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Aprite il portafoglio all’Afghanistan all’Abruzzo alla Guerra

Una cartolina che ancora conservo, edita in poche copie, mostra una signora che sbatte in faccia sulle gradinate della Borsa di Milano, la sua sporta, ad un signore degli Affari e sotto in grande: o la Borsa o la Vita. Ognuno può leggerla questa frasetta come crede, io ci rido ancora oggi, avendo passeggiato 30 anni per quei Mercati e non solo finanziari, vedetela come un film del 1933, o come il motto del rapinatore, o come ne scrissi l’11 ottobre 2008.

Ma andiamo ad aprire il Portafoglio e a vedere cosa ci troviamo, intanto con un video sulle spese militari, che non è recente ma in compenso tratta di una spesa aumentata, non solo per comprare il pane. Ricevo un po’ di conti da Ugo Beiso, che mi risulta essere solo un tecnico dell’ Ansaldo oltre che un attivista dei Diritti Umani, contro la guerra.

“L’8 aprile 2009 la Camera e il Senato della Repubblica italiani hanno approvato l’acquisto di 131 cacciabombardieriF 35 e 131 caccia
F 35 13.000.000.000 di euro
ogni caccia 99.000.000 di euro

In 15 anni Emergency ha raccolto fondi per 136.621.736 di euro; nel 2008 Emergency ha raccolto fondi per 17.500.000 di euro
Costo per la costruzione e l’arredamento del ’Salam Centre’ 8.162.028 di euro.

Approvando in pochi istanti l’acquisto dei caccia F-35, le istituzioni italiane hanno consumato 100 volte quanto raccolto da Emergency in questi 15 anni di attività per curare 3.250.000 pazienti, costruire ospedali e cliniche. Il costo di ogni cacciabombardiere F-35 coprirebbe le spese per la costruzione di 12 centri d’eccellenza come il ‘Salam Centre’.
5,6 miliardi di persone che abitano nei Paesi a basso e medio reddito pagano di tasca propria più della metà di tutte le spese sanitarie.
Ogni italiano spende annualmente per ‘fare la guerra’ 676 euro.

La spesa pubblica annuale pro-capite per la salute nei paesi poveri è di circa 15 euro.
Rapporto 2008 OMS – Salute Globale
Ogni italiano spende annualmente per fare la guerra 45 volte la cifra destinata nei paesi poveri all’assistenza sanitaria del singolo in un anno Nel settembre 2006 il Programma Alimentare Mondiale e l`Unicef, hanno stimato che il costo annuale per assistere 100 milioni di famiglie nel proteggere i propri figli da fame e malnutrizione sia di circa 6.200.000.000
400 milioni di bambini nei paesi poveri in via di sviluppo soffrono la fame.

Con i costi sostenuti per l’acquisto di 131 caccia F-35 si sarebbe potuta garantire a 200 milioni di famiglie, protezione e assistenza contro fame e malnutrizione per i loro figli.
hasta siempre
Ugo Beiso


Poi dentro ci trovo la segnalazione di un articolo di Massimo Fini, intitolato “I Talebani hanno il diritto di poter sbagliare da soli“, l’ho letto e vi suggerisco di fare altrettanto, breve e chiaro, all’ Ombra di nessuno.

Tornando alla Borsa, Michele Basso esamina quella che reca con sè Hillary Clinton, in Nostra signora dei missili di cui cito un brano:”Le notizie che giungono dai giornali e dai siti internet sono allarmanti. In Israele, le manovre “Turning Point 3”, costituiscono una gigantesca esercitazione per preparare l’esercito e l’intera popolazione a un possibile attacco missilistico, nel caso probabile che l’Iran reagisca all’attacco sui siti nucleari colpendo le città israeliane. Navi da guerra e sottomarini Dolphin sono entrati nel mar Rosso, e un funzionario israeliano della difesa ha dichiarato al Times che bisogna prendere sul serio la possibilità di un attacco all’Iran. Il governo egiziano assicura un “libero” passaggio dal canale di Suez. Aerei F-115 e F-116, assistiti da aerei radar Awacs, aerei cisterna, elicotteri, si esercitano per bombardare i siti atomici di Natanz, Isfahan, Arak, anche con atomiche tattiche, infischiandosene dello spazio aereo di altri Paesi. Tante nuove Chernobyl, radiazioni diffuse in tutto il globo”.
Per finire, in concomitanza con la visita di Berlusconi in Abruzzo, oggi giovedì – e chi vuole si mangi gli gnocchi- arriva dalla Rete di Soccorso Popolare, il volantino distribuito “gratuitamente” alla manifestazione all’Aquila, quella che non vedrete mai in Tv, perchè non ci sono stati Disordini. Questo testo ve lo copio intero. Qualcuno lamenta che io impiccio troppe cose, non sono chiara, mi spiace sono disordinatamente fatta così.
Di una cosa sono certa, aumenta la spesa per il pane e il petrolio e la guerra, in Italia, in Afghanistan, in Abruzzo… :

Regna l’Ordine e il Controllo, sulle elezioni, sul voto e anche sui Conti…ma come disse il magnifico Cetto Laqualunque:
PIU’ PILU PER TUTTI!

