dal casello (800 metri) viene prevista per 25 minuti… Se correttamente fosse stato scritto prima di entrare in autostrada che il tempo per l’uscita era superiore a 40 minuti, avrei certamente optato per una via alternativa (magari impiegando pure qualche minuto in più, ma non cuocendo al sole per quasi mezzora e risparmiando 3,30 euro…). Ma possiamo chiedere alla società che gestisce il tratto di rinunciare agli introiti dei pedaggi e alle mancate soste all’autogrill? Loro devono quadrare bilanci, mica preoccuparsi se stiamo in coda, cuociamo e inquiniamo il quadruplo… Insomma, la mia impressione è che siamo una volta di più in una situazione tutta italiana. Gli autogrill (o meglio, gli ipermercati…) sono un modo per spillare soldi in maniera ingiustificata ai milioni di fruitori del servizio autostradale. Abusano di una posizione dominante, sono privi di una reale concorrenza e fanno spesso capo ad una sola filiera di proprietà (guarda lo schema, approssimativo, forse non aggiornatissimo, ma visivamente efficace al link : scoprirai che l’azionista di maggioranza di autostrade per l’Italia possiede anche il 60% di autogrill…). Io, per mia parte, sostengo nel mio piccolo (ma so che sono molti che lo fanno) la politica “nemmeno un euro”: se devo prendere un caffè, lo prendo prima di entrare in autostrada (o subito dopo l’uscita…), se devo far benzina la faccio fuori del percorso autostradale (salvo che proprio non ne possa fare a meno…), anche perché risparmio (i primi distributori ad aumentare i prezzi sono proprio quelli austostradali…). Se devo comprare un CD, un gioco ai ragazzi, un peluche alla fidanzata, un giornale, un libro… Idem!!! Almeno fino a quando non daranno un servizio decente a un prezzo onesto…In ogni caso, sorge un dubbio: non è che il garante della concorrenza dovrebbe giustificare lo stipendio che percepisce provando a vedere come funzionano gli affari sulle nostre autostrade? Un saluto, Dr. Claudio Carpini

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