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Rossini Opera Festival

Il Rossini Opera Festival è una fondazione promossa dal Comune di Pesaro, dall'Amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, dalla Banca dell'Adriatico e dalla Fondazione Scavolini.
Il Festival si avvale della collaborazione scientifica della Fondazione Rossini ed è membro dell'Associazione Europea dei Festival.

Storia istituzionale
Il Rossini Opera Festival è un ente autonomo che promuove l'omonima manifestazione lirica internazionale interamente dedicata a Gioachino Rossini. Suo scopo è il recupero, la restituzione teatrale e lo studio del patrimonio musicale legato al nome del Compositore, che lasciando erede universale di tutta la sua cospicua fortuna il Comune di Pesaro, consentì la nascita dell'attuale Conservatorio di musica e della Fondazione Rossini.
Il Rossini Opera Festival è stato istituito nel 1980, sempre ad opera del Comune di Pesaro, con l'intento di affiancare e proseguire in campo teatrale l'attività scientifica della Fondazione Rossini: è nato così un originale laboratorio interattivo di musicologia applicata, finalizzato al recupero musicologico, teatrale ed editoriale di tutto il sommerso rossiniano.
La manifestazione ha potuto svilupparsi e crescere anche grazie al contributo di istituzioni pubbliche e private, come i Ministeri dello Spettacolo e dei Beni Culturali, la Regione Marche, l'Amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino, la Cassa di Risparmio di Pesaro (ora Banca delle Marche), la Banca Popolare Pesarese (ora Banca dell'Adriatico) nonché, dal 1982, l'industria pesarese Scavolini, oggi sponsor ufficiale del Festival.
Il Rossini Opera Festival è stato gestito per i primi cinque anni direttamente dal Comune di Pesaro, e si è poi trasformato, nel 1985, in un ente autonomo promosso dalle Amministrazioni comunale e provinciale pesaresi.
Dall'aprile 1994 il Festival ha assunto veste giuridica di fondazione, pur mantenendo la sua denominazione originaria. Soggetti promotori del nuovo ente sono il Comune di Pesaro, l'Amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino, la Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, la Banca dell'Adriatico, la Fondazione Scavolini. Nel nuovo assetto istituzionale l'assemblea dei soci fondatori nomina il Consiglio di amministrazione, che è presieduto dal sindaco di Pesaro.
La responsabilità delle scelte artistiche è affidata al sovrintendente, nominato dalla stessa assemblea: egli si avvale della collaborazione del direttore artistico. Referente musicologico istituzionale del Festival è la Fondazione Rossini, cui compete la responsabilità scientifica dei testi eseguiti.
Il 13 agosto 1993 il Parlamento italiano ha approvato all'unanimità la Legge n. 319 “Norme a sostegno del Rossini Opera Festival” che ha incluso a pieno titolo la restituzione rossiniana fra gli interventi che tutelano la ricchezza del Paese: significativamente il relativo contributo – la cui continuità è stata in seguito sancita dal Parlamento con la Legge 237/12 luglio 1999 – è finanziato con i fondi dei Beni culturali.
Il Rossini Opera Festival è membro dell'Associazione Europea dei Festival, e gode dell'alto patronato del Presidente della Repubblica.

Formula e metodo
Alle vicende istituzionali si affianca la ventennale sperimentazione della formula “musicologia più teatro”: essa è in pratica la storia di un autentico viaggio collettivo alla riscoperta dei capolavori rossiniani dimenticati, intrapreso assieme al pubblico degli appassionati.
Caratteristica del Festival è diventata infatti una speciale atmosfera che, oltre a stimolare il lavoro sul palco e dietro le quinte, finisce per coinvolgere gli stessi spettatori nel clima di tesa solidarietà che lega fra loro artisti, musicologi, maestranze, organizzatori e tecnici, ciascuno dei quali si sente protagonista di una singolare, rara avventura culturale.
In questo clima si è affermato un metodo di lavoro basato sull'attività parallela di musicisti, musicologi e operatori teatrali: i problemi di palcoscenico vengono affrontati contestualmente a quelli specifici della partitura, mentre gli studiosi mettono a punto le soluzioni musicologiche partecipando attivamente alle prove in sala. Fondamentale è il contributo dell'Accademia Rossiniana, seminario permanente di studio sui problemi dell'interpretazione rivolto ai professionisti dello spettacolo.
Anno dopo anno, è apparso evidente che via via che procede il recupero teatrale delle partiture dimenticate, i problemi della loro esecuzione musicale e messinscena moderne diventano sempre più numerosi e complessi. Per questo la strategia del Festival prevede, accanto alla riscoperta del repertorio operistico sconosciuto di Rossini – cui è venuta ad aggiungersi, dal 1990, l'esplorazione di tutta la produzione cameristica – lo studio sistematico dei problemi legati alla restituzione ad un pubblico contemporaneo di un teatro basato su un codice espressivo così antico e apparentemente inattuale. Tutto ciò ha consentito il progressivo superamento della falsa immagine legata a un'idea di ortodossia rossiniana rigida e museale, e favorito invece la nascita di un luogo di discussione e ricerca, oltre che di incontro di idee e progetti.
Accanto a partiture classiche del catalogo rossiniano, ricondotte alla lezione autentica (come L'Italiana in Algeri, Semiramide, Tancredi, Guillaume Tell, La Cenerentola e altre) il Festival vanta anche un lungo elenco di titoli sconosciuti, restituiti in allestimenti importanti, accolti ogni volta da critica e pubblico come autentici eventi della cultura.
Si possono citare fra questi Il viaggio a Reims, Maometto II, La donna del lago, Mosè in Egitto, Edipo a Colono, Ermione, Bianca e Falliero, Armida, Ricciardo e Zoraide, Adina, Zelmira, Matilde di Shabran, capolavori dimenticati, che da Pesaro hanno ripreso il volo per i teatri di tutto il mondo. Culmine di questa esplorazione sistematica del “sommerso” rossiniano è stato il recupero de Il viaggio a Reims, la leggendaria partitura svanita nel nulla dopo la prima rappresentazione del 1825, senza neppure la traccia di copie manoscritte. Il fortunoso ritrovamento e la sua restituzione a Pesaro nel 1984 con la direzione di Claudio Abbado vengono considerati uno degli eventi musicali più importanti del secolo. La sempre maggiore presenza di opere rossiniane nei cartelloni internazionali è la miglior testimonianza del decisivo contributo dato dal Festival pesarese alla Rossini-renaissance.

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Rossini Opera Festival
Via Rossini, 24 – 61100 Pesaro (ITALY)
Tel. +39.0721.38001
Fax +39.0721.3800220

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