A BERGAMO ABBIAMO VINTO NOI!

1. Intervista a Mirko Tremaglia
2. Intervista a Franco Tentorio, nuovo Sindaco

Tremaglia: «Tentorio è la mia eredità»
Il leader storico della destra: la conquista di Bergamo è il riscatto del nostro passato Nuova stagione Finalmente anche la nostra storia è stata legittimata. La conquista di Palazzo Frizzoni è il coronamento di tante fatiche Mio figlio Marzio era la nostra punta di diamante. Quando mi candidai per il Parlamento, lo affidai proprio a Franco Tentorio

BERGAMO – Un abbraccio forte, il viso solcato dalle lacrime. Tutt' intorno una grande festa per la fresca conquista di Palazzo Frizzoni. Ma con quel gesto il neo sindaco di Bergamo Franco Tentorio e il deputato pdl Mirko Tremaglia, leader storico del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi, sancivano un ideale passaggio di consegne. E la consacrazione di una storia, quella della destra, che pur avendo avuto sempre uno spazio determinato e riconoscibile nel panorama politico bergamasco, è sempre stata minoritaria. L' ingresso nella stanza dei bottoni del Comune è qualcosa di più di un successo elettorale. «Finalmente anche la nostra storia è stata legittimata – spiega Tremaglia, decano dei deputati italiani (è in Parlamento ininterrottamente dal ' 72) -. Tentorio fa parte di quel gruppo di uomini politici (io, mio figlio Marzio, Amedeo Amadeo, Fabrizio Fabrizi, Alessandra Gallone) che, stando dentro le istituzioni, si è battuto per l' affermazione di valori forti. Siamo persone che hanno fatto molto per la loro città. Vedere Franco sindaco è il coronamento di tante fatiche e il riconoscimento che il nostro lavoro per Bergamo ha lasciato un segno». La mente dell' anziano ma sempre combattivo parlamentare non può non correre al figlio Marzio, stroncato nel 2000 da un tumore quando era assessore regionale alla Cultura e ormai lanciato verso una carriera nazionale. «Marzio era la punta di diamante di questo gruppo. Quando lasciai il consiglio comunale di Bergamo per candidarmi al Parlamento nel 1972 lo affidai proprio a Tentorio. Costituivano una coppia eccezionale…». La gioia per il successo conquistato nella tarda serata di lunedì a Palazzo Frizzoni si mischia al dolore lancinante per un dramma che non si rimarginerà mai. Ma occorre guardare avanti per vivere una stagione nuova e una esperienza di governo della città che solo 10-20 anni fa sarebbe stata impensabile. «È vero – conferma Tremaglia – nei nostri confronti ci sono sempre stati stima e rispetto, ma eravamo relegati in un angolo. Anche quando abbiamo portato a Bergamo la sede dell' Accademia della Guardia di Finanza. Ma la vittoria di Tentorio cambia tutto». Il deputato, padre della legge che ha dato il voto agli italiani all' estero (costata indirettamente una sconfitta a Berlusconi), tratteggia così la figura del nuovo sindaco di Bergamo: «Tentorio è una persona di grande rigore morale, di straordinarie qualità professionali e di rara dirittura. Non nego che nutra nei suoi confronti un fortissimo senso di amicizia, ma sono sincero quando penso che Franco Tentorio sia il miglior sindaco che i cittadini di Bergamo potessero eleggere. Ha dimostrato di saper essere l' uomo di tutta la coalizione, sono sicuro che dimostrerà di poter essere riconosciuto come il sindaco di tutti. Il voto ha già dimostrato che i bergamaschi si fidano di lui». Cesare Zapperi

Zapperi Cesare
(10 giugno 2009) – Corriere della Sera

Intervista in diretta – La trascrizione integrale della lunga intervista di Bergamonews al sindaco Franco Tentorio: dalle dediche per la fresca vittoria elettorale ai temi più spinosi: sicurezza e grandi opere in particolare. “Vedremo se c'è ancora la necessità della Tangenziale Est…”

Tentorio: con me ha vinto anche Mirko Tremaglia
La Russa ci manderà i soldati

Vi proponiamo la trascrizione della lunga intervista in diretta a Franco Tentorio.

