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UN PROGETTO MIRATO ALL’IMMIGRAZIONE DI 1.000.000 DI ITALIANI NATI IN ITALIA E RESIDENTI ALL’ESTERO

Atttualmente l’Italia di questo periodo storico si sta dibattendo come difendersi da una costante invasione di immigrati clandestini, che raggiungono il nostro Bel Paese per sottrarsi alla fame o per altre ragioni che non conosciamo bene. Da emigrante non posso ignorare tale problematica che la mia l’Italia, mia terra natia e la sorte ha voluto me residente in paese ospitante, ma allo stesso tempo cittadino, e che la mia nazione “Italia” assuma un comportamento da mediatrice, perche’ da un lato non intende chiudere le porte a questa povera gente e si prodiga come meglio puo’ per offrire un’adeguata assistenza e soliderieta’ ma allo stesso tempo, non riceve gli aiuti necessari dall’Europa, che al contrario vorrebbe che l’Italia facesse di piu’ e meglio.

E’ inutile nascondere o fare credere che non ci siano grosse difficolta’ che l’Italia deve superare per dimostrare al mondo che non e’ mai stata insensibile ai problemi delle nazioni che si trovano impossibilitati a offrire lavoro e benessere ai loro cittadini. Sono problemi di vecchia data storica, un solo piccolo esempio: Il nostro territorio nazionale s’estende dal Sud Europa a pochi Kilometri dalle coste del Continente africano. Alla data del 1 gennaio 1940 in Africa c’erano le colonie gestite dalla Regno Unito, dalla Francia, dalla Spagna, dal Belgio e dall’allora Regno d’Italia e da altre nazioni europee. Non desidero entrare nel merito a chi fosse da attribuire lo scetro della buona amministrazione, ma non si puo’ ignorare che a quell’epoca era impensabile la via crucis che si assiste nel constatare che migliaia e migliaia di persone di varie nazionalita’ del continente africano e non solo, ma anche di altre razze, che affrontano la morte quasi sicura pur di emigrare in qualche territorio piu’ felice disposti a sfamarli e offrendo loro asilo.

E’ impossibile negare che l’esodo di questa moltitudine di gente e’ stata dettata dalla disperazione in quanto assoggettati alla tirannide manifestata da alcuni paesi emergenti, ma non troppo maturi e qualificati per amministrare meglio i loro territori e si manifestano con queste ingiustizie che generano fame e disperazione ai loro connazionali al punto di costringerle allo sfollamento dai loro paesi d’origine nella speranza di essere accolti ed assistiti nelle Nazioni dell’Unione Europea.

Di fatto pero’. si assiste che l’invasione per quanto fosse pacifica questi poveretti che nulla hanno tranne la volonta’ di sopravvivere approdano sulle nostre coste del territorio Italico. Dal 1990 ci furono i primi sbarchi ed accomodati nei primi centri d’accoglienza, allestiti per offrire assistenza e cure sanitarie a questi poveri immigrati regolari, ma anche a un numero imprecisato di immigrati clandestini che chiedevano e chiedono assistenza, asilo e lavoro.

Come ho messo in rilievo nel 1940 questa situazione critica era impensabile e dopo 50 anni, questa odissea inizialmente rappresentata dall’emigrazione italiana verso altre nazioni dei 5 Continenti, ora in questo periodo storico si avverte una sensibile inversione come un vero giro di boa inaspettato e con milioni di immigrati di persone nate nei vari paesi del mondo che e’ ovvio immaginare da paesi soprattutto sottosviluppati, ma allo stesso tempo ricche di risorse naturali che potrebbero essere ridistribuite ai loro cittadini, che putroppo accade che i loro leaders politici pensano ad arricchirsi scaricando tutta la miseria sulle spalle di questa povera gente diseredata ed abbandonata ai loro tristi destini. Mi chiedo a che cosa servono le nostre nazioni occidentali se non decidano a prendere le opportune misure per rimediare questo flagello che continua ininterrottamente da oltre 30 anni. A che cosa serve questo mostro burocratico che e’ l’Unione Europea costituita dalle nazioni membri europee, ma ancora molto debole ad affrontare con determinazione queste confuse e complicate problematiche che manca poco per soffocare l’Italia.

