In occasione della festività del 2 giugno che celebra il 63° anniversario della Repubblica Italiana, sono onorato di essere stato invitato alle tante cerimonie celebrative organizzate in America Latina.
Faccio i miei più sentiti auguri a tutti i cittadini italiani, sia a quelli che parteciperanno alla parata militare che si terrà in Italia al Vittoriano – che è diventato il simbolo dell’Unità d’Italia – sia ai tanti cittadini italiani sparsi nel mondo che sentono forte il sentimento di appartenenza alla propria nazione.
Il 2 giugno 1946, con il referendum istituzionale, prima espressione di voto a suffragio universale nella storia nazionale, gli italiani scelsero la Repubblica ed elessero l’Assemblea costituente, che, l’anno successivo, avrebbe approvato la Carta costituzionale, ispirazione e guida della ricostruzione materiale ed istituzionale dell’Italia e, da allora, simbolo e fondamento della democrazia del nostro paese.
Il 13 giugno, Umberto II°, “re di maggio” (10 maggio-13 giugno 1946), partì per l’esilio. In seguito, la XIII disposizione transitoria della nuova Costituzione vieterà l'esercizio dei diritti politici ai membri e ai discendenti di Casa Savoia e l'ingresso in Italia ai discendenti maschi della famiglia. Solo il 15 marzo 2003, dopo 57 anni di esilio, i Savoia sono ritornati in Italia.
La festività nazionale del 2 giugno, data della fondazione della Repubblica italiana, venne istituita nel 1949, ma nel 1977, purtroppo, tale festività venne soppressa, per essere nuovamente ripristinata nel 2001 con la Legge 20 novembre 2000 n.336.
E’ stato il Presidente Ciampi, durante la breve durata del governo Amato, a reintrodurre nuovamente il 2 giugno come festività nazionale, nell’ambito di quel recupero dell’identità italiana cui ha dedicato gran parte del proprio mandato presidenziale.
La festa della Repubblica rappresenta qualcosa di più di un semplice richiamo ad un evento lontano nel tempo, per quanto importante e fondativo. Esso è diventato col passare degli anni la data simbolo della nostra identità collettiva.
Questa data rappresenta il punto di riferimento e di sintesi dei nostri valori repubblicani: libertà, giustizia, uguaglianza, rispetto dei diritti; tutto ciò costituisce il fondamento della coesione della nostra società grazie proprio ai principi e valori iscritti nella nostra Carta costituzionale.
Ricordare questa data significa pertanto fare della democrazia il valore di base della nostra azione politica, ispirando il nostro agire civico ai principi fondamentali della Carta del 1947 in vista della costruzione di rapporti pacifici in Europa e nel mondo.
Il legame tra tutte le generazioni nasce dunque a partire da questa ricorrenza e rappresenta la garanzia per un futuro di fratellanza e libertà fra i popoli.
Roma 2 giugno 2009