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TORNIAMO A MARCINELLE

8 AGOSTO:

– TORNIAMO A MARCINELLE.
– LA GIORNATA NAZIONALE DEL SACRIFICIO DEL LAVORO ITALIANO NEL MONDO.
– RISPETTIAMO L’EMIGRAZIONE.

Nella tragedia dell’8 agosto 1956 persero la vita nella miniera maledetta 262 minatori, 136 dei quali erano italiani.

La nostra gente non aveva un contratto, i nostri emigrati avevano questo tipo di vile compromesso “tanto carbone, tanti uomini in cambio”; una spaventosa tragedia che purtroppo si è ripetuta in molte parti del mondo. Il nostro è un impegno morale assoluto: difendiamo chi lavora e chi emigra.

Per questo abbiamo deciso una azione anche parlamentare contro il “reato di emigrazione clandestina”.
Scendiamo in campo per difendere i diritti di chi è costretto a lasciare il proprio Paese di origine per motivi di sopravvivenza sua e della propria famiglia.
Reagiamo ai maltrattamenti ed alla privazione dei diritti degli emigranti che rispettano in ogni parte del mondo i diritti altrui e quelli della convivenza.

Il primo atto ufficiale del Ministro per gli Italiani nel Mondo nel 2001 è stata la visita a Marcinelle.

Quando era Ministro per gli Italiani nel Mondo ho chiesto e ottenuto un decreto per il riconoscimento e la valorizzazione del lavoro e del sacrificio dei connazionali emigrati.
Quel decreto proclama l’8 di agosto di ogni anno “Giornata Nazionale del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo”.

In tale data le Ambasciate, i Consolati e le Amministrazioni pubbliche assumono iniziative volte a celebrare il sacrificio dei lavoratori italiani nel mondo per la valorizzazione del loro contributo sociale, culturale ed economico recato con il proprio impegno.

Hanno subito angherie e soprusi ovunque. Alla fine hanno vinto, tanto che vi sono ben 395 Parlamentari all’estero di origine italiana e più di 3 milioni di nostri connazionali residenti all’estero, che hanno avuto la cittadinanza italiana, hanno ottenuto il diritto al voto per le elezioni politiche italiane.

In questo stesso momento noi rivolgiamo il nostro pensiero ai disperati di oggi che giungono sulle nostre coste e ripetiamo il nostro credo che è un ammonimento per quanti vogliono ignorare il dolore altrui: l’accoglienza deve essere assoluta. E’ un atto di umanità e di civiltà. La Giornata ha questa storia: quella del passato e quella di oggi.

Rispettando i principi di civiltà e umanità percorriamo una strada nuova: quella degli investimenti in Africa.
Per il futuro immediato la mia proposta è di fare una Conferenza internazionale dei Paesi africani del Mediterraneo con l’Italia e con i Paesi della Unione Europea per fare investimenti europei in Africa, per dare lavoro a 20 milioni di Africani in Africa e impedire così la “invasione” dell’Europa.
In Africa vi è l’80% della disoccupazione e vi è una crescita demografica tale da far superare alla data del 2015 un dato relativo alla natalità: 30 milioni di nascite in Europa, più di 150 milioni di nascite in Africa.

Questa proposta di investimenti in Africa è all’esame del Parlamento e deve essere al di sopra di ogni divisione di parte.

Con quel decreto, la “Giornata nazionale del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo”, si vuole rendere un pensiero riconoscente a nome del nostro Paese, affinchè la sofferenza, il dolore, la disperazione che hanno colpito tanti nostri emigrati e che sono stati il seme sul quale sono germogliate la stima e l’ammirazione di tutto il mondo, non vengano dimenticati.

Marcinelle significa “non dimenticare” e trasmettere alle nuove generazioni il significato ed il valore che la nostra emigrazione ha avuto in un secolo di Storia.

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