Acqua pubblica, anche a Torino

Autore Raffaele Petrarulo Pubblico una mia video intervista, realizzata dal nostro inviato, in merito alla delibera della fusione Iride-ENIA e la privatizzazione dell'acqua a Torino.

Inviato IDV: Raffaele Petrarulo cosa è successo negli ultimi due giorni a Torino in tema di acqua?
R.Petrarulo: E' successo che è passata una delibera della fusione Iride-ENIA, che contemplava anche la privatizzazione dell'acqua. Noi, come Italia dei Valori abbiamo presentato un emendamento molto importante: che l'acqua rimanga in mano pubblica. C'è stato negato, nonostante questo a Genova fosse avvenuto. Naturalmente il voto dell'Italia dei Valori, senza se e senza ma, è contro la privatizzazione dell'acqua in maniera pubblica, le reti devono essere pubbliche a garanzia dei cittadini e a garanzia di tutte quelle persone che non possono pagare delle tariffe non concorrenziali.

Inviato IDV: Avendo votato contro poi cosa è successo?
R.Petrarulo: C'è stata la dichiarazione del sindaco Chiamparino che ha detto che siamo fuori dala giunta. Noi abbiamo risposto che non ci ha mai fatto entrare in giunta. Sicuramente non accetteremo nessuna imposizione perché sui temi della privatizzazione dell'acqua la posizione del presidente Antonio Di Pietro è chiara: no alla privatizzazione, l'acqua deve restare in mano pubblica. Avremo dei chiarimenti col sindaco da lunedì in avanti. Sicuramente noi siamo alleati per il programma con il Pd, ma non accettiamo imposizioni per quanto riguarda reti pubbliche, acqua, idriche e termiche.

Inviato IDV: Se passerà cosa succederà poi nei fatti?
R.Petrarulo: Noi abbiamo dei problemi a livello nazionale perché se il controllo dell'acqua non verrà dato effettivamente in mano pubblica, come quell'emendamento che noi volevamo bloccare del 51%, sicuramente dovremo fare dei lavori, sia a livello nazionale che locali, affinché questa maggioranza sia finalmente pubblica, o che ci sia una maggioranza pubblica che poi nei fatti diventa privata.

Inviato IDV: Nei fatti cosa accadrebbe? Ci sarebbe un aumento delle bollette e del costo dell'acqua a carico dei cittadini? E quanti sarebbero i cittadini coinvolti?
R.Petrarulo: Bèh, lei pensi questo: nei fatti tutto questo può essere opinabile, ma sicuramente in mano pubblica i consigli comunali hanno il dovere e il diritto di poter incidere sulle tariffe perché vengono sancite anche dai consigli comunali.
In mano privata, mi permetto di dire, decidono i Cda, e i Cda non sempre sono l'espressione dei cittadini che hanno votato i partiti politici. Che sia la politica pubblica a dare quei segnali seri di pubblicità per quello che riguarda l'acqua a livello globale. E si ricordi che qui non stiamo parlando di diecimila persone, ma parlamo di milioni di persone che verrebbero investite da questa grande area di fusione, che Iride-ENIA, quindi Torino Genova, con tutte le reti che poi ne saranno conseguenti.

Inviato IDV: Chi ci guadagnerebbe da questa operazione?
R.Petrarulo: Se viene fatta in una maniera opulata e seria possono guadagnarci tutti, è naturale che se noi non abbiamo un controllo, di fatto, dalla partenza, non potremo sapere chi alla fine ci va a guadagnare. Vi assicuro che se c'è il pubblico, il pubblico decide e può fare tariffe. Se c'è un privato, nessun privato, che io conosca come professionista, va a fare un lavoro in perdita per garantire qualcun altro.

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