“Siamo di fronte all'ennesima fiducia da parte di un governo sordo che non vuole sentire argomenti, neanche di natura costituzionale”. Lo afferma la senatrice Della Monica all'annuncio del governo che pone la fiducia sul ddl sicurezza in discussione al Senato.
“Questo provvedimento – prosegue la senatrice Pd – è incostituzionale e colpisce che ormai questo nostro sistema politico viva quotidianamente ai margini della legalità costituzionale, alterando il funzionamento del sistema istituzionale scaricando su organi quali la magistratura ordinaria, la Corte costituzionale e il presidente della Repubblica l'onere di riportare nell'alveo costituzionale il funzionamento del sistema normativo”.
“La questione pregiudiziale che ho illustrato – spiega – parte naturalmente dal presupposto che il reato di illegale ingresso e di soggiorno nel territorio dello Stato è incostituzionale, perché punisce una condizione personale e soggettiva. Il passaggio alla Camera dei Deputati ha, se possibile, paradossalmente, aggravato la situazione. Rispetto al reato di illegale ingresso e soggiorno nel territorio dello Stato, alcune norme che in apparenza sembrano venire incontro ad esigenze di non discriminazione e di eguaglianza, finiscono con peggiorare la situazione paradossalmente a creare maggiore insicurezza. Il meccanismo previsto, infatti, andrà innanzitutto ad ingolfare il sistema giudiziario italiano rallentando ulteriormente il diritto dei cittadini a processi e provvedimenti rapidi. Inoltre il combinato disposto dell'introduzione di tale reato nel nostro ordinamento e di altre norme del provvedimento del governo va ad intaccare diritti fondamentali costituzionalmente garantiti a partire dal diritto alla salute. Difatti, per quanto riguarda le prestazioni sanitarie, dato l'obbligo di denuncia da parte dei pubblici ufficiali si violano palesemente le condizioni di uguaglianza dell'accesso alle cure con pericolo per la salute pubblica anche dei cittadini italiani”.
“Ma il testo del governo va a toccare molti altri diritti costituzionalmente garantiti – aggiunge la senatrice Della Monica – come la preclusione all'immigrato irregolare del perfezionamento degli atti di stato civile, quali la registrazione della nascita, della morte, il riconoscimento del figlio naturale, il matrimonio, il diritto all'istruzione. E la stessa identica cosa avviene per quanto riguarda il diritto all'istruzione, che gli articoli 2, 3, 30 e 34 della Costituzione riconoscono, perché anche in questo caso il figlio minore di genitori irregolari può subire una limitazione nell'ipotesi in cui questi ultimi si presentino ad iscrivere il minore ed emerga la condizione di irregolarità”.
“Cosa ancor più grave – conclude la senatrice – è che tutte queste violazioni alla nostra Carta costituzionale vengano portate avanti dal governo e dalla maggioranza ricorrendo a un voto di fiducia che umilia ancora una volta il Parlamento”.