La partecipazione dell’Italia alla “Corporacion Andina de Fomento”

La partecipazione dell’Italia alla “Corporacion Andina de Fomento” al centro di una interrogazione presentata oggi in Commissione Esteri dall’On. Fabio Porta

All’interrogazione, firmata anche dagli onorevoli D’Alema e Fassino, ha risposto a nome del governo il Sottosegretario agli Esteri, On. Craxi.

Il governo italiano deve mantenere fede all’impegno assunto dall’allora Ministro degli Esteri Massimo D’Alema, che il 17 ottobre del 2007 – in occasione della terza Conferenza Nazionale Italia-America Latina – siglò un memorandum di intesa finalizzato all’ingresso dell’Italia nel Consiglio di Amministrazione della CAF, la Corporacion Andina de Fomento.
E’ quanto sostenuto da una interrogazione urgente presentata oggi in Commissione Esteri dall’On. Fabio Porta, parlamentare del Partito Democratico eletto nella Circoscrizione Estero e residente in Brasile; l’interrogazione al governo e’ stata firmata anche dall’ex responsabile della Farnesina D’Alema, dal Responsabile Esteri e dal capogruppo del Partito Democratico in Commissione Esteri Maran e dai deputati Fedi e Narducci, anch’essi eletti all’estero nelle file del PD.
“La CAF – si legge nell’interrogazione – è la banca di sviluppo più attiva nella regione latinoamericana, insieme alla Banca Interamericana di Sviluppo, tanto è vero che la Spagna, con cui l’Italia collabora nelle relazioni dell’Unione Europea con l’America Latina, è già presente nel Consiglio di amministrazione della CAF”
I rapporti con l’America Latina, che il governo Prodi aveva posto al centro delle linee-guida della sua politica estera, dovrebbero costituire – sostiene l’interrogazione – anche per l’attuale governo uno degli assi portanti della proiezione internazionale del Paese.
“I vari soggetti del mondo imprenditoriale italiano, pubblici, privati e cooperativi – continua il testo – nutrono un rilevante interesse per le relazioni economiche con l’America Latina, in particolare nell’ambito della realizzazione di infrastrutture, per le quali spesso interviene il cofinanziamento della CAF”.
“In una fase di crisi economico-finanziaria come quella attuale – prosegue l’interrogazione – diventano ancor più significative le potenzialità legate agli investimenti nell’area latinoamericana per molte imprese italiane, che nell’accesso ai fondi messi a disposizione della CAF possono trovare una positiva alternativa alle restrizioni incontrate in altre aree”.
Per queste ragioni gli interpellanti hanno chiesto all’attuale governo “quali siano state le iniziative adottate dall’Italia per arrivare al più presto al completamento delle procedure di ingresso nel Consiglio di Amministrazione della CAF e in quali tempi si pensa di concludere il processo avviato nel recente passato”.
Rispondendo in Commissione all’On. Porta, che e’ intervenuto presentando l’interrogazione, il Sottosegretario agli Esteri On. Craxi ha confermato la consapevolezza da parte del governo “della importanza della CAF” insieme alla convinzione “che una eventuale partecipazione dell’Italia – unico membro del G8 – ai lavori di questo organismo avrebbe delle importanti implicazioni politiche”. Una strategia, secondo il governo “coerente con la strategia di rafforzamento del dialogo con l’America Latina”; un impegno che – da quanto sostenuto dal Sottosegretario – “vedrà un passaggio decisivo nella Conferenza Nazionale Italia-America Latina che si svolgerà a Milano a inizio dicembre”.
A ritardare l’inizio di una piena partecipazione del nostro Paese all’organismo finanziario, secondo i contatti avviati dal Ministero del Tesoro con le competenti articolazioni della CAF e riferiti in Commissione dall’On. Craxi, sarebbe la mancata intesa sulla “presenza italiana nella governance della Banca significativa e coerente con l’ammontare della risorse che l’Italia e’ disposta ad impegnare”.
In sede di replica, l’On. Porta ha preso atto ed anche apprezzato la conferma da parte del governo dell’importanza strategica e della volontà di procedere nella direzione indicata dal memorandum firmato nel 2007 dal Ministro degli Esteri D’Alema, sollecitando al tempo stesso il Ministero degli Esteri ad intervenire presso il Ministero del Tesoro affinché si prodighi per una rapida soluzione delle difficoltà esposte, che potrebbero impedire l’auspicabile positiva conclusione dell’istruttoria di adesione dell’Italia alla “Corporacion Andina de Fomento” prima della prossima Conferenza Nazionale Italia-America Latina.

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