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Foto in Italia, da Nur, l’afghano

Nur ieri, per la prima volta, ha visto quanto avevo scritto per lui, Si scrive Nor ma si legge Nur, l’afghano, sperando non dico in una magia ma in un atto di generosità solidale. Non è venuto un bel niente dalla Rete, a malapena certuni hanno pubblicato on line, zero sulla stampa cartacea, compresa quella locale ma in compenso ha trovato nuovi amici sul posto grazie ad un diretto passaparola, che gli hanno dato in questi giorni lavoro e tanta amicizia: Franco, Roberto, Primo, Claudio e le loro compagne e figli, i bambini, e i loro amici, tutti di Capranica e nessuno munito di pc. Ma ho un regalo che vi mando da parte di Nur, che significa luce, un fiore di luce come il suo nome completo GulNor, che gli misero i genitori quando nacque, la musica è turca: eccolo, potete vedere chi è.
Nur vi saluta e sorride, offre un suo VIDEO, piccolo diario fotografico “gulmuhamadij Foto in Italia“ di alcuni momenti della sua vita , al lavoro con qualsiasi tempo nell’azienda agricola di Viterbo, su un trattore, a piedi e in bicicletta nella campagna che ama, nella casa insieme con chi la divideva, con Annette Hillemann e il Teatro di Nascosto di Volterra, durante le prove prima di raccontare storie di rifugiati e clandestini a studenti di Milano, foto di suoi parenti in Afghanistan che tiene con sè, l’ ho ritrovato persino nel mio orto con amici, un primo di maggio.

Ho pensato di mandarvelo oggi, dopo aver letto sull’Ansa che il Comitato di redazione dell’agenzia ha proclamato lo stop dalle 7 di oggi alle 7 di sabato prossimo e la notizia da Kandahar in cui un giornalista della Reuters sul posto, afferma che ” erano ragazzini due delle quattro vittime del bombardamento aereo di martedì sera contro posizioni talebane nella provincia meridionale afghana di Kandahar. Secondo la fonte, che ha visto i cadaveri esposti dai familiari davanti alla sede del governatore di Kandahar durante una manifestazione di protesta, due erano verosimilmente a ragazzi o addirittura bambini, mentre gli altri due erano mutilati al punto da essere irriconoscibili. A volte i combattenti afghani arruolano ragazzi in tenera età. Alcuni abitanti del villaggio bombardato hanno detto che i quattro erano tre ragazzi e un uomo appartenenti alla stessa famiglia. Al termine di un’indagine sul terreno, l’Isaf, la forza militare internazionale sotto comando statunitense in Afghanistan, afferma che le quattro vittime di un attacco nella provincia di Kandahar non erano comuni civili, ma “insorti”. In un comunicato diramato alla stampa, l’Isaf riassume le modalità dell’operazione avvenuta nel distretto di Arghandab, segnalando che un reparto militare ha localizzato “in uno spazio aperto quattro ‘insorti’ che “trasportavano armi e secchi di plastica e che presumibilmente si accingevano a collocare ordigni esplosivi”. I quattro sono stati attaccati da un elicottero con razzi e armi leggere, aggiunge il comunicato, ed uccisi”.
Quanto fa male la pace che va in guerra? Quanti morti ancora prima delle Democratiche Elezioni in Afghanistan? Quanti altri cadaveri per il dopo Democratiche Elezioni?

Sono semplici Foto in Italia, così l’ ha chiamato il suo video diario…sperando che dal cielo non piovano mai più fiori. Quì da questa terra dove la Macchina ha i motori bollenti per ben altri eventi e partono aerei e si favella di Aereoporto incivile, quello che dà lavoro, porta soldi, tanti soldi, come in Afghanistan, dove Nur non può tornare, e lì i soldi li dona l’ oppio e certi altri fiori, bombardati dal cielo, a grappoli...
Questa terra è la nostra terra

Doriana Goracci

campagna viterbese 1954

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