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LA POLITICA ITALIANA E’ AI PIU’ BASSI LIVELLI DELL’EFFICACIA

Il peggior difetto di un legislatore e’ avere la lingua e le tasche, piu’ grande del proprio cervello…

Premessa: “ Oggi gli stonati vogliano in tutti i modi cantare e i cantanti stonano. Le ragazzine sognano il potere. I politici fanno i filosofi nentre questi ultimi evitano la politica e il popolo ha smesso di sognare.

La verita’ e che la politica ha bisogno di piu' filosofi e molti politici farebbero meglio che ritornassero a fare i legislatori, all’insegna dell’efficacia e il rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini”

Siamo stati tutti giovani once, una volta le nuove generazioni avevano degli ideali da realizzare, sogni rivolti al miglioramento del futuro dell’umanita’. Ahime’ oggi si scopre che per loro esiste solo il presente, la politica della convenienza dell’ego La legislatura ricorre spesso ad una norma del tutto inefficace da un punto di vista legiglativo e rappresentativo, quale i decreti leggi, non avendo nessuna dialettica nel convingere il parlamento e il popolo. L’ultimo caso, il Ministro bambino (nel senso figurativo): “ se non passa il decreto mi dimetto”. Non vorrei ritornare sul binomio berlusconiano di sinista –destra o governo –opposizione, farei un favore involontario e mi beccherei un “comunista” dai suoi sostenitori, ergo d’ora in poi usero’ il binomio legislatore – legislatura. Per piu’ di un decennio noi cittadini italiani siamo stati inculcati a pensare ad una politica bipolare, sembrerebbe che in Italia oggi anche i sassi abbiano natura destrina o sinistrina. La politica italiana e’ caduta ai piu’ bassi livelli dell’efficacia. Con i pochi soldi reali rimasti in cassa questa legislatura brucia due milioni d’euro (all’incirca) solo per il gusto di mettere a tacere 800 mila cittadini firmatari di un referndum abrogativo, sancito dalla Costituzione, con questi soldi si sarebbe potuto ricostruire il paesino d’Onna e qualche altro limotrofo. Il ministero dell’Ecominie sta tagliando fondi essenziali per le ricerche, la scuola, il Made in Italy e gli italiani all’estero, fondi questi ultimi vitali per un futuro bilangio del PIL. Probabilmente il ministro designato sta usando una calcolatrice virtuale, sognando il ponte sullo stretto, che secondo i calcoli iniziali e di circa sei miliardi d’euro, quanti secondo le stime e le promesse, basterebbero per la ricostruire di tutte le zone terremotate dell’Abruzzo. Una politica troppo personalizzata e superficializzata. Quali gli orizzonti per il nostro Bel Paese? .

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