Non abbiamo candidati nelle liste per le prossime elezioni

Condivido il seguente comunicato,chiaro ed inequivocabile, lo invio dove posso. Era il 7 agostodello scorso 2008, quando vennero consegnate al Parlamento italiano le sessantamila firme raccolte sulla Legge diIniziativa Popolare contro i trattati, le basi e le servitù militari.L' annuncio concludeva così: “Con nessun governosi è mai discusso apertamente in Parlamento della questione dei trattati militari segreti, delle armi nuclearie delle basi militari. O lo fanno loro o lo faremo noi rafforzando in ogni sito – a partire da Vicenza -l'opposizione popolare alle basi militari”. Anche per questo, data la febbre (non suina) del pre-elezioni, in fondo al testo, dalla stessa Rete Disarmiamoli ,riportoun'interessante mappa geografica dell'Italia con le sue Basi: 113 = centotredici.(Se ci fosse qualche aggiunta, segnalatela)Per passare dall'intenzione alla pratica, chi lo condivide, inoltri, come sto tentando. A quanto pare, governi amicie nemici seppelliscono il tutto sotto montagne di rifiuti e menzogne e magari con una risata, alla faccia della morte.Un video? Ma certo! Fulmini e Terremoti – Oltre 14 milardi di euro per il caccia F35 a cura di Manlio Dinucci per chivuole un'eurovisione.Io canterò politico…era il 1977 ?Doriana GoracciUna proposta per “ridurre il danno” dell’attuale campagna elettorale.Comunicato della Rete nazionale Disarmiamoli!Il tema della guerra non è all’ordine del giorno della campagna elettorale per il rinnovo dei candidati alParlamento europeo.Strana dimenticanza in un’Europa che solo un mese fa ha ospitato nella sua massima sede istituzionale la commemorazionedel 60° anniversario dell’Alleanza Atlantica.Al vertice di Strasburgo dello scorso 3 – 4 aprile la NATO ha gettato le basi per una sua ulteriore espansione,anche attraverso una più stretta integrazione con le strutture militari europee.La fortissima resistenza all’occupazione militare in Afghanistan, lo scontro con il gigante russo e la ritrosiadi diverse Repubbliche ex sovietiche ad essere cooptate nella sfera di influenza occidentale, le continue tensioninei Balcani ed in Medio Orientale impongono all’Alleanza – ed all’Europa -una tabella di marcia forzata per sostenerel’impegno militare in un area geografica gigantesca e determinante per l’egemonia economica e politica mondiale.Di tutto questo non v’è traccia nei programmi dei partiti reduci dalla catastrofe elettorale dell’aprile 2008,se non attraverso generiche prese di posizione.Nessuna mobilitazione, nessuna campagna politica di massa contro un espansionismo militare che vede l’Italiainvestita direttamente da un massiccio ampliamento di tutto il sistema di basi militari USA – NATO,accompagnato dalcostante incremento di uomini e mezzi dell’esercito italiano nei vari fronti di guerra ed occupazione militare.Contro militarismo e guerra molto inchiostro e parole.Ben poca cosa rispetto alle gravissime responsabilità assuntedall’ex “sinistra radicale” durante l’esecutivo Prodi, periodo nel quale il sistema militare – industriale italianoha potuto effettuare un grande “balzo in avanti”, attraverso l’aumento del 24% delle spese militari ed ilrafforzamento della presenza italiana in Afghanistan, Libano, Kosovo.I Ministri della Difesa, Esteri e Interni di Berlusconi ci ricordano ad ogni pié sospinto – con malcelata soddisfazione –che le attuali politiche di militarizzazione dei territori e di proiezione bellica all’estero marciano nel solco deiprogetti mantenuti o tracciati dal precedente esecutivo di centro sinistra.Le gravi difficoltà attraversate dai reduci del biennio prodiano – ridotti all’attività extraparlamentare da unelettorato evidentemente attento e molto sensibile alle tematiche antimilitariste – potrebbero essere portate agiustificazione della attuale incapacità di sviluppare iniziativa politica pubblica e di massa contro le politichedi guerra sostenute da tutto l’establishment europeo. Non è, però la debolezza organizzativa che mantiene il temadel “No alla guerra senza se e senza ma” ai margini degli