Il sindaco di Bergamo Franco Tentorio ha incontrato la redazione di Bergamonews e si è fatto intervistare in diretta online per tre quarti d’ora, a partire dalle 15,30 del 9 giugno. “Desidero ringraziare Bergamonews e la stampa cittadina per la campagna gestita con correttezza – ha dichiarato il sindaco -. Il primo pensiero è andato all’entusiasmo, alla stima, all’amicizia e alla fiducia di tanti che mi hanno circondato: la grande gioia, per ora, mi tiene lontano dai timori sull’importanza, la serietà e la difficoltà del compito e del ruolo che mi spetta. Io sono un ottimista, e infatti tifo Atalanta e Albinoleffe. Spero comunque di non deludere”.

A chi è andato il primo pensiero, o il primo gesto di riconoscenza subito dopo la vittoria?
“Certamente a Marzio Tremaglia: un amico, un politico di grande valore, una persona a cui io penso ogni volta che vado a Messa, perché credo. Poi alla mia famiglia tutta e quindi alla mia squadra, lo dico con entusiasmo e stima. Abbiamo vinto “solo” perché eravamo tutti insieme: Lega, lista civica, Pensionati e Pdl, una squadra compatta. Ce la metterò tutta per mantenerla così”.

Ieri sera Mirko Tremaglia era accanto a lei…
“Mirko Tremaglia è il mio maestro politico, gli ho sempre voluto bene e lui ne vuole a me. Ci siamo sempre rispettati e mi è stato vicino in campagna elettorale. La mia vittoria è anche la sua vittoria”.

Fino a pochi anni fa sarebbe stato impensabile parlare di “vittoria di Tremaglia…”
“Ma non dimentichiamo che Tremaglia è stato l’unico deputato che ha cambiato due volte la costituzione italiana riuscendo a coinvolgere una maggioranza bipartisan, che andava dal Pci, o Pds, fino al nostro partito. Quando un uomo si impegna ed è un uomo perbene ottiene anche importanti risultati”.

Ora lei è sindaco di tutti i bergamaschi, non di una parte sola.
“Esatto. Se una persona ricopre un incarico pubblico di responsabilità deve essere consapevole che esistono posizioni diverse. Magari non condivise, ma da ascoltare di sicuro. “Uno di noi”, il mio slogan, vuol dire proprio questo”.

Lei è quindi chiamato ad essere il sindaco di tutti. Partiamo dall’esempio delle società partecipate. Adotterà uno spoil system per i Consigli di amministrazione o ci sarà spazio per tutti, anche per le opposizioni?
“Non chiederò a nessuno di dare le dimissioni, dipenderà dalle posizioni dei componenti dei Cda: se non dovessero condividere certe linee programmatiche rispetterei la scelta delle dimissioni. La maggioranza ha il dovere di ascoltare, decidere e dare indirizzi gestionali anche alle società. E quindi mi sembra anche giusto, corretto e doveroso che a portare avamto certi indirizzi siano persone che hanno condiviso il programma. Se ci fosse qualche società che è inutile non sarebbe il caso di tenerla. Le società partecipate sono uno strumento funzionale solo se danno servizi aggiuntivi rispetto alla macchina comunale, che va comunque valorizzata. Sono un sostenitore della struttura e dei suoi uomini”.

Le azioni di A2A verranno messe sul mercato?
“Bisognerà inevitabilmente aspettare il rialzo della borsa. Il bilancio del Comune deve sempre pareggiare e garantire opere e servizi ai cittadini: se il valore delle azioni tornasse ad un buon livello vedrei la cessione delle azioni A2A come passaggio utile, per dare opere e servizi alla gente. Mi limito ad osservare che se quelle azioni fossero finite in Bot o Cct oggi varrebbero di più. Mi auguro comunque che dopo un 2009 difficile l’economia riprenda”.

Ha parlato di soldati per la sicurezza in città. Quando arriveranno?
“Non sarà domani mattina e non saranno l’unico punto del programma per la sicurezza. Servono prevenzione e repressione. La prima vuol dire cercare di rivitalizzare i quartieri e il centro della città perché una città più viva è una città più sicura. Ci saranno poi una serie di strumenti repressivi, ad esempio il vigile di quartiere, e non vi sarà nessun diniego pregiudiziale rispetto a forme di associazionismo o volontariato per il presidio del territorio, ad esempio ex carabinieri ed in generale ex forze dell’ordine. Se, poi, in un prossimo decreto il ministro della Difesa Ignazio La Russa decidesse che i militari da destinare all’ordine pubblico potrebbero aumentare, e magari ce li mandasse gratuitamente, noi coglieremmo subito l’occasione”.

