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Comites & Cgie: “Una rappresentanza profondamente legata ai bisogni delle comunità ”

Liste civiche ed elezione diretta dei presidenti dei Comites …

“In questo senso si pone la discussione sulla rappresentanza: Comites e Cgie, una volta accomunati da analogo destino e profondamente legati, oggi, grazie all’azione di Governo e maggioranza, con qualche aiuto da alcuni esponenti dell’opposizione, trasformati in “strani oggetti del desiderio”, sopravvalutati in un innaturale ordine di urgenza, relativamente alle riforme, sottovalutati nella necessità, questa vera, di rilancio delle loro potenzialità di rappresentanza delle nostre comunità. Non la rappresentanza politica – che compete ai partiti, alle coalizioni, ai gruppi parlamentari, agli eletti in Parlamento, ma una rappresentanza profondamente legata ai bisogni delle comunità” [ Marco Fedi 21Luglio 2009]

Vorrei incorniciare questa data 21 Luglio 2009, data storica per gli italiani all’estero, finallmente un eletto che ha capito l’andazzo: “la spoliticizzazione dei comitati dei cittadini italiani nel mondo” Per funzionare correttamente i Comites e i Cgie dovrebbere operare prescindendo dal colore politico delle liste presentate, piu’ liste civiche, composte da cittadini del mondo associazionistico. Difficilmente mi trovo in simbiosi con un eletto all’estero, a questo punto i miei complimenti al deputato Pidieino Marco Fedi. Noi del PIE carissimo Marco (le do del tu perche’ siamo coetanei e cittadini residenti all’estero o lo eravamo prima dell’elezioni 2006)

NELLA PROPOSTA DI INIZIARTIVA LEGISLATIVA PERSONALE ( Art. 50)

Petizione n 607

Nella seduta della Camera di giovedi’ 26 Febbraio corrente anno fu annunciata una petizione di comune necessita’ presentata dal sottoscritto a nome anche del PIE.* Detta petizione recante il numero 607 assegnata (come per protocollo) alla III Commissione Affari Esteri di cui ne sei segretario , nella quale chiedevamo al parlamento italiano:

Ecco credo sia meglio rileggerla e discuterla insieme

Cordialmente

(1) Abolizione del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero (CGIE), organismo ormai del tutto pletorico, estremamente costoso e inefficiente. Con questo si intende esercitare un severo controllo sulla correttezza, sull'efficienza e sulla trasparenza delle nostre rappresentanze all'estero (Ambasciate, Consolati, Uffici Commerciali, Istituti di Cultura, Camere di Commercio, ecc). La lotta agli sprechi e ai soprusi andrà a beneficio di tutti gli italiani.

(2) Una riorganizzazione dei vecchi Comites con sistemi elettivi trasparenti sotto il controllo preventivo del dipartimento estero e con la possibilità, una volta alleggeriti dall'elefantismo dei CGIE, di poter incaricare, con nomine ufficiali, delegati governativi che organizzino le operazioni di voto con funzioni ispettive e di controllo. Questi nuovi organismi faranno da strutture locali per le esigenze degli Italiani ivi residenti.

(3) I compiti dei Comites debbono restare ben distinti da quello dei Consolati. I Presidenti dei Comites vanno eletti direttamente e non scelti dai Consiglieri. Il compito del Presidente, sarà quello di coordinatore senza diritto di voto, mentre il potere decisionale resterebbe ai Consiglieri a maggioranza relativa con voto segreto.

(4) Per evitare ulteriori sprechi occorre spostare le sedi e le segreterie nei Consolati. Le riunioni da tenersi negli stessi o negli Istituti di Cultura con dibattiti ed interrogazioni da parte dei partecipanti.. In altre parole, coinvolgere ed invogliare di più’ i cittadini e in primis i giovani. I Presidenti dei Comites avranno il compito di presentare agli eletti all’estero nelle rispettive Circoscrizioni, un’appropriata relazione di proposte e interrogazioni, scaturita dalle riunioni. Almeno fino a termine di legislatura.

(5) Va istituita una Commissione di monitoraggio dei Comites all’interno del Comitato Permanente Italiani all’Estero, sanzionando con dei richiami i Comitati dormenti o poco efficienti, dopo il terzo richiamo prevederne la chiusura.

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