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"L’incompatibilità  tra il ruolo di Deputato della Repubblica e Avvocato di Berlusconi"

Carlo Alberto BRUSA
Avvocato al Foro di Parigi
Ex candidato alle Elezioni politiche del 2006 per Forza Italia

Noi italiani all'estero e giuristi di professione analizziamo con molto interesse questioni che per gli italiani che vivono intra muros appaiano evidenti e indiscutibili.

Una di queste questioni che restano secondo noi aperte, é quella della difesa di Berlusconi da parte di un collega Avvocato “Niccolo' Ghedini” che é deputato del Popolo delle Libertà e esercita quindi un mandato elettorale nazionale.

La domanda che ci siamo posti é la seguente : é compatibile il ruolo di difensore del Presidente del Consiglio esercitato da un avvocato Deputato della Repubblica ?

Ricordo che Niccolo' Ghedini é uno degli avvocati di spicco di Berlusconi ed é lui a sostenere il contraddittorio negli “affari” relativi alle rivelazioni scabrose sulla vita sessuale del Presidente del Consiglio e segnatamente sull'uso eventualmente voluto e cosciente di prostitute nei Palazzi di Stato.

La risposta che ci apparte evidente, fondata sul rispetto dei principi fondamentali della deontologia e dell'etica : é la totale incompatiblità per questo doppio ruolo giocato da Ghedini.

Come puo' un Deputato della Repubblica che puo' essere chiamato a votare sulla fiuducia di Governo, che puo' essere chiamato a sedere in commissioni di inchiesta su fatti commessi da esponenti del Governo, ivi compreso dal Presidente del Consiglio, che rappresenta il popolo italiano nella funzione essenziale del legislativo, agire con etica nella difesa del Presidente del Consiglio su fatti che rilevano, secondo noi, dell'interesse nazionale ?

L'Avvocato secondo i principi essenziali deve agire con indipendenza e prudenza, soprattutto nel momento in cui ha un mandato elettivo, che supera quindi la sua funzione professionale di base.

Secondo la deontologia l'avvocato-deputato, non puo' svolgere attività di defesa che implichi di difendere o consultare esplicitamente o implicitamente contro lo Stato.

Nella fattispecie, la posizione dell'Avvocato Ghedini é certamente in pieno conflitto di interessi poiché consiglia il Presidente del Consiglio nell'ambito di accuse nei confronti di Berlusconi relative all'uso dei Palazzi di Stato a dei fini personali e potrebbe quindi, essere perseguito dallo Stato con azioni giudiziali civili o penali nei suoi confronti.

Quindi nel momento in cui pesa questo rischio sul cliente da difendere, il deputato-avvocato deve con prudenza e legittimità astenersi dal svolgere la sua attività professionale e privilegiare il suo ruolo elettivo di rappresentante del Popolo Italiano, Giudice Supremo.

Secondo noi o Ghedini si dimette da parlamentare per proseguire la difesa di Berlusconi, o deve cessare di assistere Berlusconi e lasciare campo aperto ad un avvocato privo di funzioni politiche elettive a livello dello Stato.

Noi crediamo che indipendentemente dalle regole deontologiche, il semplice buon senso etico deve spingere coloro che svolgono proefessioni giudiziarie di astenersi dallo svolgimento della loro professione, ogni qual volta che l'attività rischia di essere in contraddizione o semplicemente in conflitto di interessi con il ruolo di Deputato della Repubblica.

In una Repubblica Italiana, che sembra ormai vicina ad un regime africano post colonizzazione, dove il gossip ha sositituito la politica, in cui gli interessi personali hanno ormai acquisito il valore di principio, in un paese in cui la cosa puibblica é una somma di interssi privati, in un Paese dove si rivive il culto della persona, in un paese intriso di neo fascismo, in un paese che ha perso il senso della carità e della compassione, la nostra opinione sembra ridicola sul conflitto di interessi tra il ruolo di Avvocato di Berlusconi e quello du Deputato.

Invece no !

In un Paese in cui l'Avvocato non é più quell'essere libero e indipendente dal potere e senza etica deontologica non c' é democrazia e non c' é giustizia.

In tutti i Paesi totalitari l'avvocato é un Buffone di Corte senza ruolo e semplice garante di una pseudo giustizia !

Pensiamo quindi che la situazione italiana sia veramente, veramente pessima e questa Repubblica sia veramente in pericolo.

E Berlusconi tace !

Il 14 luglio 1789, quando i Francesi presero la Bastiglia e quindi simbolicamente cadde la monarchia, il re andava a caccia e srisse nel sui taccuino “rien” niente.

Attenzione che il popolo non si stanchi e il potere se ne accorga troppo tardi…..e l'irreparabile arriverà.

Carlo Alberto BRUSA
Avvocato al Foro di Parigi
Ex candidato alle Elezioni politiche del 2006 per Forza Italia

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