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Ticket to ride per Gheddafi

Il presidente Obama è stato a Buchenwald e ha detto: “Coloro che negano il genocidio dovrebbero venire qui. Non ho pazienza con loro”.

Ne abbiamo invece molta noi con i nostri capi di stato, ne ha il popolo americano ed europeo, asiatico e arabo, africano e tutto il terzomondista che non è affatto poco. Dal 1960 ne ha il popolo nigeriano, da quando è diventato indipendente e si è visto sottrarre oltre al petrolio da chi “non c’entra niente” , 380 miliardi di dollari.
Gli sporchi zingari se ne devono andare da qualunque parte del mondo che non sia la nostra, gli stranieri tornino a casa loro, chi ce l’ha come i palestinesi, si accontenti di stare dietro ad un muro, ce n’è un altro dove continuano a piangere la terra promessa, ce ne sono tanti di muri, dove ognuno ha un buon motivo per non avere più pazienza. Eppure la pazienza con loro c’è, con chi decide quando non aspettare più per bombardare, per annichilire, per sbeffeggiare, per rinnegare il diritto umano all’altro.
Era Ticket to ride cantata dai Beatles, oggi è diventata l’ operazione contro l’immigrazione clandestina con mandato europeo: “sono sopratutto soprattutto naufragi, ma anche incidenti stradali di tir carichi di uomini nascosti insieme alle merci. È il caldo nel Sahara o le nevi dei valichi montuosi, sono le mine dei campi di Evros, in Grecia, sono gli spari della polizia marocchina, dell’esercito turco o le torture delle carceri in Libia e Algeria. Per chi viaggia da sud, in un modo onell´altro, di frontiera non è difficile morire…”

E’ così che dal 10 al 20 giugno ci saranno 67 eventi in 43 città italiane, dal titolo “Io non respingo“. Arriverà mercoledì 10 giugno alle 11:00 il leader libico Muhammar Gheddafi, il programma intero è visitabile quì .” Ad accoglierlo all’aeroporto assieme alla folta delegazione che lo accompagnerà (oltre 300 persone) ci sarà il premier Silvio Berlusconi…Gheddafi – su sua richiesta – incontreràall’Auditorium, rappresentanze femminili del mondo politico, della cultura e dell’imprenditoria del nostro Paese. Un evento organizzato dall’ambasciata libica in collaborazione con il ministro per le Pariopportunità, Mara Carfagna che rappresenterà il governo. L’ingresso sarà consentito ad un massimo di 700 donne: tra loro il sindaco di Milano Letizia Moratti. Nel suo intervento, il colonnello libico dovrebbe parlare della condizione della donna nel suo Paese, mentre il ministro Carfagna si concentrerà sullo stato delle donne africane…Non risulta – al momento – la possibilità di incontri del colonnello in Vaticano. Così come non è dato sapere quali saranno gli ospiti italiani ammessi nella gigantesca tenda che Gheddafi ha chiesto fosse montata nei giardini di Villa Doria Pamphili, storica depandance del Governo italiano…Durante lavisita inoltre Gheddafi dovrebbe trovare il tempo per ricevere la laurea honoris causa in giurisprudenza all’Università di Sassari…
Dal punto di vista politico manca soloun incontro: quello con l’Associazione degli Italiani Rimpatriati dalla Libia (Airl) che rappresenta i connazionali cacciati dalla Libia nel 1970, cui furono confiscati tutti i beni. L’agenda non istituzionale lascia però aperti dei margini”. Dopo tanto-troppo, capirete perchè anche io come un uomo sulla terra, come una donna sulla terra, sottoscriva la lettera Al Leader della Gran Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista.

Mancherà a tutti questi “incontri” Ylenia, perchè “ha cominciato a perdere sangue, probabilmente per un aborto spontaneo, si è sentita male ma non ha voluto chiedere aiuto. Ha avuto paura. Paura di perdere il lavoro appena trovato, paura, forse, di essere giudicata. Così è morta Vira Orlova, che si faceva chiamare Ylenia, una donna che avrebbe compiuto 40 anni l’ 11 giugno prossimo, di nazionalità ucraina, arrivata – forse due anni fa – in Italia, come tante donne dei Paesi dell’Est, per fare la badante. Il suo corpo è stato trovato in una pozza di sangue in un appartamento di via Grotta Regina, nella località costiera barese di Torre a Mare”.
Lei ha un biglietto per partire? Non lo so perchè lei sta correndo cosi’ forte lei dovrebbe pensarci 2 volte. Lei non se ne preoccupa? Lei non grida Help?

Sono Exils, Esili da film, come quello di Tony Gatlif , dove Zano e Nanma ripercorrono a ritroso il cammino dell’esilio con la promessa di riconquistare anche le loro identità. Dormi mondo, riposa…
Doriana Goracci


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