Sarà la Lega a dettare la linea sulla sicurezza?
“Ciascuno alle sue proposte. Conta il fatto che il tema è molto sentito da tutti i partiti e soprattutto da tutta la comunità. E da quanto mi risulta il leghista Maroni è considerato da molti un ottimo ministro dell’Interno”.

Ma questa città ha davvero problemi di sicurezza?
“Conta quel che sente la gente. Se la gente sente il problema l’amministratore ha il dovere di rispondere. Poi mi rendo conto della differenza tra realtà in cui bisogna combattere una micro criminalità, e realtà in cui esistono vere e proprie forme di macro criminalità”.

Cosa ne sarà del regolamento di polizia urbana recentemente varato dalla Giunta uscente?
“Davvero non sono riuscito a capire perché la Giunta Bruni si sia esposta con un provvedimento così. Il termine ultimo avrebbe dovuto essere l’autunno scorso, quando in Consiglio comunale non arrivò nulla. Poi hanno approvato il nuovo regolamento con il Consiglio comunale già decaduto, a poche settimane dal voto. Alcune voci di quel regolamento appaiono folcloristiche, ma noi non buttiamo via nulla”.

Il comandante della polizia locale sarà confermato?
“Non ci ho sinceramente pensato. Cercherò sempre di fare quel che ritengo più opportuno per la comunità. La giunta uscente ha scelto un vero professionista in quel ruolo. E io credo che il funzionario comunale, solitamente, abbia l’orgoglio e l’obiettivo di svolgere bene il suo lavoro al di là del colore dell’Amministrazione comunale. La professionalità di tutti va rispettata”.

Quante persone comporranno la Giunta, 10 o 12 assessori?
“Dodici. Un assessore incassa 2.500 euro al mese senza niente aggiungere (niente 13, 14°, tfr o altro…). E se un assessore sa fare il suo mestiere credo che sia un guadagno per l’Amministrazione comunale. Io so solo che fino al 6 giugno abbiamo corso per vincere e il presupposto era la compattezza della squadra. Sarà così anche nella costruzione della Giunta”.

Ma quanti assessori sceglierà il sindaco?
“Le mie sono semplici e importanti condizioni: gli assessori dovranno essere persone oneste, capaci e molti disponibili: non è più ammissibile un impegno di poche ore per un componente della Giunta di questa città”.

Ok, ma il sindaco avrà delle indicazioni da dare, no?
“I partiti che hanno vinto le elezioni con me hanno il diritto dovere di darmi delle indicazioni. Se oltre alle indicazioni dessero anche delle alternative il discorso, riuniti attorno ad un tavolo, si farebbe ancora più semplice. La lista Tentorio mi darà certamente un’autonomia di scelta. Su un paio di assessori ad esempio”.

La Lega e il Pdl decideranno molto.
“Chi ha avuto più successo avrà maggior diritto a dare indicazioni”.

Riuscirà a svecchiare la Giunta?
“Vediamo, non sarebbe male. Un allenatore esperto alla guida di una squadra giovane non sarebbe una cattiva soluzione”.

Ieri Bruni l’ha chiamata. Cosa le ha detto?
“Mi ha fatto i complimenti, augurandomi buon lavoro e mettendosi a disposizione per ogni chiarimento sulle pratiche in corso. Io ho ribadito che secondo me chi dedica parte del suo tempo e della sua vita alla politica e all’interesse per la comunità merita comunque rispetto, al di là delle idee differenti”.

Perché Bruni ha perso?
“E’ più difficile fare innamorare la gente con il tema della continuità, perché la gente è desiderosa sempre di risposte e di innovazione. Per questo motivo la mia posizione, la posizione dello sfidante, non mi è mai parsa così debole, come si diceva. Altro elemento è il fatto che siamo una coalizione compatta, sperimentata bene a livello nazionale e regionale. Dall’altra parte solo Bruni appariva presentabile, rispetto ad un Pd in difficoltà a livello cittadino e rispetto ad una sinistra radicale tutta schierata, che lo ha targato fortemente nei cinque anni precedenti, impedendogli di agire almeno su due fronti importanti: grandi opere e sicurezza”.