interessi delle liste di sinistra nel nostro paese,piuttosto il permanere di una gravissima ambiguità sulle recentissime scelte fatte.Basta leggere la rosa dei candidati per le elezioni europee del prossimo 7 giugno, dove per la Circoscrizione Nord-Estè stata piazzata come capolista Lidia Menapace, definita senza alcun senso del pudore “pacifista”.Come dimenticare, infatti, l’agghiacciante teoria della “riduzione del danno” coniata dalla Menapace per giustificareil voto favorevole ai crediti di guerra utili all’incremento di presenza militare italiana in Afghanistan?Come dimenticare la polemica pubblica con Alex Zanotelli, nella quale la “pacifista” rivendicava il determinante appoggioparlamentare a Prodi?Non a caso dopo quella polemica nel movimento contro la guerra italiano, l’attuale Capolista del Nord Est è meglioconosciuta come “signora Menaguerra”.Presentare tale candidatura in una circoscrizione interessata al più importante progetto d’espansione militare USAsul territorio italiano – Vicenza, Dal Molin – unisce alla beffa il danno.Che dire di fronte a questa candidatura? Ben poco. Chi ha ponderato e preso tale decisione se ne assume tutte leresponsabilità politiche, di fronte agli elettori ed ai movimenti.Nel dna politico dei promotori della Rete nazionale Disarmiamoli non v’è traccia di un anti istituzionalismopregiudiziale. Se e quando si determineranno le condizioni per appoggiare candidati realmente rappresentativi delmovimento contro la guerra non ci tireremo indietro.Oggi possiamo serenamente affermare che non v’è traccia nelle varie liste elettorali per le europee diun/una candidato/a che abbia tali requisiti.In questi giorni di “ubriacatura elettoralistica” indichiamo quindi alle realtà del movimento nowar italianoun particolare impegno per la riuscita della manifestazione nazionale del 2 giugno di Novara contro gli F35L’unica “riduzione del danno” per la quale vale la pena battersi è quella all’erario nazionale, penalizzato da uninvestimento miliardario per l’acquisto di 131 bombardieri nucleari a stelle e strisce.I tempi per un impegno su liste e candidati sono, al momento, rinviati a data da destinarsi.La Rete nazionale Disarmiamoli! www.disarmiamoli.org info@disarmiamoli.org 3381028120 3384014989

Le sigle Usaf: aviazione
Navy: marina
Army: esercito
Nsa: National security agency [Agenzia di sicurezza nazionale]
Setaf: Southern european task force [Task force sudeuropea]
Elenco per Regioni
Trentino Alto Adige
1. Cima Gallina [Bz]. Stazione telecomunicazioni e radar dell’Usaf.
2. Monte Paganella [Tn]. Stazione telecomunicazioni Usaf.
Friuli Venezia Giulia
3. Aviano [Pn]. La più grande base avanzata, deposito nucleare e centro di telecomunicazioni dell’Usaf in Italia [almeno tremila militari e civili americani ]. Nella base sono dislocate le forze operative pronte al combattimento dell’Usaf [un gruppo di cacciabombardieri ] utilizzate in passato nei bombardamenti in Bosnia. Inoltre la Sedicesima Forza Aerea ed il Trentunesimo Gruppo da caccia dell’aviazione Usa, nonché uno squadrone di F-18 dei Marines. Si presume che la base ospiti, in bunker sotterranei la cui costruzione è stata autorizzata dal Congresso, bombe nucleari. Nella base aerea di Aviano (Pordenone) sono permanentemente schierate, dal 1994, la 31st Fighter Wing, dotata di due squadriglie di F-16 [nella guerra contro la Jugoslavia nel 1999, effettuo' in 78 giorni 9.000 missioni di combattimento: un vero e proprio record] e la 16th Air Force. Quest’ultima è dotata di caccia F-16 e F-15, e ha il compito, sotto lo U. S. European Command, di pianificare e condurre operazioni di combattimento aereo non solo nell’Europa meridionale, ma anche in Medio Oriente e Nordafrica. Essa opera, con un personale di 11.500 militari e civili, da due basi principali: Aviano, dove si trova il suo quartier generale, e la base turca di Incirlik. Sara’ appunto quest’ultima la principale base per l’offensiva aerea contro l’Iraq del nord, ma l’impiego degli aerei della 16th Air Force sara’ pianificato e diretto dal quartier generale di Aviano.
