Site icon archivio di politicamentecorretto.com

Sicilia, la nuova frontiera del vino italiano

Un prodotto, il vino siciliano, sempre più apprezzato dal grande pubblico. Una Regione, la Sicilia, che, grazie alla varietà dei climi e dei territori, produce vini di alta qualità: 22 DOC, 1 DOCG rappresentati da 650 aziende importanti.
L’evento si è svolto mercoledì 29 aprile 2009, all’Hôtel Four Seasons des Bergues.
“Sicilia: l’isola del vino”, organizzato dalla Camera di Commercio Italiana per la Svizzera in collaborazione con la Regione Sicilia e con l’ICE, ha fatto tappa a Ginevra il 29 aprile 2009 all’Hotel Four Seasons des Bergues ed è stato è stato l’occasione per presentare al pubblico della Svizzera francese 23 aziende dell’eccellenza vitivinicola siciliana.

Nella conferenza stampa di presentazione, Marilena Berardo, responsabile dell’ufficio di Ginevra della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera nel ringraziare – Andrea Lotti – Segretario Generale della Camera – promotore dell’iniziativa, ha ricordato che nel 2008, con quasi 17,2 Miohl esportati, l’Italia rappresenta il 19% degli scambi mondiali (dati – Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino). In Svizzera in particolare l’Italia si attesta come primo esportatore dal 2004 con oltre 62 milioni di litri di vino.

Il Prof. Attilio Scienza – Direttore del corso di laurea in enologia dell’Università Statale di Milano – ha illustrato la grande ricchezza dei vitigni siciliani: dal Catarratto al Frappato, dal Grecanico all’Inzolia, che non possono prescindere dal loro territorio e che sono legati ad una storia millenaria risalente alle colonie greche.
Il primo mito del vino che arriva in Europa nasce infatti in Sicilia, nell’area dell’Etna, dove gli euboici, sfruttando il mito di Ulisse per conquistare l’Occidente, fondano le loro colonie nei territori interessati dal mitico viaggio, portando anche la loro viticoltura. Testimoni di questa storia sono i 7 biotipi del Nero d’Avola, che derivano infatti da pochissimi ancestrali comuni: il Nerello cappuccio, i cui genotipi derivano da alcuni antichi vitigni rinvenuti in Calabria e anche il Frappato e il Gaglioppo, dal quale deriva il Sangiovese.

In Sicilia si identificano quattro zone importanti dal punto di vista enologico: quella centro – occidentale, in cui sono presenti molte DOC, seguono poi la Sicilia Sud- Orientale che, con un territorio sabbioso e calcareo, consente la coltivazione del Frappato e del Nero d’Avola, la Sicilia nord-orientale, con i vitigni del Nerello e del Carricante, che raggiungono i 1100 m di altezza, Pantelleria e le Isole Minori con la produzione di vini dolci, di origine greca.

“La Sicilia – spiega il Prof. Attililio Scienza – ha fatto scelte importanti sia per la valorizzazione delle proprie aree di produzione, sia nel rapporto con il consumatore, ponendo attenzione alla qualità garantita dal rispetto della normativa e al vino come elemento di evocazione storica e culturale”.

Un centinaio di ristoratori, esperti, importatori e giornalisti hanno preso parte alla degustazione e hanno dimostrato molto interesse per le peculiarità dei vini siciliani.
Tutti sono stati concordi nell’affermare che si è trattato di un evento importante per la valorizzazione della Regione Sicilia e hanno apprezzato il lavoro della Camera a sostegno del Made in Italy di qualità.

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Exit mobile version