Abruzzo: soldi veri, soldi subito

Autore Carlo Costantini Pubblico il testo del mio intervento alla seduta solenne del Consiglio regionale abruzzese, tenutasi stamane a L'Aquila a un mese dal terremoto.

Testo dell'intervento
Il 6 aprile 2009 e’ un giorno che rimarra’ scolpito per sempre nella memoria di tutti gli abruzzesi. E’ un giorno che ha cambiato la vita dei familiari e degli amici delle persone che in quella notte hanno perduto la vita; e la loro memoria siamo oggi riuniti per onorare. Ma e’ anche un giorno che cambiera’ la storia dell’abruzzo e degli abruzzesi.

Come cambiera’ la storia del nostro abruzzo ed in che misura riusciremo a fare in modo che il dramma vissuto in questi giorni possa consegnarci nei prossimi anni un abruzzo migliore di quello che abbiamo lasciato il 6 aprile 2009, dipendera’ in larghissima parte da noi.
Da noi che rappresentiamo le Istituzioni locali, la Regione, lo Stato. Da noi che abbiamo il dovere, non solo la responsabilita’, di garantire ai nostri fratelli aquilani il loro diritto di tornare a vivere. E per tornare a vivere a L’Aquila c’e’ bisogno di tutto.

Delle case, all’interno delle quali riscostituire la vita familiare; delle scuole e dell’Universita’, alle quali riconsegnare il futuro dei bambini e dei ragazzi; delle imprese, alle quali affidare il compito di ricominciare a produrre ricchezza.
Per tornare a vivere a L’Aquila c’e’ bisogno che l’Aquila torni ad essere quella di prima. Una Citta’ piena di storia, di arte, di cultura. Una Citta’ Capoluogo di Regione, sede di tutte le rappresentanze istituzionali.

Questo e’ quello che si aspettano i cittadini aquilani: che L’Aquila torni ad essere come prima e che le loro vite tornino ad essere quelle di prima.
E questo e’ il nostro dovere, esattamente questo. Gli abruzzesi sanno che i tempi della ricostruzione non saranno brevi. Ma gli abruzzesi meritano, soprattutto in questo momento di grande dolore, rispetto a lealta’.

Occorrono soldi, soldi veri e soldi subito.Non a rate in 24 anni, come prevede il decreto 39, ma subito, al massimo in 24 mesi. Occorre dare certezze a chi deve riparare o ricostruire la propria abitazione. Non indicazioni di principio e generiche, ma la certezza di poter disporre di indennizzi pari al 100% del danno subito. Occorre assicurare a tutti la possibilita’ di uscire dalle tende prima del prossimo autunno, non solo attraverso la realizzazione di case provvisorie, ma anche mettendo nelle mani dei singoli proprietari – immediatamente e non a partire dal 2010, come prevede il decreto 39 – i soldi necessari per riparare in tempi rapidi le abitazioni ed i condomini. Occorre dare certezze alle imprese che vogliono ricostruire le loro sedi produttive e ripartire, per non perdere tutto l’avviamento e per consentire che gli aquilani tornino a lavorare. Non i crediti di imposta per 5 anni, ma soldi veri e soldi subito. Occorre garantire alle popolazioni, attraverso i propri organi elettivi, il Presidente della Provincia, i Sindaci, la possibilita’ di partecipare alla realizzazione del progetto di ricostruzione ed alla sua esecuzione.

Non sentirli per ottenere l’avallo su decisioni gia’ prese, ma renderli partecipi e protagonisti delle decisioni piu’ importanti. Occorre assicurare che almeno i ragazzi, con turni diversificati, nelle poche sedi disponibili, possano riprendere a settembre l’anno scolastico. Non una campanella suonata in una tenda per far pensare al resto dell’Italia che il peggio e’ passato.

Il peggio non e’ passato. Quasi una intera citta’ e’ costretta e sara’ costretta nei prossimi mesi a vivere nelle tende, in condizioni ambientali ed igienico sanitarie difficilissime o in alberghi della costa ad oltre 100 km. di distanza da tutto cio’ che rappresenta la propria vita.
Io sono convinto che il modo migliore per commemorare i morti sia quello di rispettare la dignita’ dei vivi, dei sopravvissuti a questa immane catastrofe.

Di rispettare il loro desiderio di tornare a vivere al piu’ presto in condizioni almeno accettabili. Di rispettare soprattutto la loro speranza di credere ancora nel futuro. Un futuro che e’ soprattutto nelle mani delle Istituzioni che noi oggi, qui rappresentiamo. In mani che non hanno saputo proteggere i giovani morti nella Casa dello Studente e tutti quelli che hanno perso la vita in fabbricati che non dovevano crollare. In mani che, di fronte a questo drammatico appuntamento con la storia, non possono piu’ permettersi di fallire.

Gli abruzzesi sono grati a tutto il popolo Italiano per la straordinaria prova di solidarieta’ che ha saputo mettere in campo. La gestione dell’emergenza e’ stata assicurata anche grazie a loro. Si deve avere rispetto dei cittadini, facendo in modo che alle promesse ed agli annunci seguino i fatti, esattamente gli stessi fatti promessi, senza nulla in piu’, ma anche senza nulla in meno. Noi sentiamo fino in fondo il peso di questa grande responsabilita’ e faremo fino in fondo il nostro dovere. Ed il nostro dovere ci impone di sostenere le iniziative che rispetteranno le aspettative dei nostri corregionali colpiti da questa immane tragedia.

Ma ci impone anche di difenderli da chi non puo’ permettersi di tradire la loro speranza di futuro.
Noi faremo il nostro dovere e lo faremo nel ricordo dei fratelli aquilani che ci hanno lasciato il 6 aprile 2009. Perche’ il modo migliore per commemorare i morti del 6 aprile del 2009 e’ quello di rispettare la dignita’ di chi e’ sopravvissuto e vuole tornare a vivere, a L’Aquila, ad Onna ed in tutti gli altri centri colpiti dal terremoto.

Ringrazio Abruzzo24ore.tv per le riprese video.

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