4. Roveredo [Pn]. Deposito armi Usa.
5. Rivolto [Ud]. Base USAF.
6. Maniago [Ud]. Poligono di tiro dell’Usaf.
7. San Bernardo [Ud]. Deposito munizioni dell’Us Army.
8. Trieste. Base navale Usa.
Veneto
9. Camp Ederle [Vi]. Quartier generale della Nato e comando della Setaf della Us Army, che controlla le forze americane in Italia, Turchia e Grecia. In questa base vi sono le forze da combattimento terrestri normalmente in Italia: un battaglione aviotrasportato, un battaglione di artiglieri con capacità nucleare, tre compagnie del genio. Importante stazione di telecomunicazioni. I militari e i civili americani che operano a Camp Ederle dovrebbero essere circa duemila.
10. Vicenza: Comando Setaf. Quinta Forza aerea tattica [Usaf]. Probabile deposito di testate nucleari.
11. Tormeno [San Giovanni a Monte, Vi]. Depositi di armi e munizioni.
12. Longare [Vi]. Importante deposito d’armamenti.
13. Oderzo [Tv]. Deposito di armi e munizioni
14. Codognè [Tv]. Deposito di armi e munizioni
15. Istrana [Tv]. Base Usaf.
16. Ciano [Tv]. Centro telecomunicazioni e radar Usa.
17. Verona. Air Operations Center [Usaf ]. e base Nato delle Forze di Terra del Sud Europa; Centro di telecomunicazioni [Usaf].
18. Affi [Vr]. Centro telecomunicazioni Usa.
19. Lunghezzano [Vr]. Centro radar Usa.
20. Erbezzo [Vr]. Antenna radar Nsa.
21. Conselve [Pd ]. Base radar Usa.
22. Monte Venda [Pd]. Antenna telecomunicazioni e radar Usa.
23. Venezia. Base navale Usa.
24. Sant’Anna di Alfaedo [Pd]. Base radar Usa.
25. Lame di Concordia [Ve]. Base di telecomunicazioni e radar Usa.
26. San Gottardo, Boscomantivo [Ve]. Centro telecomunicazioni Usa.
27. Ceggia [Ve]. Centro radar Usa.
Lombardia
28. Ghedi [Bs]. Base dell’Usaf, stazione di comunicazione e deposito di bombe nucleari.
29. Montichiari [Bs]. Base aerea [Usaf ].
30. Remondò [Pv]. Base Us Army.
108. Sorico [Co]. Antenna Nsa.
Piemonte
31. Cameri [No]. Base aerea Usa con copertura Nato.
32. Candelo-Masazza [Vc]. Addestramento Usaf e Us Army, copertura Nato.
Liguria
33. La Spezia. Centro antisommergibili di Saclant [vedi 35 ].
34. Finale Ligure [Sv]. Stazione di telecomunicazioni della Us Army.
35. San Bartolomeo [Sp]: Centro ricerche per la guerra sottomarina. Composta da tre strutture. Innanzitutto il Saclant, una filiale della Nato che non è indicata in nessuna mappa dell’Alleanza atlantica. Il Saclant svolgerebbe non meglio precisate ricerche marine: in un dossier preparato dalla federazione di Rifondazione Comunista si parla di “occupazione di aree dello specchio d’acqua per esigenze militari dello stato italiano e non [ricovero della VI flotta Usa]“. Poi c’è Maricocesco, un ente che fornisce pezzi di ricambio alle navi. E infine Mariperman, la Commissione permanente per gli esperimenti sui materiali da guerra, composta da cinquecento persone e undici istituti [dall'artiglieria, munizioni e missili, alle armi subacquee].
