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l’On. Porta (PD)al Congresso Nazionale dei Pensionati della CISL

Al Congresso Nazionale dei Pensionati della CISL l’On. Porta (PD) interviene annunciando la sua proposta di legge sull’insegnamento dell’emigrazione nelle scuole

L’Italia sta dimenticando l’epopea di milioni di propri connazionali che hanno fatto grande il nome del nostro Paese nel mondo; una dimenticanza grave che ha come conseguenza l’assenza di una seria politica per gli italiani all’estero, la scarsa valorizzazione di questa risorsa e la mancanza di accoglienza ed integrazione degli immigrati”

Intervenendo ai lavori del Congresso nazionale dell’FNP, la federazione nazionale pensionati della Cisl, il Vice Presidente del Comitato per gli italiani all’estero On. Fabio Porta ha voluto ringraziare l’organizzazione sindacale italiana per il grande lavoro che, insieme agli altri sindacati dei pensionati, svolge con competenza e passione anche a difesa degli anziani e pensionati residenti all’estero.
Nel corso del suo breve ma accorato intervento, il parlamentare italiano si è soffermato sul recente progetto di legge, firmato da tutti i parlamentari del Partito Democratico eletti all’estero ma anche da deputati della maggioranza di governo, che prevede l’introduzione in tutte le scuole di ogni ordine e grado dell’insegnamento della storia della presenza italiana nel mondo.
“Si tratta di una maniera civile e intelligente di preservare la memoria di uno dei maggiori fenomeni sociali dei quasi centocinquanta anni di storia unitaria del nostro Paese”, ha affermato il deputato.
“Un fatto storico che non possiamo rimuovere o dimenticare, e questo non soltanto per il debito enorme verso una generazione di italiani che hanno aiutato il nostro Paese ad uscire dalle guerre e dalla povertà di alcune aree, ma anche per una corretta conoscenza e valorizzazione di un’altra Italia che può e deve rappresentare per noi un reale elemento di crescita e sviluppo economico e culturale”.
“Tanti episodi di intolleranza e razzismo – ha concluso l’On. Porta – affondano le proprie radici su questa mancanza di cultura storica; se tutti avessero studiato davvero cosa erano e cosa hanno sofferto all’estero i nostri emigranti probabilmente tanti episodi di violenza xenofoba non si sarebbero verificati”.

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