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Centri immigrati in Toscana. Quando Renzi, Martini e Totaro dicevano l’esatto contrario di adesso

di Marco Bazzichi

Matteo Renzi e Claudio Martini a favore dei CPT (Centri di permanenza temporanea); il senatore del Pdl Achille Totaro contrario. Erano queste le posizioni degli esponenti politici toscani meno di 10 anni fa. Allora, l'oggetto del contendere era la paventata costruzione di un centro di detenzione immigrati (temporanea, of course) che si doveva fare a Signa. Oggi, per stare dietro ai rispettivi elettorati e convenienze, Achille Totaro, Claudio Martini e Matteo Renzi hanno invertito le loro posizioni rispetto alla questione dei centri di detenzione per gli immigrati.

La questione è intrecciata e vediamo di chiarirla. Nel 2000 da più parti si propone la costruzione di un “centro immigrati” (oggi Centri di identificazione ed espulsione o CIE, ieri CPT, la sostanza non cambia).
A favore della costruzione, in quel di Signa erano:
– Claudio Martini, appena eletto presidente della Regione
– I DS regionali
– Matteo Renzi
– naturalmente, il Governo (di centrosinistra)
– Il Polo delle Libertà Toscano
– Il sindaco di Signa Paolo Bambagioni (PPI)
Contrari alla costruzione del CPT erano:
– Achille Totaro, leader dell'estrema destra fiorentina
– I DS locali, in primis segretario provinciale Lorenzo Becattini.

Naturalmente, Totaro era contrario non in via di principio, ma diceva semplicemente che il centro immigrati non andava fatto a Signa. I popolari e diessini (tranne i diessini locali), attraverso il progetto di Signa, si dimostravano invece compatti nel sostenere i futuri CPT in quanto strumenti necessari e opportuni.

Nell'ottobre del 2000 fu solamente l'opposizione dei cittadini di Signa -secondo quel bizzarro processo, sconosciuto agli stessi Renzi, Totaro e Martini, e che dovrebbe chiamarsi ancora “democratico”- a scompaginare i piani dei politici che volevano costruire il centro. Furono i DS locali, che a Signa erano all'opposizione, e la destra a bloccare quel progetto, cui, oggi, il centrosinistra guarda inorridito (forse perché al governo c'è di nuovo Silvio Berlusconi).

Leggiamo da Repubblica dell'11 ottobre 2000, a firma Carratù-Vanni:

Centro clandestini, il presidente del governo regionale Claudio Martini se la prende con i DS (di Signa, ndr). Con il suo partito che a Signa si è messo di traverso al Centro di permanenza temporaneo accarezzato dal sindaco Paolo Bambagioni. E anche il segretario provinciale del Ppi Matteo Renzi se la prende con il “collega” dei DS Lorenzo Becattini. Ma neppure il Polo è unito: contro la linea ufficiale presentata ai vertici toscani, si schiera il consigliere regionale di An Achille Totaro .
“Non c'è dubbio: a Signa si sono saldate la preoccupazione degli abitanti e un'agitazione politica a cui ha contribuito anche una parte dei Ds locali. E questo clima incandescente ha messo in difficoltà il sindaco Bambagioni'', è quello che pensa il presidente Martini, che proprio dalla colonne di Repubblica aveva appena lodato il primo cittadino di Signa per la decisione di sostenere la scelta del centro nonostante le contestazioni. E così Martini non esita a puntare il dito contro gli stessi Ds, oltrechè contro la destra: «Il comportamento del Polo e di Forza Italia dice mi lascia sgomento: ma come? In Regione ci sottopongono a un pressing continuo, perché si decida, perché il centro si faccia, e poi, a livello locale, eccoli lancia in resta contro ogni ipotesi. Un caso per tutti: Totaro, che è venuto da me per dirmi, sia chiaro, il centro va fatto, ma da qualunque parte fuorchè in provincia di Firenze. Bel senso di responsabilità''.(…)
Ma sentite (leggete!) quanto era accanito Matteo Renzi nel sostenere la costruzione del CPT:

“A Signa è accaduto che Asinello e soprattutto Ds si sono dimenticati che c'è una legge nazionale, che c'è un presidente della Regione, perfino una coalizione – accusa a nome del Ppi Matteo Renzi- che cavalcano demagogicamente l'onda della 'ggente' per attaccare un sindaco colpevole di aver fatto una cosa di centrosinistra. Il tutto in un silenzio assordante degli organismi provinciali dell'Asinello e degli stessi Ds. Se ci fosse ancora la politica queste cose non accadrebbero”.
Sorprende quindi rivedere oggi le posizioni di Martini e Renzi, cioè dell'attuale presidente della Regione Toscana e del sindaco di Firenze.
Il 29 febbraio 2009, per esempio, Martini spiega:
Condivido pienamente il dissenso espresso oggi da vari amministratori locali, sia in Toscana che in altre regioni, a proposito della creazione di nuovi Centri di identificazione e espulsione annunciati dal Ministero degli Interni. … La Regione Toscana ha sempre sostenuto che questi strumenti sono inefficaci, mortificano la dignità delle persone e non risolvono il problema dell’immigrazione clandestina.
Ecco Totaro il 31 luglio 2008 a proposito della costruzione di un CIE a Campi Bisenzio:
Finalmente un CIE in Toscana. Il problema dei clandestini va risolto con la massima urgenza e dopo tante chiacchiere una decisione indispensabile. E come sempre una insensata e irragionevole reazione della sinistra toscana che, a causa delle sue stantie preclusioni ideologiche, si oppone ad una scelta del governo Berlusconi, minacciando addirittura barricate contro la realizzazione del CIE e privando in questo modo i cittadini del diritto alla sicurezza.
Piu' 'astuta' l'inversione di marcia di Renzi, che lascia all'allora suo vicepresidente della Provincia, il capogruppo del PD Riccardo Gori, la delicata piroetta:

Abbiamo ribadito un no ai CPT come centri di detenzione ed un sì ai CPT così come previsti dalla legge Turco–Napolitano. C’è stata, infatti, un’evoluzione negativa dei CPT che sono sempre più luoghi di detenzione e che rimarranno tali se sono vere le dichiarazioni, che arrivano da esponenti del Governo, che prefigurano il riconoscimento del reato di clandestinità.
Insomma, il centrosinistra aveva creato dei Cpt “buoni”, e il centrodestra li avrebbe trasformati in Cpt “cattivi” a cui e' necessario opporsi. Non farebbe una piega, se non fosse che i Cpt sono sempre stati veri e propri centri di detenzione.
E Renzi in prima persona? Adesso si mette dalla parte degli immigrati. Leggiamo dal Corriere Fiorentino del 3 agosto 2009:

Equiparare la clande stinità a reato, con il Pdl che si lava la coscienza con la sanatoria per le badanti, è ingiusto, sbagliato, insopportabile. In ferie, mi porto il libro di Gian Antonio Stella L’Orda, quando gli alba nesi eravamo noi. I clandestini si cura no, sono persone.
Una posizione inconciliabile, in un senso o nell'altro, con gli strenui sostenitori dei Cpt, quale si è dimostrato più volte Renzi. L'unico scopo di questi centri e' proprio quello di allontanare o comunque di imprigionare l'immigrato solo perche' “clandestino”, senza che abbia commesso alcun reato.

Morale della favola? Per uomini come Renzi, Martini e Totaro la politica non e' basata sulle convinzioni, ma solo sulle convenienze. Cosa legittima, ci mancherebbe, ma anche pericolosa in assenza di una stampa locale veramente libera (non schierata e non finanziata con soldi pubblici) che ce lo fa notare.

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