Non possiamo, non vogliamo, non dobbiamo arrenderci!

Intervento di Gerardo Mazziotti al convegno sulla discarica di Chiaiano di domenica 22 febbraio 2009 a palazzo Marigliano

Condivido quel che ha detto l’amico Franco Ortolani contro la discarica di Chiaiano. Me ne sono occupato anch’io sulla stampa cittadina per dire tutto il male possibile di questa scelta inopportuna. E voglio richiamare la vostra attenzione su un’altra scelta scellerata: l’inceneritore di Acerra. Di fronte alle carenze progettuali ed esecutive, la Commissione VIA (verifica impatto ambientale) ha scritto al Ministro: Il funzionamento dell’inceneritore di Acerra, così com’è, sarebbe pericolosissimo per la salute pubblica. Vanno pertanto introdotte molte modifiche progettuali e impiantistiche per evitare che la combustione dei crd produca polveri sottili o nano-particelle che il vento spargerebbe su un vasto territorio attorno all’impianto con gravissimi danni alla salute degli abitanti.
Questa preoccupazione è stata condivisa da Percy Allum, Vito Amendolara, Remo Bodei, Giuseppe Comella, Patrizia Gentilini, Gerardo Marotta, Fulco Pratesi, Raffaele Raimondi, Franca Rame,Nicola Tranfaglia, Alex Zanotelli e tantissimi altri studiosi. I quali il 21 febbraio 2007 hanno lanciato nella sede romana della stampa estera l’allarme sanitario e ambientale nella regione Campania. Nel lungo documento sono stati denunciati gli effetti letali sulle popolazioni prodotti dagli inceneritori, impropriamente e strumentalmente definiti termovalorizzatori. Ne leggo alcuni passaggi.
Gli inceneritori sono un inganno, producono rifiuti solidi sotto forma di ceneri, classificabili in base alla loro densità, in ceneri pesanti e in ceneri leggere … l’uso degli inceneritori è un vero e proprio disastro economico e ambientale per le amministrazioni pubbliche e per i contribuenti … per Napoli e la Campania occorre studiare un nuovo piano dei rifiuti incentrato sulla raccolta differenziata e su il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero della materia, prevedendo come fase finale lo smaltimento mediante tecniche a freddo, come per esempio la biossidazione. E sul Corriere del Mezzogiorno del 27 febbraio ho scritto L’inganno degli inceneritori.
Parole al vento, visto che il 28 febbraio la GU ha pubblicato l’Ordinanza n. 3657 della Presidenza del Consiglio dei Ministri il cui art.4.1 consente di bruciare le famigerate “eco-balle” nell’inceneritore di Acerra. Nelle quali c’è di tutto. Addirittura ruote d’auto con cerchioni e camere d’aria, rottami di sedie e di poltrone, scarpe e altri indumenti dismessi, oggetti metallici e di plastica. Ed è noto che sono al centro del processo in corso presso il Tribunale di Napoli contro il governatore Antonio Bassolino e altri 27 con l’accusa di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e frode in pubbliche forniture. Un’Ordinanza che, perciò, è stata definita improvvida e una sorta di messaggio subliminale ai giudici del Tribunale di Napoli. E che, sorprendentemente, il premier Berlusconi non ha inteso abolire. Ha detto “l’Impregilo dei fratelli Romiti è una rispettabile impresa di livello mondiale incapace di commettere azioni truffaldine”. Altro messaggio subliminale ai giudici napoletani.
Dal canto loro il ministro dell’Ambiente, i presidenti delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato, il sottosegretario Bertolaso, la stessa Impresa costruttrice, la Direzione dei lavori hanno dato le più ampie rassicurazioni sul rispetto delle norme di legge in materia di protezione della salute pubblica. Anche bruciando le eco-balle. Il Procuratore Capo Giandomenico Lepore ha detto “Non abbiamo voluto sequestrare l’inceneritore di Acerra per non creare turbative”. Ma non ha speso una parola sull’Ordinanza Prodi. Ci hanno pensato alcuni scienziati.