Doriana Goracci

Decine di migliaia di sfollati senza più reddito; né case, né luoghi di studio per gli studenti universitari e non; diritto alla salute inesistente — dopo aver consentito lo svolgimento di un G8 da 500 milioni di euro sopra una sanitopoli che saremo sempre noi a pagare, i “clienti” dell’Azienda Sanitaria Locale si vedranno scippata anche questa. Su 73.000 sfollati, 16.000 sono i posti ufficialmente previsti nel piano C.A.S.E., ma, nella migliore delle ipotesi, solo 4.000 di questi saranno pronti a settembre, sui cui cantieri, a Bazzano, giovedì 30 Berlusconi volerà per piantare le sue bandierine. Dunque 69.000 sfollati a settembre non avranno un tetto per l’inverno.
Alcuni esempi di come Comune e protezione civile intendono formare la graduatoria, secondo anticipazioni ufficiose: ogni sfollato vale un punto, 1,5 punti in più per chi ha un lavoro, 5 punti per bambini fino a 5 anni, 2 per invalidi totali e per anziani sopra gli 85 anni.
Ma i veri “fortunati” saranno quelli che hanno avuto almeno un famigliare vittima del sisma che vale ben 5 punti. Così la casa, invece che un diritto garantito a tutti, diventa il risarcimento che i corresponsabili per mancato allarme della morte di 307 persone (Berlusconi e Bertolaso appunto), intendono pagare ai famigliari. 5 punti per ogni vittima innocente e la giustizia dei padroni è fatta.

Settembre è vicino, dopo le vacanze al via la guerra aperta tra poveri! I ricchi la faranno sotto traccia. Mentre tutti tenteranno di salvarsi da sé.
Il 10 luglio all’Aquila noi abbiamo osato. Eravamo circa 10.00 persone giunte da tutta Italia per manifestare contro “il G8 dei potenti sopra 300 vittime innocenti”. “Fuori gli sfruttatori, L’Aquila libera!”, abbiamo scritto, “Al G8 soldi tanti, agli sfollati calci ai denti” abbiamo urlato, ma soprattutto una promessa abbiamo fatto: “una rivolta vi seppellirà”. Nonostante la dittatura dell’emergenza della protezione civile, nonostante la campagna dissuasiva delle forze politiche e sindacali confederali e degli Enti locali, abbiamo agito in comune per il bene comune e non per il bene di 8 potenti. Chi ha tentato di isolare le lotte dei terremotati aquilani dal movimento generale contro le politiche di sciacallaggio e devastazione globale delle risorse umane ed ambientali ha fallito.
I rappresentanti dei comitati cittadini, che pur definendosi apartitici e pur contestando adesso la rappresentatività del consiglio comunale, hanno di fatto seguito gli indirizzi del PD e del comune scegliendo di non contestare il G8 per evitare “facili strumentalizzazioni”, ora devono spiegare agli sfollati “chi strumentalizza chi e perché” (forse per le prossime amministrative?).
Il Sindaco dell’Aquila che in occasione del G8, per mendicare briciole, ha scelto di abdicare al suo ruolo di difensore degli interessi della città pur di non disturbare il manovratore, ora deve assumersene le responsabilità. Chi pecora si fa, lupo la mangia e l’attuale isteria del primo cittadino, mal cela l’inadeguatezza di questa amministrazione a gestire in maniera trasparente anche solo i flussi d’informazione sulla ricostruzione. A tutti questi signori che in quei giorni gridavano “al lupo” per l’arrivo dei “no-global” ricordiamo che i veri lupi sono gli sciacalli al governo, sono le tutte le istituzioni e i partiti che hanno rilasciato autorizzazioni a costruire senza alcun vincolo di sicurezza, sono gli 8 potenti della terra, che di questa terra, svuotata dai suoi abitanti, lacerata dalla crisi e dal dolore, hanno fatto il palcoscenico della loro potenza.

Finito il G8, la lotta degli sfollati deve ancora cominciare Solo con l’autorganizzazione, il rifiuto della delega ed un processo di democrazia diretta è possibile rovesciare le politiche antipopolari e scongiurare la guerra tra poveri. Senza deleghe, autorganizzati, per un movimento di occupazioni delle case sfitte agibili come prima soluzione al problema più urgente.
Giovedì 30 ore 10:00
saremo al presidio cittadino davanti all’Emiciclo, da lì ci muoveremo per “salutare” il Presidente del Consiglio.
per una Rete di Soccorso Popolare

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