Quindi Bruni ha perso per motivi politici o amministrativi?
“Sono i partiti e le forze politiche che fanno l’Amministrazione. E troppo spesso sono state fatte scelte sbagliate, ad esempio all’ex Sace. Non a caso quando siamo andati nei quartieri, in questa campagna elettorale, abbiamo avuto riscontri buonissimi”.

Sarà possibile per lei annullare il Piano Sace, vorrà farlo?
“Se i buoi sono già scappati dalla stalla nessuno può farli rientrare. Inizierò verificando la situazione giuridica, in particolare i possibili effetti di un ricorso al Tar approvato dai cittadini. Il privato si è detto disponibile, con la Giunta uscente, a pagare di più per avere più volumi. Rinuncerei volentieri a quei soldi se si trattasse di trovare una soluzione urbanistica meno impattante”.

E cosa ne sarà del progetto per la nuova sede della Provincia?
“Non dipenderà dal sindaco di Bergamo. Sentendo parlare il presidente della Provincia Ettore Pirovano ho appreso che ha certamente intenzione di prendere atto di tutto il progetto, per poi decidere il da farsi. Certo spendere 50 milioni di euro in un momento in cui il mercato è debole mi sembrerebbe un azzardo. Rispetterò la scelta di Pirovano”.

Altre opere in corso, in progettazione o da riprendere: la risalita di Città Alta, il parcheggio di via Fara, la Cittadella dello Sport. Cosa ne sarà?
“Non si parlerà nemmeno di una risalita a Città Alta esterna alle mura. Non vogliamo mettere a rischio l’immagine delle mura. Va studiata la possibilità di una risalita interna alle mura, che forse costerà un po’ di più ma renderà certamente meglio. Sul parcheggio di Città Alta dico che la coalizione ha una posizione diversa rispetto a quella espressa dai Pensionati, che protestano contro il progetto. Il parcheggio è stato votato all’unanimità anche dalla Circoscrizione. C’è stato però un errore tecnico gravissimo, che ha provocato un crollo a fine 2008: nell’era in cui si fanno i tunnel sotto la manica o tra Copenaghen e Malmoe, certi errori non vanno commessi”.

E la Cittadella dello Sport? La Tangenziale Est?
“Voglio impegnarmi seriamente, coinvolgendo in modo tassativo le società sportive, l’Atalanta in primis, i proprietari delle aree, come i Cividini, che si sono detti interessati ancora ad un’eventuale operazione su quell’area. Sull’opportunità della Tangenziale Est servirà una verifica, alla luce dell’inaugurazione del Tram delle Valli e della superstrada Seriate-Nembro-Cene. Il corridoio c’è ancora. Se dovessimo capire che o non ci sono i soldi o non serve più allora opteremmo per altri progetti. Ad esempio ad una soluzione per il nodo di Pontesecco, del rondò delle valli, della variante di Campagnola. Per poi aspettare che Autostrade per l’Italia metta mano a quel guazzabuglio del rondò nei pressi del casello”.

Lei ribadisce la compattezza della sua squadra. Ma i dati statistici dicono che Bruni non è mai andato sotto in Consiglio comunale. Veneziani sì…
“Bruni non è mai andato sotto perché i compagni andavano fuori prima di litigare in pubblico: ricordo i casi di Trussardi, Sanga o Invernizzi. Colui che dissentiva veniva politicamente eliminato”.

Tentorio è un piacione, sempre con il sorriso sulle labbra, pronto a pacche sulle spalle e abbracci. Ma nella stanza dei bottoni saprà affondare i colpi quando servirà?
“Io mi vanto di non avere mai tollerato che qualcuno mi facesse violenza e soprattutto di non averne mai fatta. Darò e chiederò rispetto. E spero che altri in città siano uomini”.

Veneziani disse che i cittadini erano i suoi azionisti. Forse sarebbe meglio parlare di cittadini e basta…
“Senza dubbio”

Martedi 9 Giugno 2009

redazione@bergamonews.it

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