IL Problema. ITALIANI NEL MONDO

I Connazionali residenti all’estero, secondo i più recenti dati AIRE/Migrantes, sono quasi quattro milioni. Più esattamente, 3.834.438. Di questa fitta umanità, oltre un terzo è nata oltre confine e circa il 54% ha meno di 40 anni d’età e il 30% ancora costituita da minorenni. Ma non è tutto. Il Paese con più italiani in assoluto è la Germania, seguita dalla Svizzera. Fuori del Vecchio Continente, la nostra Comunità più nutrita vive in Argentina. Questi dati, però, non sono altro che la premessa, certamente utile, per meglio focalizzare un problema che, da oltre una decina d’anni, sembra essere stato volutamente ridimensionato dai nostri politici e dalla pubblica opinione. Meglio, quindi, non dimenticare che la penisola è stata terra d’emigrazione sino alla metà degli anni ’60. Ora è solo l’immigrazione ad essere alla ribalta. Gli Emigrati italiani non “esistono”più. Con la scusa della loro totale integrazione con le comunità dei Paesi ospiti, i Connazionali nel mondo si sono visti ridurre gli investimenti a loro destinati e l’informazione, prima garantita da una loro stampa specifica, langue per la carenza di fondi per il potenziamento delle testate italiane pubblicate oltre confine. Insomma, se il problema dell’Immigrazione è motivo di preoccupazione per l’Esecutivo e non solo, nessuno ha ritenuto di tutelare in Patria i pochi diritti di chi, per necessità e non per libera scelta, vive lontano dalla Patria. In questi primi anni del Nuovo Millennio, non è per nulla semplice descrivere i problemi che continuano a coinvolgere la nostra Emigrazione. Anche perché la realtà, spesso assai amara, sfugge al gran pubblico ed i politici la considerano una questione del passato. Per chi vive all’estero, invece, non c’è presente, né futuro. L’incertezza, che spesso è figlia dell’indifferenza, non consente di dare una giusta dimensione al concetto d’”italianità” nel mondo. Del resto, lo stesso voto politico per corrispondenza, macchinoso, non ha assolutamente dato differenti spazi alle questioni che stanno ancora a cuore ai nostri Emigrati. Gli Onorevoli Eletti nella Circoscrizione Estero sono, di fatto, intruppati nelle tenzoni dei partiti nazionali e gli “apparentamenti” hanno vanificato ogni parvenza di concreto interessamento per chi li ha votati. A nostro avviso, i tempi sono più che maturi per ridare ai Confratelli lontano dall’Italia quella dignità nazionale che ora non hanno. Riteniamo indispensabile istituzionalizzare i diritti dei cittadini italiani nel mondo. Insomma, i Connazionali oltre confine da “succubi” devono diventare “protagonisti” della politica e delle scelte l’Italia. I tempi, nonostante tutto, sono maturi.

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