Il buon Governo della Nutella, dalla paura alla felicità 

Un vaccino contro la paura non l’hanno inventato, quella deve rimanere intatta e sana in laboratorio, per il Mercato.

Invitata ad inoltrare un brevissimo video-clip che si intitola Governare con la paura, breve filmato per l’acquisto di un libro, si ascoltano parole chiare ed inequivocabili, si capisce bene che lo stato sonoioilpadrone- come se ne fosse possibile un’altro- lotta perchè la maggioranza non debba temere alcuna distruzione e scossone, causati da una minoranza rivendicativa.
E’ una storia vecchia come la schiena di chi porta i suoi affanni e troppo spesso i mali altrui.
Andando ad aprile 2009 leggo sul sito del Circolo Pasolini di Pavia che lunedì 27 aprile 2009 si era tenuta la prima presentazione a Milano del libro di Deaglio, Cremagnani e Portanova: ” i cittadini milanesi avranno così la grande fortuna di poter partecipare all’iniziativa che è stata vietata ieri a Roma. Dove infatti il Comune all’ultimo minuto ha negato il nulla osta (per una sala regolarmente affittata). Con quale motivazione? “Mancanza di contraddittorio”. La paura. è diventata lei il vero mezzo di governo, l’instrumentum regni per eccellenza del nuovo sovrano. Una dimensione permanente della psicologia di massa, un sentimento a due facce che ora aizza contro “i diversi”, ora piega i cittadini alle pretese del potere. Si governa facendo paura. Si governa seminando paura. Gli abusi e le torture del G8, i divieti di manifestare, le minacce contro il movimento degli studenti. E insieme l’odio fomentato ogni giorno contro gli immigrati o i rom, colpevoli di attentare ai “nostri beni” o alle “nostre donne”. E’ l’Italia raccontata da questa inchiesta. Governata, nelle sue viscere profonde, da una destra che ha fatto della paura (con sorriso televisivo) la propria bandiera. E che dalle trasmissioni Rai riabilita l’Italia del ventennio”.
Ma, alfine, la “Domenica 24 maggio , alle ore 23,30 su Rai Tre, nel corso della trasmissione ” Glob” , Enrico Deaglio parlò di “Governare con la paura”.
La polemica tra il Pd romano e Alemanno mi interessa molto marginalmente, sono certa della malafede di entrambi e della loro buona volontà di auto affermazione.
Ma allora quale motivo ha portato il Comune di Roma, quale forza irrinunciabile del desiderio, a presentare il 6 giugno “Al mercato della felicità”, libro di Luisa Muraro, con lei presente? L’ introduzione prevedeva” Valeria Mangani, Consigliera Relazioni Esterne per il Sindaco, interventi di Francesca Brezzi, Docente Filosofia Morale Università RomaTre , Federica Giardini, Docente Filosofia Politica Università RomaTre, Giampaolo Ross, Presidente Rai Net, partecipazione di Maurizio Flammini, Presidente Federlazio e testimonial degli imprenditori del Lazio, coronato da lussuoso ed elegante aperitivo sulla terrazza Caffarelli “.
Onori, sponsor, rispetto e un lussuoso rinfresco in terrazza a seguire.
Il 9 luglio Rai Tre un bel Faccia A Faccia, alle dieci e sedici minuti tra Ida Dominjanni, editorialista del Manifesto e Luisa Muraro, pensatrice e femminista italiana indiscussa, ci raccontano a quale Mercato possiamo rivolgerci, per acquistare la Felicità: “C’è molta gente che, magari in modo in consapevole, va al mercato della felicità. Senza dubbio non sappiamo contrattare e rivendicare con forza quel che davvero vale. Ma la spinta alla felicità è insopprimibile, e si esprime anche nella frustrazione per i mancati consumi, oggi non più alla portata. Dal che poi vengono infelicità e delusione. Occorre imparare a cercare quel che ci serve: relazioni, accoglienza, pienezza di vita. Senza sviamenti”
Alla prima domanda posta alla Muraro, la stessa risponde:Le parole che noi usiamo sono piuttosto vecchie, tutte, perché c’è una trasformazione in corso. Certamente il confine tra privato e pubblico è scosso – non è da oggi, naturalmente -, è un confine che non tiene e quindi rimettere fuori l’idea di questo confine non può essere accettabile; bisogna che accettiamo invece che c’è un ridisegnarsi di linguaggi e anche di questi confini. La cosa è di carattere pubblico però investe quella che è vita privata di persone in carne ed ossa “.
Concludo allora questa mia inutile analisi, rendendovi conto che il privato di un 25enne afghano sentito anche come mio, e di cui ho scritto, non ha scosso un bel niente, non è stato stampato da alcun giornale locale, ma è circolato in internet grazie all’ospitalità di qualche temerario che ha schiaffato quelle cose ridisegnate e trasformate in un senza confine, idee accettabili, linguaggio di relazioni, accoglienza, pienezza di vita …nella pratica, il GRANDE NUD, che in pugliese significa il Nulla: Nor, Nur,Nud…
Ma di che stiamo e state parlando cari Deaglio, Muraro e compagnia bella? “Poca lungimiranza e sfruttamento esasperato potrebbero essere le causa di una crisi annunciata delle nocciole”.
Rassegnamoci serenamente al Governo della Nutella, che spalma desiderio e felicità, al Mercato della paura di non trovarla sullo scaffale, al popolo viterbese della Nocciola, alla vendita sul Mercato, diventata DOP, rivendicata da sinistra a destra.
Quanto alle attiviste e agli attivisti del Pensiero e della Denuncia, invito piuttosto ad affrontare l’emergenza cinipede: “ci si aggiorna a settembre”.
Dolce prossimo futuro…

Doriana Goracci


p.s. ringrazio pubblicamente con l’occasione, PadreRenato Zilio di Vivere oltrefrontiera , che mi ha scritto privatamente facendomi i complimenti. Non ho ancora capito per cosa, non facendo parte di nessun genere della “differenza”, tantomeno letterario.

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