Eletti all’Estero: “ Uno per tutti Tutti per Uno”

Incontro Intercomites, i deputati all’estero scrivono a Frattini. Caspita non manca nessuno!

Questa, si che e’ una notizia da prime pagine, in una lettera congiunta e bipartisan i deputati eletti all’estero fanno la STORIA! Per la prima volta nella storia dall’istituzione delle ripartizioni estere, abbiamo assistito finalmente a cio’ che il sottoscritto ha messo in evidenza da alcuni anni: “ una presa di coscienza coesa e bipartisan di tutti gli eletti all’estero”. Temo cari Onorevoli che la vostra “nuova novella” arrivi troppo tardi, dove era lo spirito collaborativo e bipartisan quando si pre-annunciava la chiusura delle reti consolari e i tagli per i nostri connazionali all’estero? Adesso vista l’iniziativa unilaterale del sottosegretario con delega per gli italiani nel mondo Alfredo Mantica cercate di salvare il salvabile! L’assenza dei Cgies non e’ casuale o un errore di percorso, eventualmente il ministro Mantica ha capito che il futuro dell’Italianita’ nel mondo, sta in una riforma radicale dei Comites, Sin dal 1989 queste istituzioni sono state messe in un angolo e si e’ voluto indebitamente valorizzare le ripartizioni estere e i Cgies (organi tra l’altro nominato e non eletti) traendone una pessima lettura delle reali problematiche migratotie. I Comites, essendo a contatto diretto con l’associazionismo italiano all’estero, sono gli organi istituzionali che hanno un piu’ ampio “bagaglio conoscitivo” e molto “probabilmente” anche piu’ di voi. I Cgies sono organi inutili, costosi i quali sono serviti come carri elettorali lasciatemelo dire per le vostre poltrone in parlamento. E’ ovvia la vostra solidarieta’ nei loro riguardi! Il problema di base e’ che se i Comites venissero messi in condizioni di agire indipendentemente da Cosolati e ogni ingerenza politica, raggiungerebbero i traguardi da voi irrimediabilmente FALLITI. Non a caso noi del PIE nelle vesti di Salvatore Viglia e il sottoscritto, spesso abbiamo cercato con iniziative equidistanti un dialogo con voi, sui Cgies, voto all’estero, riforme dei Comites e ecc…, e avete sempre risposto PICCHE (da non confondere con Picchi che e’ tutt’altra cosa). Per la riforma dei Comites e l’equiparazione del voto all’estero, siamo stati costretti ad appellarci all’articolo 50 della Costituzione. In tre anni non vi e’ stata da parte vostra una proposta in riguardo al voto all’estero e riforma dei COMITES, di degna considerazione. Auspichiamoci che da questo incontro del 23 giugno venga fuori una riforma che dia agli italliani all’estero piu’ voce in capitolo e non semplicemente chiacchiere e belle parole.

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