Il falso Oreste: un tentativo di nuovi confronti sull’Arte e altre storie

di Barbara Martusciello

E’ un periodo evidentemente fertile, questo, per talk, convegni, dibattiti culturali, blog, conversazioni sull’Arte e, più in generale, per interrogativi sul senso dell’arte e della cultura oggi e sul ruolo dell’artista nella società… Alfred Jaar ci ha impostato un suo straordinario e importante lavoro (da non molto vistosi a Milano); Michelangelo Pistoletto con Love Difference ha diversamente ma anche similmente partecipato alla riflessione con alcuni analoghi approfondimenti. Declinando alcuni quesiti in maniera diversa, anche la neo-nata Spring Academy , con i suoi Simposi, sta facendo a Roma qualcosa di simile, e noi di art a part of cult(ure) ci abbiamo, da più di un anno, dedicato l’istituzione di un OSSERVATORIO permanente…

Allora: che succede, ancora? Nuove urgenze approfondite attraverso ulteriori incontri e confronti, fertili e propositivi, siamo certi, come il progetto IL FALSO ORESTE, che nasce dal desiderio di un nutrito gruppo di artisti, critici e intellettuali di (ri)trovarsi per dialogare su alcuni temi e su emergenze riscontrate nel nostro Paese.

Appuntamento a Bologna il 10 giugno: periodo post-Biennale di Venezia, dentro ART BAsel, cioè tra due tappe importanti per l’Arte contemporanea e, quindi, molto adatto per fare il punto sul suo stato di salute…

Dunque, di cosa si tratta?
“Di un incontro aperto e partecipato, una riflessione polifonica e in divenire alimentata dall’esigenza diffusa di un confronto sul nostro apparato artistico-culturale, narcotizzato da logiche di Sistema che tutto omogeneizzano fino a renderlo sterile e conforme a costumi populistico – massmediatici”.

Un chiarimento è obbligatorio, a questo punto, partendo dalla titolazione dell’iniziativa: IL FALSO ORESTE, che evidentemente si ispira, anzi, direi, si collega ad ORESTE, realtà particolare nata nel 1997 come progetto di residenza per artisti, a Paliano, nei pressi di Roma, per trasferirsi poi a Montescaglioso in provincia di Matera.
Oreste non fu (non è) un gruppo di produzione di opere collettive e nemmeno un’Associazione culturale ma una sorta di movimento: un insieme variabile di persone, in prevalenza artisti italiani, che già allora lavorava “per dare spazio alle idee, alle invenzioni e ai progetti…” Vi parteciparono in tantissimi, dai promotori ai fiancheggiatori, ai fruitori, ai più semplici osservatori e relatori: Cesare Pietroiusti, Giuseppe Boresta, Giancarlo Norese, Roberto Cascone, Cesare Viel, Luca Vitone, Emilio Fantin, Carlos Basualdo, Andreas Broeckmann, Riccardo Held, Carolyn Christov-Bakargiev, Agnes Kohlmeyer, Geert Lovink, Elisa Ottaviani, Pier Luigi Sacco, Harald Szeemann, Salvatore Falci, Claudia Colasanti, Gino Gianuizzi, Flippo Falaguasta, Eva Marisaldi, Anteo Radovan, Stefano Arienti, Liliana Moro, Grazia Toderi, Giovanna Trento, Pietro Fortuna, Alessandra Spranzi, Alessandra Tesi, Sabrina Mezzaqui, Mala Arti Visive, Annalisa Cattani, Fabrizio Rivola, Josephine Sassu, Enzo Umbaca, Nicola Pellegrini, Francesco Impellizzeri, le a.titolo Giorgina Bartolino, Luisa Perlo, Francesca Comisso; e ancora: Elisabetta Sonnino, Nello Teodori, Matteo Fraterno, Federico del Prete, Marzia Migliora, Gea Casolaro, Caroline Bachmann, Bartolomeo Pietromarchi, Alessandra Galbiati, Francesco Voltolina, Alessandra Pioselli, Gabi Scardi, Undo, Pino Modica, Laura Palmieri, Domenico Nardone, Anna D’Elia, Alessandra Toertarolo e una lista ancor più nutrita di partecipanti compresa la sottoscritta che vi ha più volte ficcato il naso… Lo feci anche, incuriosita e interessata, in quella che si può considerare una sorta di connessione ad Oreste: una tre-giorni -poi tradotta in un interessante libro edito da Charta per i Libri di Zerynthia- al Link di Bologna, tra l’ottobre e il novembre 1997; in “Come spiegare a mia madre che ciò che faccio serve a qualcosa?”, Pietroiusti, Viel, Vitone, Norese, la Marisaldi, Salvatore Falci, Cesare Anteo Radovan oranizzarono incontri -con più di trenta relatori e tantissimi artisti- dedicati alle nuove ricerche artistiche italiane ma con interessanti derive verso problematiche legate al sistema dell’arte simili a quelle discusse attualmente.
L’epilogo di questo ampio movimento critico e propositivo fu importante: alla XLVIII Biennale di Venezia (quella del 1999), alla mostra dAPERTutto, fu invitato proprio il Progetto Oreste che, in quell’occasione, organizzò un fitto programma di incontri, presentazioni, discussioni, tavole rotonde, pranzi e incontri informali.
Da quel momento in poi Oreste è stato invitato a mostre ed eventi -la XII Quadriennale di Roma, e nel 2001 a Le Tribù dell’Arte alla galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma (a cura di Achille Bonito Oliva- e furono organizzati un centinaio di eventi e piu’ di 500 persone di tutto il mondo hanno partecipato attivamente a questo progetto che oggi più che mai dimostra la sua importanza, testimoniando anche la sua attualità in(attuale).