L’Italia geograficamente e’ in prima linea e poi seguite dalla Francia e Spagna costrette ad affrontare una situazione critica e difficile a gestire anche perche’ i costi per l’Amministrazione Pubblica sono ingenti e non e’ il momento piu’ favorevole per affrontare una simile situazione critica d’ermergenza per contrastare pur tuttavia civilmente all’inarrestabile invasione di immigrati clandestini, che in questo caso non solo economico, ma la sicurezza per tutti i cittadini e tra le tante altre cose le forze dell’ordine impegnate notte e giorno per combattere la delinguenza e la criminalita’ organizzata che genera un clima visibile d’ insicurezza nei terriori nazionali a rischio dell’Italia e probabilmente anche la Francia e la Spagna. Se l’Unione Europea non e’ in grado ad affrontare seriamente questo problema negativo per le nazioni europee, in questo caso e senza altri appelli, siano le nazioni piu’ a rischio a varare leggi piu’ severe ed efficaci applicabili al problema delicato della sicurezza ed agevolare una rapida soluzione per il debellamento o quanto meno il massimo del contenimento operativo della criminalita’organizzata, coinvolta nell’incentivare la prostituzione agevolando anche lo sbarco di immigrati clandestini.

Perche’ mai l’Italia debba farsi carico di una folla sterminata di immigrati di cui la maggioranza rappresentata da immigrati clandestini? Ho apprezzato i recenti provvedimenti come difesa a questo problema con la collaborazione delle autortita’ libiche e la logica decisione dell’Italia di sorvegliare meglio il Mediterraneo con l’ausilio della Marina Militare Italiana, soprattutto l’area segnalata a piu’ frequenti sbarchi di clandestini che sono sprovvisti di do- cumenti d’identita’ e ammesso tal volta fossero provvisti fanno di tutto per sbarazzarsene per fare perdere le tracce della loro provenienza. Quindi, non si tratta di salvare naufraghi per strapparli dal mare per una morte certa e non si tratta nemmeno di gente in buona fede quando distruggono documenti della loro identita’. Un paese ospitale per eccellenza come l’Italia, non puo’ accettare tale sottorifugi e poi magari a pretendere una volta in salvo gli immigrati clandestini a fare da padrona in casa nostra. Giusto peso giusta misura.

Quando gli immigrati trovano accoglienza in Italia, per riconoscenza la devono ricambiare con atti positivi ed evitare di creare problemi alla nostra gente che lavora e rispetta le leggi, cosi’ altrettanto e’ giusto pensare che lo facciano anche gli immigrati. Il problema non e’ l’immigrato che probabilmente si e’ integrato e lavora onestamente, ma il vero problema e’ come risolvere la chiusura definitiva all’immigrazione clandestina.

A questo punto ho lanciato un’idea e l’ho descritta sommariamente su un mio articolo del 13 giugno 2009, la prospettiva di un progetto di un’immigrazione di 1 milione di giovani italiani nati in Italia e residenti nei vari paesi del mondo suddivise in quote non superiore alle 100.000 mila unita’ per un periodo di almeno 10 anni. Se per trenta anni l’Italia ha subito un’invasione di clandestini calcolate in milioni di persone, sopportando rischi, spese sanitarie, giudiziarie ed altre per l’assistenza diretta o indiretta a queste persone che non conosciamo ne nomi e cognomi, perche’ dobbiamo assistere inerti a queste sceneggiate da teatrini di terza categoria? L’italia deve avere il coraggio di dire basta, ora e’ tempo che pensi ai suoi figli che vivono lontano dalla nostra patria.

Un progetto che consenta un piano di accoglienza che preveda un grosso investimento a lungo termine e offrire un migliore futuro a 1 milioni di giovani Italiani, nati in Italia e che attualmente vivono o sopravvivono all’Estero. Onorevoli Deputati, Onorevoli Senatori, Onorevoli Ministri, siate almeno per una sola volta tutti solidali a promuovere nella giusta direzione affinche’ questo progetto si possa realizzare. Con un successivo articolo descrivero’ alcune linee per illustrare modalita’ e criteri d’attuazione a questo prospettato progetto a beneficio di giovani immigrati italiani. Comunque, i vantaggi ci saranno e col tempo si moltiplicheranno. Si e’ detto sempre che la popolazione italiana e’ in decrescita, questo progetto immigrazione aumentera’ il numero delle famiglie che a loro volta crescerenno i loro figli e tutti si presume dovrebbero essere italiani.

