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Il crollo del PIL e … Viva l’Iran!

Riflessioni semiserie su grandi eventi e personaggi, in giro per L’Aquila e dintorni

Una tragicomica vignetta di Giannelli (Corriere della Sera, 26 giugno) mostra due cittadini in primo piano, sullo sfondo di macerie di palazzi: la donna, una popolana di mezza età, rivolta verso le rovine, chiede sconcertata all’altro: “Ma dov’è questo PIL?”. All’interno dello stesso quotidiano, una foto mostra il Grande Clown, in improbabile posa da imbranato acrobata, mentre, insieme al capo della Protezione civile, cammina su reti metalliche da costruzioni. Anticipazioni e metafore della macabra parata di celebrità che verrà officiata ai margini di quella che, una volta, era un’orgogliosa città d’arte e che sarà, per qualche giorno, tempio di Usura (per sapere meglio cos’è, basta leggere il Canto di Ezra Pound, reperibile ovunque).
Il governatore della Banca d’Italia, peraltro persona equilibrata e poco incline alle luci della ribalta, ha scelto proprio il palcoscenico delle rovine per le sue disastrose previsioni sull’economia nazionale (nel 2009, meno 5% di prodotto interno lordo PIL); il Clown è venuto per sottolineare le sue qualità di imbonitore e di intrattenitore, oltre che la sua fede nella parola data (ne sa qualcosa, per esempio, Veronica? O i sostenitori più incalliti del suo Milan?). E’ stata la miglior prova di quello che sarà, per noi, il G8: festa dell’Indifferenza e della Menzogna, preparata non per noi, ma SOPRA di noi, come la militarizzazione della Città fa capire ogni giorno di più.
Violando leggi, divieti e avvertimenti, tra le mani un casco preso in prestito nel mucchio, dopo la cerimonia dell’acqua alla Fontana delle 99 Cannelle, monumento simbolo dell’Aquila, prologo dei Giochi del Mediterraneo, breve e commovente perché non gravata da inutili presenze di sciacalli, ho camminato con passo leggero per le usate strade, ripercorrendo il tracciato della mia vita e della nostra storia. Ho guardato con attenzione, senza inutili schermi di proclami e lamenti; ho ascoltato il silenzio, il grande silenzio. Di pietre e di macerie non vi parlo, così come non parlo di ricordi. Mi ha risvegliato infine sonoro canto di uccelli, invadente profumo di tigli e di erbe aromatiche, più vivi, nell’assenza di altre percezioni. Che cosa aspettiamo? Bisogna rialzarsi, ORA, nessun potente della terra può capire, nessuno è qui per capire. Ora, o mai più. Qualcuno, non so come, aveva affisso piccoli segnali, qui e là: shock G8 with Beauty, colpite i potenti con l’energia, immane, della Bellezza. Fratelli, ora, o mai più.
“Bisognerebbe chiudere la bocca a chi diffonde il panico”, così parlò The Joker. Usando il condizionale, per ora, bontà sua. Si dovrebbe cominciare da Draghi, non proprio ottimista sulle patrie sorti, poi continuare con Fini, preoccupato, anche se nell’ombra, per la crisi istituzionale e poi via via tutti gli altri, fino ad arrivare a piccoli, insignificanti desaparecidos, scesi dall’aereo in volo per giocare a pallone (ricordate quell’orribile barzelletta del presidente del Consiglio che rischiò d’incrinare le relazioni con l’Argentina?). E se per caso, alle prossime elezioni, quel sessantuno percento di “gradimento” si rivelasse una bufala (l’ennesima), c’è sempre il luminoso esempio dell’Iran da seguire, nevvero? Intanto, in una piccola città dell’Appennino centrale birmano, già colpita dal fato, si ciancia di ricostruzione, si fanno prove di occupazione. Viva l’Iran! Quello in piazza, s’intende.

* Sandro Cordeschi è nato e vive all’Aquila. Studi classici, laurea in giurisprudenza a Perugia, in lettere a Roma, Master of Arts in Canada (University of Alberta), Dottorato in Scienze Letterarie Roma 3, con Giorgio Melchiori. E’ docente di Filosofia e Storia al Liceo Scientifico ”Andrea Bafile” dell’Aquila. Numerose pubblicazioni di carattere letterario, storico, etnologico, geografico su riviste e in volume, molti interventi in conferenze e convegni in Italia, USA e Canada. Collaboratore esterno di Storia del Teatro (Università dell’Aquila, University of Miami), attualmente ha una collaborazione con la Georgetown University di Washington (Usa). Collaborazioni anche con l'Accademia dell'Immagine (L'Aquila). Socio Fondatore del LHASA – Laboratorio Autonomo di Studi Antropologici (www.lhasa.it). Ha curato il progetto e la realizzazione di viaggi di ricerca in Canada, USA, Europa, Italia. Autore del volume “L'Occhio del Viandante (L'Aquila, 2008), è curatore, con David Adacher e Antonio Porto, del volume “Un popolo di visionari e poeti” (L'Aquila, 2009). Ha scritto la sceneggiatura di video di carattere storico-geografico.

Sandro Cordeschi
scordeschi@yahoo.it

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