Emilia Romagna
36. Monte San Damiano [Pc]. Base dell’Usaf con copertura Nato.
37. Monte Cimone [Mo]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
38. Parma. Deposito dell’Usaf con copertura Nato.
39. Bologna. Stazione di telecomunicazioni del Dipartimento di Stato.
40. Rimini. Gruppo logistico Usa per l’attivazione di bombe nucleari.
41. Rimini-Miramare. Centro telecomunicazioni Usa.
Marche
42. Potenza Picena [Mc]. Centro radar Usa con copertura Nato.
Toscana
43. Camp Darby [Pi]. Il Setaf ha il più grande deposito logistico del Mediterraneo [tra Pisa e Livorno], con circa 1.400 uomini, dove si trova il 31st Munitions Squadron. Qui, in 125 bunker sotterranei, e’ stoccata una riserva strategica per l’esercito e l’aeronautica statunitensi, stimata in oltre un milione e mezzo di munizioni. Strettamente collegato tramite una rete di canali al vicino porto di Livorno, attraverso il Canale dei Navicelli, è base di rifornimento delle unità navali di stanza nel Mediterraneo. Ottavo Gruppo di supporto Usa e Base dell’US Army per l’appoggio alle forze statunitensi al Sud del Po, nel Mediterraneo, nel Golfo, nell’Africa del Nord e la Turchia.
44. Coltano [Pi]. Importante base Usa-Nsa per le telecomunicazioni: da qui sono gestite tutte le informazioni raccolte dai centri di telecomunicazione siti nel Mediterraneo. Deposito munizioni Us Army; Base Nsa.
45. Pisa [aeroporto militare]. Base saltuaria dell’Usaf.
46. Talamone [Gr]. Base saltuaria dell’Us Navy.
47. Poggio Ballone [Gr]. Tra Follonica, Castiglione della Pescaia e Tirli: Centro radar Usa con copertura Nato.
48. Livorno. Base navale Usa.
49. Monte Giogo [Ms]. Centro di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
Sardegna
50. La Maddalena – Santo Stefano [Ss]. Base atomica Usa, base di sommergibili, squadra navale di supporto alla portaerei americana “Simon Lake”.
51. Monte Limbara [tra Oschiri e Tempio, Ss]. Base missilistica Usa.
52. Sinis di Cabras [Or]. Centro elaborazioni dati [Nsa].
53. Isola di Tavolara [Ss]. Stazione radiotelegrafica di supporto ai sommergibili della Us Navy.
54. Torre Grande di Oristano. Base radar Nsa.
55. Monte Arci [Or]. Stazione di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
56. Capo Frasca [Or]. Eliporto ed impianto radar Usa.
57. Santulussurgiu [Or]. Stazione telecomunicazioni Usaf con copertura Nato.
58. Perdasdefogu [Nu]. Base missilistica sperimentale.
59. Capo Teulada [Ca]. Da Capo Teulada a Capo Frasca [Or ], all’incirca 100 chilometri di costa, 7.200 ettari di terreno e più di 70 mila ettari di zone “off limits”: poligono di tiro per esercitazioni aeree ed aeronavali della Sesta flotta americana e della Nato.
60. Cagliari. Base navale Usa.
61. Decimomannu [Ca]. Aeroporto Usa con copertura Nato.
62. Aeroporto di Elmas [Ca]. Base aerea Usaf.
63. Salto di Quirra [Ca]. poligoni missilistici.
64. Capo San Lorenzo [Ca]. Zona di addestramento per la Sesta flotta Usa.
65. Monte Urpino [Ca]. Depositi munizioni Usa e Nato.
Lazio
66. Roma. Comando per il Mediterraneo centrale della Nato e il coordinamento logistico interforze Usa. Stazione Nato
67. Roma Ciampino [aeroporto militare]. Base saltuaria Usaf.
68. Rocca di Papa [Rm]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura Nato, in probabile collegamento con le installazioni sotterranee di Monte Cavo
69. Monte Romano [Vt]. Poligono saltuario di tiro dell’Us Army.
70. Gaeta [Lt]. Base permanente della Sesta flotta e della Squadra navale di scorta alla portaerei “La Salle”.
71. Casale delle Palme [Lt]. Scuola telecomunicazioni Nato sotto controllo Usa.
Campania
72. Napoli. Comando del Security Force dei Marines. Base di sommergibili Usa. Comando delle Forze Aeree Usa per il Mediterraneo. Porto normalmente impiegato dalle unità civili e militari Usa. Si calcola che da Napoli e Livorno transitino annualmente circa cinquemila contenitori di materiale militare.
