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Laura Garavini annuncia un’interrogazione parlamentare

“Inaccettabile che a tanti italiani in Olanda e Francia sia stato impedito di votare”

“A tanti italiani residenti in Olanda e Francia è stato impedito di votare ai Consolati per le liste italiane. È inaccettabile”, denuncia l’on. Laura Garavini (PD) annunciando un’interrogazione parlamentare in proposito. “Durante il weekend mi sono arrivate diverse segnalazioni di connazionali residenti nei Paesi Bassi e in Francia, tutti iscritti regolarmente all’Anagrafe degli italiani all’estero, a cui non è stato permesso di esercitare il loro diritto di voto per i candidati italiani. Stando ai diretti interessati, ad un elettore su tre non è stato permesso di votare. Il Governo deve far subito chiarezza in questa vicenda”.

In base alle prime informazioni che arrivano dai Paesi Bassi le autorità locali avrebbero considerato “optanti” i connazionali residenti in Olanda, solo in virtú del fatto che ai precedenti appuntamenti elettorali loro si erano espressi per i candidati locali, senza prevedere l´opportunità di iscriversi al voto per questa specifica tornata elettorale. “È molto grave che, rispetto a tassi di partecipazione già bassi, un gran numero di elettori non abbia potuto esercitare il proprio diritto di voto, e questo nonostante fossero muniti della documentazione idonea a dimostrare che non hanno votato per i candidati olandesi”.

Problemi analoghi si sarebbero verificati in Francia. Anche qua tanti connazionali non potevano votare nei Consolati perché considerati “optanti” dalle autorità locali. “Inoltre il PD di Parigi segnala che i certificati elettorali sono arrivati in forte ritardo, altri con l’indicazione dei seggi sbagliati. Il voto nei consolati per tanti nostri connazionali è stata una corsa ad ostacoli. Se si considera inoltre che il Governo ha tagliato il numero dei seggi a disposizione degli italiani in Europa non c’è da stupirsi che la partecipazione al voto sia stata molto bassa. Si ha l’impressione che al Governo interessi ben poco che gli italiani residenti all’estero possano esercitare il loro diritto”, dice la Garavini.

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