Apartheid in Puglia

Recentemente è apparsa sulle pagine di cronaca dei quotidiani una notizia che ha resuscitato il brutto ricordo della segregazione razziale in Sudafrica e che forse è sfuggita a molti lettori. Per questo motivo è opportuno riproporla all’attenzione dell’opinione pubblica per una necessaria riflessione.
Il fatto è accaduto poco tempo fa a Foggia dove l’azienda municipalizzata dei trasporti locale ha istituito un autobus per i bianchi ed uno per i neri.
E’ il primo caso ufficiale di separazione etnica tra italiani e immigrati che,sebbene nelle intenzioni dell’amministrazione comunale serve solo a facilitare gli ospiti del centro di accoglienza richiedenti asilo,può al contrario portare all’esplosione di nuovi conflitti di odio razziale.
In Sudafrica grazie alla battaglia condotta e vinta da Nelson Mandela oggi per fortuna l’apartheid è solo un brutto ricordo,mentre nel nostro Paese è diventata purtroppo un revival.
Il regime di apartheid,in vigore fino ai primi anni ’90,aveva discriminato la popolazione nera nell’accesso ai servizi;ebbene la stessa politica si ripropone in Italia,con questa decisione,a distanza di 19 anni,facendo rivivere una delle pagine più oscure della storia contemporanea.
L’azienda che gestisce il trasporto pubblico ha sdoppiato la linea d’autobus 24 che collega la città pugliese alla borgata di Mezzanone,che ospita il Cara,il centro di accoglienza richiedenti asilo,creando una nuova linea di autobus che sarà esclusivamente dedicata agli extracomunitari.
Le due linee 24 non avranno la stessa fermata: per gli immigrati extracomunitari sarà possibile salire alla fermata del centro di accoglienza per giungere al capolinea della stazione ferroviaria di Foggia, mentre i residenti di Borgo Mezzanone prenderanno l’autobus nel centro abitato per scendere in via Galliani.
L’iniziativa,di pessimo gusto,segue quella precedente del 19 marzo che riguardava i collegamenti del Cara di Bari e che serviva ad evitare agli immigrati un tragitto di quasi tre chilometri per raggiungere la prima fermata utile,non tenendo in considerazione alcuna il proverbio,espressione di saggezza popolare e di buon senso,che afferma che errare è umano ma perseverare è diabolico.
A Borgo la situazione è differente da Bari:infatti il centro di accoglienza, che dovrebbe ospitare 550 persone,ne accoglie circa 800 e più volte si sono verificati episodi di intolleranza da parte degli abitanti della borgata,stanchi di furti e molestie da parte degli immigrati.
Più volte i conducenti degli autobus sono stati aggrediti e per questo motivo hanno fatto richiesta di automezzi della polizia a scorta degli autobus di linea.
Le linee di autobus differenziate sono state istituite,secondo l’azienda municipalizzata dei trasporti, per motivi esclusivamente di ordine pubblico.
In dissenso con questa discutibilissima iniziativa si sono espressi il governatore della Puglia,Nichi Vendola,che ha parlato di una iniziativa discriminatoria da abolire al più presto e l’associazione delle comunità straniere in Italia che ha bollato l’accaduto come un episodio evidente di razzismo e secondo cui l’integrazione non si persegue assolutamente con queste iniziative.
A questo punto sorge spontanea una considerazione di buon senso:non sarebbe stato più semplice ed opportuno,considerata la richiesta degli utenti di questa linea di intensificare il servizio anziché procedere all’istituzione delle due linee differenziate di passeggeri, semplicemente aumentare i servizi ordinari per tutti gli utenti?
Come al solito in Italia è sempre in funzione l’ufficio complicazioni affari semplici di cui nessuno reclama l’esistenza, ma che in questo caso è purtroppo all’opera con risultati non degni di un Paese civile.

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