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Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia: Premi tra brusii, applausi e galleristi felici

di Paolo di Pasquale

Ecco, ci siamo: i Premi… Tra applausi e polemiche, come sempre, l’aggiudicazione è stata ufficializzata: il Presidente Napolitano, in prima fila a rappresentare le istituzioni italiane, ha aperto e chiuso questo sospirato e inappellabile verdetto della 53. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia.

La giuria composta da Jack Bankowsky, Homi K. Bhaba, Sarat Maharaj, Angela Vettese, Julia Voss, che già aveva deciso i Leoni d’Oro alla carriera, andati a Yoko Ono e a John Baldessari, ha dichiarato Bruce Nauman meritevole del Leone d’oro per la miglior partecipazione nazionale. L’artista è protagonista del Padiglione Usa, con la sua grande Topological Gardens, retrospettiva poderosa curata da Carlos Basualdo e Michael R. Taylor, dal Philadelphia Museum of Art, che la declinano anche a Cà Foscari e allo Iuav, Università che, tra l’altro, gli attesta una Laurea honoris causa in Progettazione e produzione delle arti visive.

Tobias Rehberger ha vinto come miglior artista per… la nuova area ristoro del Palazzo delle Esposizioni ai Giardini: curiosa, con una sua atipica bellezza ma, forse, non eccezionalmente funzionale… Dato che non è l’architetto e il designer a vincere ma, appunto, un artista, prendiamo atto e passiamo oltre: al Premio d’argento. Dato, come miglior giovane, a Nathalie Djurberg: sia lei che come il collega Rehberger, sono legati a Giò Marconi: ovviamente soddisfatto. Lo è anche Massimo De Carlo, che ha piazzato sul centro ben due frecce del suo ricco arco, con una doppietta tra le quattro menzioni speciali: andate alla neoconcretista brasiliana, scomparsa nel 2004, Lygia Pape, per la suggestiva struttura di luce dorata; a Ming Wong per il Padiglione del Singapore; ai ”suoi” Michael Elmgreen e Ingar Dragsetper, per il Padiglione Danimarca e Paesi Nordici, e a Roberto Cuoghi.

Ecco quanto ci comunica lo stesso gallerista, premettendo di “aver creduto fortemente nel percorso dei propri artisti, sostenendo e collaborando attivamente alla realizzazione dei due progetti” vincitori. Dunque, Roberto Cuoghi ha ricevuto la menzione speciale “Tradurre Mondi” per l’installazione sonora Mei Gui presso il Giardino Scarpa, Palazzo delle Esposizioni, con le seguenti motivazioni: “Roberto Cuoghi, che non a caso colloca la sua opera in un giardino di memoria orientale progettato da Carlo Scarpa, mette in scena la pratica della traduzione attraverso suoni e atmosfere. La specifica performance dell’artista tradisce volutamente la tradizione, mettendo in questione una doppia ossessione modernista: per la copia del mondo altrui, e per il cosiddetto autentico”. Michael Elmgreen e Ingar Dragset hanno ricevuto la menzione speciale “Curare Mondi” con l’efficace, intelligente progetto The Collectors, dove hanno ricostruito le case di due collezionisti, di fatto producendo un’opera-operazione collaborativa. Nella motivazione ufficiale si sottolinea questo aspetto, premiato: “Riunendo il lavoro di 24 artisti internazionali nei Padiglioni della Danimarca e dei Paesi Nordici, The Collectors rappresenta una delirante rete di narrazioni, che interroga il rapporto tra i nostri desideri e i mondi materiali che costruiamo intorno ai desideri stessi”.
L’acqua alta, con tanto di sirene, ha infastidito, ma di poco, l’organizzazione della festa, faticosamente raggiunta -dal Lido all’Aeroporto, in quasi un’ora di percorso su acqua e ruote- che ha celebrato il successo del duo e, in larga misura, ha confermato il fiuto e il potere del loro gallerista.News Art a part of cult(ure) info@artapartofculture.org>

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Pubblicato da: Art a part of cult(ure) http://www.artapartofculture.org/

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