73. Aeroporto Napoli Capodichino. Base aerea Usaf.
74. Monte Camaldoli [Na]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
75. Ischia [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
76. Nisida [Na]. Base Us Army.
77. Bagnoli [Na]. Sede del più grande centro di coordinamento dell’Us Navy di tutte le attività di telecomunicazioni, comando e controllo del Mediterraneo.
78. Agnano [nelle vicinanze del famoso ippodromo]. Base dell’Us Army.
80. Licola [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa.
81. Lago Patria [Ce]. Stazione telecomunicazioni Usa.
82. Giugliano [vicinanze del lago Patria, Na]. Comando Statcom.
83. Grazzanise [Ce]. Base saltuaria Usaf.
84. Mondragone [Ce]: Centro di Comando Usa e Nato sotterraneo antiatomico, dove verrebbero spostati i comandi Usa e Nato in caso di guerra
85. Montevergine [Av]: Stazione di comunicazioni Usa.
Basilicata
79. Cirigliano [Mt]. Comando delle Forze Navali Usa in Europa.
86. Pietraficcata [Mt]. Centro telecomunicazioni Usa e Nato.
Puglia
87. Gioia del Colle [Ba]. Base aerea Usa di supporto tecnico.
88. Brindisi. Base navale Usa.
89. Punta della Contessa [Br]. Poligono di tiro Usa e Nato.
90. San Vito dei Normanni [Br]. Vi sarebbero di stanza un migliaio di militari americani del 499° Expeditionary Squadron;.Base dei Servizi Segreti. Electronics Security Group [Nsa ].
91. Monte Iacotenente [Fg]. Base del complesso radar Nadge.
92. Otranto. Stazione radar Usa.
93. Taranto. Base navale Usa. Deposito Usa e Nato.
94. Martinafranca [Ta]. Base radar Usa.
Calabria
95. Crotone. Stazione di telecomunicazioni e radar Usa e Nato.
96. Monte Mancuso [Cz]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
97. Sellia Marina [Cz]. Centro telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
Sicilia
98. Sigonella [Ct]. Principale base terrestre dell’Us Navy nel Mediterraneo centrale, supporto logistico della Sesta flotta [circa 3.400 tra militari e civili americani ]. Oltre ad unità della Us Navy, ospita diversi squadroni tattici dell’Usaf: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6 Intruder, gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di 100 kilotoni l’una.
99. Motta S. Anastasia [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
100. Caltagirone [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
101. Vizzini [Ct]. Diversi depositi Usa. Nota: un sottufficiale dell’aereonautica militare ci ha scritto, precisando che non vi sono installazioni USA in questa base militare italiana.
102. Palermo Punta Raisi [aeroporto]. Base saltuaria dell’Usaf.
103. Isola delle Femmine [Pa]. Deposito munizioni Usa e Nato.
104. Comiso [Rg]. La base risulterebbe smantellata.
105. Marina di Marza [Rg]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
106. Augusta [Sr]. Base della Sesta flotta e deposito munizioni.
107. Monte Lauro [Sr]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
109. Centuripe [En]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
110. Niscemi [Cl]. Base del NavComTelSta [comunicazione Us Navy ].
111. Trapani. Base Usaf con copertura Nato.
112. Isola di Pantelleria [Tp]: Centro telecomunicazioni Us Navy, base aerea e radar Nato.
113. Isola di Lampedusa [Ag]: Base della Guardia costiera Usa. Centro d’ascolto e di comunicazioni Nsa.

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