Caro D’Alema: Ma il complotto cui prodest?
Chi sogna un golpe interno alla presente maggioranza fa trapelare inevitabilmente la sua debolezza politica, confermata dalla mancanza di risultati elettorali, in Italia e in Europa.
Sperare, paventare o insinuare che il pericolo più grande per la stabilità del paese si nasconda tra le file della maggioranza è quantomeno velleitario e indice di una mancanza di idee e progetto politico che, ormai, immobilizza l’opposizione su posizioni di puro contrasto personalistico con Berlusconi, e non le consente di elaborare nuove strategie per risalire la china.
E’ sotto gli occhi di tutti che queste elezioni hanno consacrato il successo della maggioranza di governo, forse con un nuovo equilibrio di forze tra PDL e Lega, ma pur sempre con margini elevatissimi di consenso.
Ricordo che sotto il governo di Prodi, non abbiamo mai vissuto una tale stabilità e capisco che questo possa risultare insopportabile per l’ex premier del PD, ma è un dato di fatto: la maggioranza attuale eletta democraticamente ha riconfermato, democraticamente, il suo successo in questa tornata elettorale.
E lo dico dall’opposizione. Dall’opposizione ad una politica, non ad un governo nè ad una persona.
Adesso le dichiarazioni di D’Alema, che instillano il sospetto che ci siano dei traditori tra gli alleati di governo, non farà che sortire l’effetto opposto rafforzandone la coesione e, allo stesso tempo facendo aumentare la mancanza di fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella classe politica contribuendo al disinteresse dilagante sia del fare politica in senso stretto, sia della politica più in generale.
Noi del MAIE, non vogliamo disgustare il Paese con delle inutili illazioni, che allontanano i cittadini dall’impegno sociale e distruggono le grandi potenzialità delle nuove generazioni, che invece vogliamo coinvolgere con la passione civile.
Noi del MAIE vogliamo coltivare l’interesse della classe dirigente “in fieri” che esiste, nelle nuove e nelle vecchie generazioni: vogliamo collaborare a costruire paese diverso, con l’impegno, il merito e con la partecipazione.
Quindi, caro D’Alema, smettila di atteggiarti a golpista (finto perché neanche lo sei): tanti ne ho conosciuti in America latina e tu davvero non sei il tipo.
I cittadini non vogliono andare a votare una volta all’anno; vogliono risposte dal governo e proposte dall’opposizione, per risolvere i veri problemi che non sono ancora stati risolti: crisi economica, disoccupazione, caro vita, sicurezza, italiani all’estero, immigrazione illegale ecc. ecc.