I presupposti indicano ed affiorano le migliori condizioni positive perche’ limiteranno ai minimi termini le problematiche di matrimoni misti, non si creeranno conflitti o problemi di carattere religioso. A nessuno verra’ in mente che il Crocefisso appeso in una parete di una di una sala, di una stanza o di un’ aula di determinate strutture pubbliche italiane e un tale protestera’ perche’ dara’ fastidio al figlio dell’immigrato e probabilmente clandestino. Questo sara’ il vero denaro speso bene e l’Italia beneficera’ l’aumento della densita’ della popolazione italiana. Come evitare che si prolifichino gli sbarchi dei calndestini? Semplice piu’ soldati sulle strade delle citta’ italiane. Una volta avevamo un Esercito con molti effettivi e milioni di soldati di leva. Se una volta il nostro Esercito serviva per difenderci dalle invasioni di Armate di Eserciti stranieri, ora, in tempo di pace e con l’Unione Europea siamo costretti a difendere il nostro territorio nazionale dall’invasione pacifica di milioni di clandestini che affollano i nostri paesi e centri urbani.

Qualcuno si era scandalizzato perche’ il Ministro della Difesa abbia predisposto la disponibilita’ di qualche migliaio di soldati perche’ venissero impiegati come servizio di ronda nei vari centri urbani. E’ una buona idea, ma e’ come una goccia d’acqua non puo’ bastare, quindi per essere piu’ sicure le nostre strade e’ necessario adottare misure d’emergenza per evitare il peggio, affinche’ le strade non siano affollate da calndestini. E’ estremamente utile maggiore sorveglianza, piu’ razionale affinche’ tutti i valichi d’ingresso per l’Italia da quello nord orientale zona di Gorizia confinante con la Slovenia e la zona di Trieste confinante con la Croazia, da Tarvisio confinante con l’Austria nella zona di Como confinante con la Svizzera e la localita’ di Ventimiglia confinante con la Francia e tutte le zone aeroportuali nell’ambito dell territorio nazionale incluse tutte le isole.

Quindi perche’ scandalizzarsi dall’idea che occorrerebbero almeno 60.000 e forse piu’ soldati, sempre disponibili e pronti a fare il servizio di sorveglianza particolarmente notturna ed a ogni sospetto, a sorpresa, chiedere agli stranieri i documenti d’identita’ e se riscontrassero lo status di clandestinita’ senza se e senza ma, i’immediata espulsione rinviandoli nel paese d’origine. Una volta adottato questo provvedimento, nell’arco di un anno massimo due, la clandestinita’ cesserebbe di nuocere e non avrebbe piu’ senso d’esistere.

Qualcuno potrebbe obiettare e cioe’: dove sono disponibili 60.000 soldati se si considera che la strategia e quella di avere soltanto militari volontari professionisti? A questo c’e’ un rimedio. Come le cose si abrogano nello stesso tempo le leggi si possono reintrodurre. Una volta c’era la leva militare e per quanti difetti emergessero era una delle prime fonti di rieducazione civile in divisa militare, dove venivano insegnati i valori della patria, della nazione e soprattutto il rispetto ai superiori, questo vale per il figlio nei confronti del proprio genitore, della propria famiglia e per concludere anche nei confronti del maestro, del professore e nel caso militare, rispetto al proprio superiore, rispetto per se stessi e nei confronti dei propri commilitoni.

L’Italia ha bisogno di questo rinnovamento educativo in tutti i campi, nel caso specifico la leva militare anche con un numero limitato, ma la leva dovrebbe essere riprestinata. Meglio un militare in divisa che un delinquente in borghese. La democrazia e’ necessaria, ma la confusione e l’anarchia va’ limitata, anzi, l’anarchia va combattuta e debellata. Se si vuole vivere in uno stato di diritto bisogna che lo stato difenda i propri cittadini ed a sua volta i cittadini con il comportamento esemplare collaboreranno con piu’ convinzione per avere una nazione autorevole, piu’ giusta ed austera, operosa e solidale con tutti. Porte aperte per gli immigrati stranieri regolati con quote fisse annue, in tal modo chi entrera’ nel nostro territorio devra’ essere assicurato che ci sia un parente che lo accolga ed un contratto di lavoro che garantisca la sua gestione famigliare o individuale. L’Italia ha bisogno di cittadini seri, onesti e laboriosi e solo cosi’ si potra’ pretendere uno stato disciplinato ed una nazione forte, capace di difendere il proprio territorio nazionale.

Boston, 30 giugno 2009

On. Michele Frattallone, Presidente del Comitato per gli Italiani nel Mondo, Inc.

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