Oggi siamo di nuovo qui, domandandoci se abbia ancora un senso la discussione su “nuovi paradigmi di socializzazione come dinamiche sulle quali impostare il lavoro creativo o d’inedite reti di connessioni tra gli operatori del settore, alternative alle prerogative individuali e autoreferenziali del singolo autore”… O se ci sia o meno, ed eventualmente di che tipo sia l’interesse da parte della collettività per l’arte e per le trattazioni ad essa connesse… Uno degli obiettivi de IL FALSO ORESTE è proprio questo: capire se questo specifico bacino d’interesse c’è “in Italia o all’estero”, per poter creare e diventare “opportunità di incontro, libere e non determinate da criteri di mercato (come le Fiere) o di comunicazione mediatica (come le Biennali)”.
A dare impulso all’intera iniziativa è il DONO, idea originaria legata proprio ad Oreste, e considerata “nelle sue accezioni immateriali (concetti o aforismi) e materiali (vivande e bevande), quella reciproca gestualità spontanea che si articola su tre azioni essenziali – offrire, ricevere e ricambiare – basata sull’imprevedibilità, l’assenza di pregiudizi e di regole definite; donare come condivisione e atto rivolto all’altro, donare come collante sociale.
A questo proposito, è importante che tutte le persone coinvolte “portino qualcosa da mettere in comune e usare insieme; qualcosa da pensare, certamente, ma anche da mangiare, da bere, discutendo-come Rirkrit Tiravanija insegna, e come alla Spring Academy è stato fatto e sottolineato- ed estendendo l’invito ad altri, in modo da creare “una dimensione fluida, accogliente e conviviale”.

All’iniziativa, a cura dell’Associazione Artepubblica con il supporto dell’Ufficio Promozione Giovani Artisti (fa partea di gAP – Giovani per l’Arte Pubblica – a cura di Gino Gianuizzi), intervengono: Annalisa Cattani, Vincenzo Chiarandà (Undo.Net), Emilio Fantin, Agnes Kohlmeyer, Ferdinando Mazzitelli, Luigi Negro, Giancarlo Norese, Cesare Pietroiusti, Anteo Radovan, Anna Stuart Tovini (Undo.Net). Partecipano fra gli altri: Associazione culturale Neon>campobase – Associazione culturale Shape – BridA – BuskArt – Cassero – Beatrice Catanzaro (artista) – Circolo Arci Sesto Senso – Darth – Fragile Continuo – Gruppo Diogene – Isola Art Center – Leggere Strutture Factory – La Pillola 400 – Radio Città del Capo – Søren Lose (artista) – Andrea Nacciarriti (artista) – Nosadella.Due – Elvira Vannini (curatrice indipendente)… e altri ancora.
IL FALSO ORESTE si articolerà in tre momenti: dalle ore 15.00 – TAVOLA ROTONDA E CONDIVISIONE DELLE IDEE; dalle ore 19.00 – APERITIVO E CENA A BASE DELLE VIVANDE DONATE DA CIASCUNO DEI PRESENTI; dalle ore 22.00 – FESTA DIFFUSA PER BOLOGNA: tutti i gruppi e le associazioni che hanno aderito a IL FALSO ORESTE lasceranno aperti in notturna i propri spazi, con un intervento artistico in programma o pensato appositamente, al fine di dare la possibilità a tutti i partecipanti di fare un tour alternativo per la città. Naturalmente, come premesso, gli eventi e i nomi sono in continua fase di aggiornamento in quanto creano una vera e propria sorta di work-in-progress partecipativo, per affinità elettive, direi, e per pratica e condivisione.
Appuntamento a Bologna, pertanto, mercoledì 10 giugno 2009, c/o CASSERO, Via Don Minzoni 18 a Bologna.News Art a part of cult(ure) <info@artapartofculture.org>

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