Il prof. Umberto Arena, ordinario di ingegneria chimica alla SUN, ha così commentato l’Ordinanza Prodi: Un impianto a griglia mobile pensato per il “tal quale” come quello di Acerra non ha alcun problema a bruciare le eco-balle … il sistema delle emissioni gassose si avvale di una delle versioni di protezione più aggiornate …un impianto a griglia mobile con raffreddamento ad acqua e una linea di trattamento ripensata appena due anni fa è tra le tecniche più nuove e più garantite. Acerra è pertanto un impianto certamente più nuovo di quello di Brescia. Il prof. Walter Ganapini, nemico acerrimo degli inceneritori quand’era presidente di Greenpeace, ha cambiato idea il 12 febbraio dell’anno scorso quando è diventato assessore regionale della Campania. Tant’è che pochi giorni dopo ha firmato una delibera di Giunta con la quale sono stati stanziati 25 milioni di euro per il completamento del termovalorizzatore di Acerra. Il prof. Gennaro Volpicelli, ordinario del nostro Politecnico, e presidente della commissione di collaudo in corso d’opera, ha dichiarato più volte che l’inceneritore di Acerra è perfettamente rispondente alle norme di sicurezza. Aggiungo che alla manifestazione che si è svolta lunedì 2 febbraio scorso in un teatro di Avellino è intervenuto con una telefonata il premier Silvio Berlusconi per rassicurare i sindaci, nei cui territori sono state aperte le discariche dei rifiuti. Il vostro disagio sarà reso sopportabile e quanto più breve possibile. Egli ha detto. Grazie al termovalorizzatore di Acerra che entrerà in funzione fra giorni e ai tre che saranno realizzati sollecitamente a S.Maria La Fossa, a Salerno e a Napoli. Ha anche detto che i termovalorizzatori produrranno calore ed energia elettrica in quantità industriale. Quello di Brescia, per esempio, produce 570milioni di Kilowattora di energia elettrica con un risparmio di 150mila di tonnellate di petrolio. Ma non ha potuto non dire che produrranno anche scorie e nano-particelle, in base al principio di Lavoisier secondo cui “nulla si crea e nulla si distrugge”. Però, tranquilli – ha aggiunto – in misura tollerabile. Senza però alcuna precisazione.
Ci ha pensato Gianantonio Stella, il grande giornalista che, sul Corriere della Sera del 22 dicembre 2007, ha scritto: Il camino dell’inceneritore di Venezia butta nell’aria, ogni ora, circa 60mila milligrammi di polveri sottili. Quanti ne escono dai tubi di scappamento di circa 50 automobili di tipo Euro2. E di auto così in Campania ce ne sono 2 milioni e 200mila e buttano nell’aria la quantità di polveri prodotte da 44mila inceneritori come quello di Venezia. Come a dire: lanciate allarmi e allarmismi contro quattro inceneritori campani e non uno contro i duemilioni di auto inquinanti. E non è vero. Diciamo da anni che queste auto vanno tolte dalla circolazione. Resta però da spiegare come mai nei dibattiti sulle fonti energetiche alternative si parla di eolico, di solare e di nucleare ma mai di sostituire il petrolio con la monnezza bruciata nei termovalorizzatori.
Come che sia, penso che l’Allarme sanitario e ambientale del 21 febbraio 2007 vada ripreso dal mondo culturale e scientifico e anche dai 90 consiglieri comunali della provincia di Napoli, dal consiglio provinciale e dal consiglio regionale. Sono perfettamente cosciente che si tratta di una battaglia perduta in partenza. Ciò nondimeno dobbiamo perseguire l’obiettivo di bloccare i progetti degli inceneritori previsti a S.Maria la Fossa, a Salerno e a Napoli (nella congestionata Ponticelli che, nei programmi di Bassolino, doveva diventare una specie di Amsterdam, grazie alla messa in luce del fiume Sebeto e alla creazione di canali navigabili).
La Finlandia, la Grecia, la Polonia, la Bulgaria, la Turchia e tanti altri paesi europei asiatici sudamericani, non hanno inceneritori e, al loro posto, hanno impianti di compostaggio per trasformare il così detto “umido” in composti per l’agricoltura. E praticano una raccolta differenziata intelligente e totale. Compresi i rifiuti dell’elettronica (computer, televisori e telefonini) che non mi pare rientrino nella raccolta differenziata che si fa in Campania. Tanto meno in quella, ridottissima, che si fa a Napoli. L’obiettivo della nostra battaglia deve essere anche quello di ottenere la demolizione dell’inceneritore di Acerra. Che doveva essere aperto a fine ottobre 2007, poi a fine ottobre 2008, e poi a gennaio 2009. Ma l’inaugurazione è stata ancora rinviata. Il danno economico, non lieve, è del tutto trascurabile di fronte al danno devastante e permanente che la sua entrata in funzione recherà alla salute della gente. Abbiamo il dovere morale e civile di fare questa battaglia! Nel nostro interesse e in quelle delle generazioni future!(ildialogo.org)

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